Frasi di Emil Cioran
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Emil M. Cioran è stato un filosofo, saggista e aforista rumeno, tra i più influenti del XX secolo.



Nato in Romania, dal 1933 al 1935 visse a Berlino, e dalla seconda guerra mondiale in avanti risiedette in Francia con lo status di apolide; scrisse i primi libri in lingua romena, ma dalla fine del conflitto scrisse sempre in francese e, nonostante questo non fosse il suo idioma di nascita, viene considerato da molti critici come uno dei migliori prosatori in questa lingua.Vicino al pensiero esistenzialista, si distacca comunque dal movimento esistenzialista francese per la sua distanza ideologica dai principali esponenti quali Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e Albert Camus, rifiutando l'impegno politico attivo sul fronte progressista e condividendo la filosofia dell'assurdo del suo amico Eugène Ionesco, benché venata dal suo pessimismo radicale. Il pensiero di Cioran è infatti influenzato da Nietzsche, Schopenhauer, Heidegger e successivamente anche da Leopardi , dai quali trae il suo nichilismo e il suo pessimismo. I suoi aforismi, anche per esperienze personali, sono infatti pervasi da una profonda amarezza e misantropia, che però vengono temperate dalla sua acuta ironia e dalla sua capacità di scrittura. Wikipedia  

✵ 8. Aprile 1911 – 20. Giugno 1995
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Emil Cioran Frasi e Citazioni

“Niente rende modesti, neppure la vista di un cadavere.”

Squartamento

“Un uomo che si rispetti non ha patria.”

Squartamento

“In fondo tutto ruota attorno alla finitudine e alla coscienza che se ne ha. Essere «maledetto» è questo e nient'altro.”

dalla lettera a Mario Andrea Rigoni da Dieppe del 6 settembre 1979, p. 36
Mon cher ami. Lettere a Mario Andrea Rigoni (1977-1990)

“Ingannarsi o perire. Tutto ruota attorno a questa impossibile scelta, è vero. In confronto col dramma della lucidità, che miseria le ideologie! Siamo della nostra epoca e nel contempo le siamo contro.”

dalla lettera a Mario Andrea Rigoni da Parigi del 28 febbraio 1981, pp. 45-46
Mon cher ami. Lettere a Mario Andrea Rigoni (1977-1990)
Origine: La citazione è tratta da: Mario Andrea Rigoni, Il funambolo dell'intollerabile, titolo della nota di accompagnamento alla pubblicazione di una Piccola antologia di scritti di Cioran, apparsa in Nuovi Argomenti 65-66, nuova serie, gennaio-giugno 1980 (cfr. nota 14 a pag. 113 di Mon cher ami).

“L'uomo attenderà sempre l'avvento della giustizia; e, affinché trionfi, rinuncerà alla libertà, per poi rimpiangerla.”

Meccanismo dell'utopia
Storia e utopia
Variante: L’uomo attenderà sempre l’avvento della giustizia; e, affinché trionfi, rinuncerà alla libertà, per poi rimpiangerla.

“Un libro che lascia il lettore uguale a com'era prima di leggerlo è un libro fallito.”

Intervista con Fernando Savater
Un apolide metafisico: conversazioni

“Si tira un aforisma come si tira uno schiaffo.”

Intervista con Léo Gillet
Un apolide metafisico: conversazioni