Frasi di Luigi Pirandello
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Luigi Pirandello è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934.

Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l'innovazione del racconto teatrale è considerato tra i più importanti drammaturghi del XX secolo.

Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi e circa quaranta drammi, l'ultimo dei quali incompleto. Wikipedia  

✵ 28. Giugno 1867 – 10. Dicembre 1936
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Luigi Pirandello Frasi e Citazioni

“Ho già afflitto tanto i miei lettori con centinaja di novelle; perché dovrei affliggerli ancora con la narrazione dei tristi casi di questi sei disgraziati?”

Luigi Pirandello, dalla prefazione a Sei personaggi in cerca d'autore, Oscar Mondadori, 1976
Sei personaggi in cerca d'autore, Citazioni sull'opera

“L'umorismo è un fenomeno di sdoppiamento nell'atto della concezione; è come un'erma bifronte, che ride per una faccia del pianto della faccia opposta.”

da Un critico fantastico, in L'umorismo e altri saggi, a cura di Enrico Ghidetti, Giunti, Firenze, 1994
Citazioni di Jacopo marino

“Riponi in uno stipetto un desiderio: aprilo: vi troverai un disinganno.”

da La vita nuda, Novella
Citazioni di Jacopo marino

“Naturalmente anche tu andrai via dalla Sicilia, ma non dimenticare il profumo.”

Origine: Citato in Vincenzo Consolo:"Un infelice che voleva essere Sciascia" http://www.panorama.it/cultura/libri/vincenzo-consolo-infelice-voleva-essere-sciascia/, Panorama, 9 febbraio 2015.

“E qual rovinio era sopravvenuto in Sicilia di tutte le illusioni, di tutta la fervida fede, con cui s'era accesa alla rivolta! Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed erano calati i Continentali a incivilirli… e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi: tutto il primo governo della Destra parlamentare! E poi era venuta la Sinistra al potere, e aveva cominciato anch'essa con provvedimenti eccezionali per la Sicilia… – Ridere, ridere! – incalzò donna Caterina con più foga. – Lo sa bene anche lei come quegli ideali si sono tradotti in realtà per il popolo siciliano! Che n'ha avuto? Com'è stato trattato? Oppresso, vessato, abbandonato e vilipeso! Gli ideali del Quarantotto e del Sessanta? Ma tutti i vecchi qua gridano: Meglio prima! Meglio prima! La Francia che soffia nel fuoco? Lei si conforta così? Sono tutte calunnie, le solite, quelle che ripetono i ministri, facendo eco ai prefetti e ai tirannelli locali capielettori; per mascherare trenta e più anni di malgoverno! Qua c'è la fame, caro signore, nelle campagne e nelle zolfare; i latifondi, la tirannia feudale dei cosiddetti cappelli, le tasse comunali che succhiano l'ultimo sangue a gente che non ha neanche da comperarsi il pane! Si stia zitto! Si stia zitto! Perché voi lo vedrete, – concluse. Faccio una facile profezia: non passerà un anno, assisteremo a scene di sangue.”

cap. III, p. 59
I vecchi e i giovani

“Ma che finzione! Realtà, realtà, signori! Realtà!”

Sei personaggi in cerca d'autore / Enrico IV

“Nulla pare che sia più superfluo dello spirito in un organismo umano.”

dalla Prefazione
Sei personaggi in cerca d'autore
Origine: Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X

“Un manifesto era stato attaccato ai muri, ma il popolino lo ignorava; e, ignorandolo, al solito, come altrove, coi ritratti del re e della regina, un crocefisso in capo alla processione, gridando – Viva il re! Abbasso le tasse!”

s'era messo a percorrere le vie del paese, finché, uscendo dalla piazza e imboccando una strada angusta che la fronteggiava, vi aveva trovato otto soldati e quattro carabinieri appostati. L'ufficiale che li comandava aveva preso questo partito con strategia sopraffina, perché la folla inerme, lì calcata e pigiata, alle intimazioni di sbandarsi non si potesse più muovere; e lì non una ma più volte, aveva ordinato contro di essa il fuoco. Undici morti, innumerevoli feriti, tra cui donne, vecchi, bambini. Ora, tutto era calmo, come in un cimitero». (p. 237)
I vecchi e i giovani

“Ecco: quando non ci rassegniamo, vengono fuori le velleità. Una donna che vuol essere uomo… un vecchio che vuol esser giovine… – Nessuno di noi mente o finge!”

C'è poco da dire: ci siamo fissati tutti in buona fede in un bel concetto di noi stessi. (Enrico IV, pag. 165)
Enrico IV