Frasi di Cesare Cantù

Cesare Cantù è stato uno storico, letterato e politico italiano.

Deputato al parlamento dall'Unità d'Italia al 1867, fu il fondatore dell'Archivio storico lombardo, e presidente onorario della SIAE.

✵ 5. Dicembre 1804 – 11. Marzo 1895
Cesare Cantù photo
Cesare Cantù: 57   frasi 11   Mi piace

Cesare Cantù frasi celebri

“Il buon senso è come un cannocchiale che fa vedere da lontano il male e il bene.”

Il Carlambrogio di Montevecchia

“Chi non sa, è schiavo di chi sa.”

Il Carlambrogio di Montevecchia

Frasi sulla storia di Cesare Cantù

Frasi su Dio di Cesare Cantù

Cesare Cantù: Frasi popolari

Cesare Cantù Frasi e Citazioni

“Fare il proprio dovere val meglio dell'eroismo.”

Attenzione!

“L'autorità non ragionevole è tirannia.”

Attenzione!

“La maldicenza rende peggiore chi la usa, chi la ascolta, e talora anche chi n'è l'oggetto.”

Attenzione!
Origine: Alessandro Manzoni, Osservazioni sulla morale cattolica: «La maldicenza rende peggiore chi parla e chi ascolta, e per lo più anche chi n'è l'oggetto».

“Il peggior mestiere è quello di non averne alcuno.”

Origine: Citato in Roger Abravanel e Luca D'Agnese, La ricreazione è finita, Rizzoli, 2016, p. 95.

“[La vicenda biografia di Macalda Scaletta] Della vita di que' baroni ci è saggio la storia di Macalda di Scaletta. Vedova di un Guglielmo d'Amico, esigliato al tempo degli Svevi, era andata profuga in abito di frate Minore, stette a Napoli, a Messina, e da Carlo d'Angiò ricuperò i beni confiscati al marito. Sposatasi ad Alaimo di Lentini, uno de' più fervorosi nel Vespro, tradì i Francesi che a lei, come beneficata da Carlo, rifuggiavano in Catania, della qual città suo marito fu fatto governatore. Quand'egli andò alla guerra di Messina, essa ne tenne le veci; e sui quarant'anni, pure ancor bella, generosa net donare, vestiva piastre e maglie; e con una mazza d'argento alla mano, emulava i cavalieri ne' cimenti guerreschi. Di sua onestà chi bene disse, chi ogni male. Aspirò agli amori di re Pietro, lo accompagnò, gli chiese ricovero; ma egli non volle comprenderla, di che essa pensò vendicarsi.
Alaimo fu poi fatto maestro giustiziere, e valse a reprimere i molti che reluttavano alla nuova dominazione, e acquistò tal reputazione che eccitò la gelosia dell'infante don Giacomo. La crescevano i superbi portamenti di Macalda, la quale tenevasi alta fin con Costanza, e non volea dirle regina, ma solo madre di don Giacomo; se compariva alla Corte, era per isfoggiare abiti e gioie. Contro ogni decenza, volle in un convento passar la gravidanza e il parto, sol per godere l'amenità del luogo : Costanza fu a visitarla, e n'ebbe accoglienze sgarbate; offri di levar al battesimo il neonato, e Macalda rispose non voler esporlo a quel bagno freddo, poi tre giorni appresso vel fece tenere da popolani. Costanza, mal in salute, si fece portare in lettiga da Palermo al duomo di Monreale; e Macalda essa pure, per le strade della città e fin a Nicosia in lettiga coperta di scarlatto, di che fu un gran mormorare. Re Giacomo viaggiava con trenta cavalli di scorta; e Macalda con trecento, e volea far da giustiziere, e apponeva a re Pietro di avere mal compensato coloro, che del resto l'aveano domandato compagno e non re.
Alaimo condiscendeva alla moglie, e dicono le giurasse non dar mai consigli a danno de' Francesi, anzi procurarle il ritorno in Sicilia. Se il facesse noi sappiamo; certo i re aragonesi gli si avversarono, fors'anche per la solita ingratitudine a chi più beneficò. Giacomo finge spedire Alaimo in gran diligenza a suo padre in Catalogna per sollecitarne ajuti : Alaimo va, è accolto con ogni maniera di cortesia; ma appena egli partì, la plebe di Messina, sollecitata dal Loria, lo grida traditore, affollasi alla sua casa ad ammazzare i Francesi prigionieri di guerra che vi tenea, e così quelli che stavano nelle carceri e che egli aveva salvati. Macalda accorse per sostenere i suoi fautori, ma vide il marito dichiarato fellone e confiscatigli i beni, Matteo Scaletta fratello di lei, decapitato; ella stessa chiusa in un castello, forse vi lini la vita. Alaimo, dopo alquanti anni, fu rimandato verso la Sicilia, e come fu in vista della patria isola, buttato in mare.”

Vol. IV, cap. CII, p. 177
Storia degli Italiani

“Uno de' più nobili ed opportuni esercizj della penna è sempre la storia.”

Origine: Storia della letteratura italiana, p. 79

“Dov'è una donna, il povero non patisce.”

da Il galantuomo

“Ogni potere minacciato diviene violento.”

da Il sacro macello di Valtellina

“Quanto meno bisogni avete, più siete liberi.”

da Il galantuomo

“Spendi sempre un soldo meno di quel che guadagni.”

da Buon senso e buon cuore

“Tra le migliaja di giornali che nacquero e morirono, la Lombardia conservò speciale memoria di due, brevissimi di vita: il Caffè e il Conciliatore.”

da Il Conciliatore e i carbonari, Fratelli Treves Editori, Milano, 1878, cap. 1, p. 2 https://archive.org/details/ilconciliatoreei00cantuoft/page/2

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