Frasi su fuoriclasse

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema fuoriclasse, campo, giocatore, gioco.

Frasi su fuoriclasse

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“Conte ha avuto un peso decisivo. Non sapevamo quanto fosse bravo come allenatore. Infatti non è bravo, è proprio un fuoriclasse. Spero che rimanga con noi per tutta la sua carriera.”

Pavel Nedvěd (1972) dirigente sportivo e ex calciatore ceco

Origine: Dall'intervista Stefano Mancini, Nedved: "Conte decisivo, spero che resti con noi per tutta la carriera" http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quijuve/articolo/lstp/453312/, La Stampa, 8 maggio 2012.

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“Mourinho con me è stato straordinario: io l'ho chiamato, perché arrivare all'Inter senza passare da José è impossibile, lui qui è ovunque. Ci siamo confrontati su tanti argomenti, mi sono fidato per molte cose dei suoi pareri. Lo considero un fuoriclasse, dietro alle brillanti conferenze stampa c'è un lavoro tattico e sul campo incredibile.”

Leonardo Nascimento de Araújo (1969) dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore brasiliano

Citazioni di Leonardo
Origine: Citato in Inter, il giorno di Leonardo: "È la mia sfida più grande" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Inter/29-12-2010/inter-giorno-leonardo-712299500154.shtml, Gazzetta.it, 29 dicembre 2010.

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“[Su Brian May] Quando un uomo arriva ad usare la propria fama ed il proprio denaro per cercare, con coraggio e tenacia di migliorare il mondo in cui vive, dimostra di essere un vero fuoriclasse.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Origine: Da Carlo Zannetti, storie di musicisti e di animali http://www.ilgazzettino.it/pay/pordenone_pay/carlo_zannetti_storie_di_musicisti_e_di_animali-2119838.html, Il Gazzettino (ed. Pordenone), 4 dicembre 2016.

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“[Spiegando il perché i suoi figli hanno ricevuto il nome dei genitori] Quando noi non ci saremo più, nel mondo ci saranno sempre un Pavel e un'Ivana che si vorranno bene.”

Pavel Nedvěd (1972) dirigente sportivo e ex calciatore ceco

Origine: Citato in Emanuele Gamba, Pavel, corsa e romanticismo "Ma non sono un fuoriclasse" http://www.repubblica.it/online/calcio2002_serie_a/gamba/gamba/gamba.html, Repubblica.it, 10 maggio 2003.

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“[Su Zinédine Zidane] Mi ha fatto guardare ai fuoriclasse in modo diverso, un altro al posto suo non si sarebbe impegnato tanto o avrebbe preteso un trattamento privilegiato, lui invece no.”

Edgar Davids (1973) allenatore di calcio, dirigente sportivo e calciatore olandese

Origine: Citato in Simona Marchetti, Davids in tackle su Mancini: "Non sa gestire le persone" http://www.gazzetta.it/Calcio_Estero/Premierleague/17-11-2012/davids-tackle-mancini-non-sa-gestire-persone-913239196444.shtml, Gazzetta.it, 17 novembre 2012.

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“Erano indiani, per davvero. O figli della rivoluzione del '68, o profeti di una dottrina che avrebbe cambiato per sempre il modo di fare calcio. E il loro capo-tribù si chiamava Rinus Michels. Il suo calcio totale che trasformava gli spazi in praterie era fatto di un possesso-palla esasperato, di accelerazioni improvvise, di pressione multipla sul'avversario col pallone, di fuorigioco alto quando non altissimo. Ma soprattutto era interpretato non più da specialisti dei vari ruoli, bensì da giocatori eclettici capaci di attaccare e difendere, di giocare senza palla prima ancora che con la palla, di muoversi con disinvoltura in ogni zona del campo stando sempre corti, compatti, ossessivi. Una nuvola biancorossa, quella dell'Ajax, una nuvola arancione, quella dell'Olanda. Con portieri che, una volta aboliti i ruoli specifici, si erano riciclati da liberi, interpretando la parte in maniera più spregiudicata. L'emicrania non venne soltanto a Maldini. Venne agli inglesi la prima volta che affrontarono l'Olanda di Michels, le punte scattavano sul risaputo lancio dalle retrovie e la nuvola arancione li aveva messi in offside non di tre, ma di dieci-quindici metri. Venne al sommo Brera, cui quei satanassi mandarono all'aria tutti i parametri atletici e tattici sino a li' elaborati: e Brera se ne vendicò ribattezzandoli «cicale» dopo la finale mondiale persa nel '74 dai tedeschi padroni di casa. È vero, nell'albo d'oro ci sono le formiche, che ad ogni buon conto si chiamavano Beckenbauer, Muller, Overath, Breitner, Mayer. Ma nell'archivio delle emozioni indimenticabili restano loro, restano quei 16 tocchi consecutivi olandesi dal fischio d'avvio al fallo di Vogts su Cruyff in area germanica. Il primo tedesco a toccare il pallone in quella finale fu Muller, riavviando il gioco dal disco di centrocampo dopo il rigore di Neeskens. Il generale Michels si prese la rivincita quattordici anni più tardi quando, sullo stesso campo, l'Olympiastadion di Monaco, decorò la bacheca olandese dell'unico trofeo conquistato sin qui, l'Europeo '88, firmato da una storica prodezza di Van Basten. Ma fu un indennizzo tardivo e mai fino in fondo assaporato. Perché pur nel rispetto di una matrice di massima, quella non era più la sua Olanda-totale. Tant'è vero che il suo fuoriclasse, Van Basten, era pienamente classificabile, in quanto prototipo del centravanti moderno: a differenza del fenomeno d'un tempo, Cruyff, che segnava sì a mitraglia ma che nessuno ha mai saputo battezzare se non come uomo-ovunque.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

4 marzo 2005

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“Il calcio è uno sport giocato da undici fuoriclasse e la tua squadra.”

Arthur Bloch (1948) umorista e scrittore statunitense

Origine: Citato in Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, p. 26.

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“Francesco è il mio gladiatore. Un campione a tutto tondo, un fuoriclasse in campo e fuori. In un mondo sempre più globalizzato e sportivamente mutabile, Totti incarna, come Maldini, Bergomi e Del Piero, il simbolo della fedeltà. Una fedeltà che domani compie vent'anni e che con la Roma nessuno mai è riuscito a raggiungere. Se potessi, gli consegnerei un Pallone d'Oro alla carriera. Per la bravura, la generosità e l'umiltà, qualità che si possono trovare solo nei grandissimi come Francesco. Bravo!”

Giovanni Malagò (1959) imprenditore, dirigente sportivo e ex giocatore di calcio a 5 italiano

Origine: Citato in Totti, 20 anni di A. L'omaggio di Buffon e Riva: "Un fenomeno mandato dal cielo" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Roma/27-03-2013/totti-20-anni-a-omaggio-buffon-riva-un-fenomeno-mandato-cielo-92697365263.shtml, Gazzetta.it, 27 marzo 2013.

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“[Su Emma Bonino] È una donna fuori dagli stereotipi. È una fuoriclasse. Questo è come la penso.”

Pier Luigi Bersani (1951) politico italiano

Origine: Citato in la Repubblica, 9 gennaio 2010.

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“Ho visto molte volte giocare Margaret ed era una fuoriclasse, soprattutto in doppio, come si può notare dai suoi record. L'ho sempre trovata una persona genuina, simpatica e di grande sportività. È stata un'incredibile ambasciatrice per il nostro sport.”

Tony Trabert (1930) tennista statunitense

Origine: Citata in Enos Mantoani, Margaret duPont, campionessa di un altro tennis http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/10/27/793480-margaret_dupont_campionessa_altro_tennis.shtml, Ubitennis.com, 27 ottobre 2012.

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“I fuoriclasse si attendono sempre.”

Gianni Petrucci (1945) dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Maurizio Crosetti, Nel tunnel di Alex: Troppa malafede http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/09/05/nel-tunnel-di-alex-troppa-malafede.html, la Repubblica, 5 settembre 2000, p. 54.

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“Philippe [Coutinho] ha dimostrato dei grandi colpi. Già Benitez lo aveva fatto giocare subito, quindi aveva visto delle qualità importanti che poi l'anno scorso non sono potute emergere. Per questo è stato mandato in Spagna, lì è stata la svolta. Lui ha dimostrato di vedere il gioco e di avere delle giocate da fuoriclasse; fa gol e li fa fare […].”

Ilario Castagner (1940) calciatore e allenatore di calcio italiano

Origine: Da un'intervista a Ilsussidiario.net, citato in Fabrizio Romano, Castagner: "Cou, colpi da fuoriclasse. La svolta..." http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=94184, Fcinternews.it, 5 ottobre 2012.

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“Finale tra le più strane che ricordi. Dieci minuti scarsi di Manchester, anzi di Cristiano Ronaldo, poi quel gol in coproduzione tra Eto'o e Van der Sar e da lì in poi ottanta di Barcellona, via via più convinto mano a mano che gli inglesi sparivano dal campo. Difficile dire se siano stati più i meriti del Barca o i demeriti degli altri. Fatto sta che il verdetto è ineccepibile. E che a gioco lungo la qualità degli spagnoli ha finito per stagliarsi in tutta la sua nitidezza, pur senza raggiungere i bagliori della magica serata al Bernabeu di un mese fa. Due grandi tessitori, Xavi e Iniesta, un fuoriclasse, Messi, non al suo meglio ma capace comunque di una prodezza fuori repertorio, quel colpo di testa in avvitamento che ha chiuso la partita. E uno strepitoso Puyol, che si è calato nei panni di Dani Alves prima chiudendo e poi sfiorando due volte nel finale il colpo della goleada. Ma anche una coppia centrale attenta, e un paio di gregari sempre puntuali al servizio dei costruttori di gioco. Pep Guardiola può andar fiero di questa sua creatura che, al debutto assoluto, ha spazzolato Liga, coppa di Spagna e coppa dei Campioni giocando il miglior calcio continentale di stagione. Si sa che la fortuna aiuta gli audaci. Quel colpo di Iniesta all'ultimo istante del ritorno col Chelsea, ha consentito che alla fine a trionfare fossero i più forti.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

28 maggio 2009

“Tre cartellini gialli, 43 falli: 22 fischiati contro l'Argentina, 21 contro l'Inghilterra. Detta così sembra facile. Il fatto è che bisogna saperla rendere facile una partita come Argentina-Inghilterra, con tutto quel che si portava dietro, dalla mano de dios dell'86 alla sceneggiata di Simeone del '98 e sullo sfondo tutto il resto che sappiamo. Il fatto è anche che quell'unico fischio di differenza è proprio quello che la differenza l'ha fatta, quando mancava poco più di un minuto alla fine del primo tempo. Pure, non ci ha pensato un istante il nostro Collina. Piazzato, tanto per cambiare, in posizione ideale per decidere, Collina ha visto la gamba di Pochettino alzarsi d'istinto per intercettare quella di Owen. […] Non ha azzeccato soltanto quel fischio, Collina. Ha indovinato anche gli altri quarantadue, così come i tre cartellini: uno a Batistuta per aver lasciato il piede su Cole che rinviava, subito in avvio, per far capire che aria tirava, uno allo stesso Cole per sgambetto su Ortega, uno a Heskey per aver allontanato il pallone fingendo di non aver udito il fischio. Dopo tanti dilettanti allo sbaraglio con l'hobby dell'arbitraggio, finalmente un fuoriclasse del fischietto, non a caso reputato il migliore del mondo. Mica per altro. Per la disinvoltura con cui riesce a rendere facili le partite difficili, quale certamente era questa di Sapporo. Come era successo ad Agnolin al Mondiale messicano dell'86, quando aveva domato da par suo un'Argentina-Uruguay ben più avvelenata della sfida di ieri. E come non era invece accaduto a Gonella, unico arbitro italiano a dirigere una finale nella storia dei Mondiali, in Argentina-Olanda del '78, al cospetto dei generali padroni di casa. E se in Italia, Collina non gode della stessa reputazione che lo accompagna nel resto del mondo, non è soltanto perché da noi restano più gettonati gli arbitri che sanno essere deboli con i forti e forti con i deboli. È anche perché, per evadere dalla routine di indiscutibile primo della classe, Collina coltiva il ben noto vezzo, tra tante partite difficili che riesce a rendere facili, di renderne di tanto in tanto difficile una che sarebbe facile.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

8 giugno 2002

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“Carew diventerà un fuoriclasse mondiale.”

Gianluca Vialli (1964) allenatore di calcio, ex calciatore e commentatore televisivo italiano
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“Basta Bierhoff a fare la differenza in questi Europei mediocri, privati di alcuni fuoriclasse da c. t. presuntuosi; un Bierhoff che Vogts non ha utilizzato neppure quando, fra squalificati e feriti, non riusciva a mettere in campo undici giocatori. C'è una sorta di nemesi, c'è una beffarda morale nel ritrovarlo nei panni del trionfatore. Dimostra quanto dico da tanto tempo: abbiamo il miglior vivaio d'Europa, bastava gestirne la ricchezza con oculatezza e buon senso per vincere. Non servono geni, non servono sofisticate ingegnerie calcistiche. Oppure Sacchi ed i suoi reggicoda vorranno farci credere che Bierhoff è un campione leggendario, che individualmente (come disse il c. t.) i nostri sono inferiori ai tedeschi e solo applicando il suo magico gioco potremmo batterli? Senza di lui l'abbiam fatto sempre. È proprio sicuro che gli attaccanti italiani (compresi quelli da lui messi all'indice) valgano meno di Klinsmann, Bierhoff, Bobic e Kuntz? Non Bestemmiamo. Crede davvero che da queste parti non ci sia gente migliore di Sammer, Reuter, Moeller, Haessler, Kohler ecc., ripudiati dai nostri club perché non riuscivano più ad emergere in un campionato duro come quello italiano? Si possono sbagliare scelte, formazioni, cambi, tattica, strategia, allenamenti ma non la corretta valutazione dei valori. L'impresa di Bierhoff, i pasticci dei ceki, l'ansimare di questa Germania orgogliosa, ma piena di vecchi, faranno capire ai trinariciuti quale irripetibile occasione abbiamo sprecato. Bastava un c. t. qualsiasi, senza l'ossessione di coltivare la propria grandezza.”

Giorgio Tosatti (1937–2007) giornalista italiano

da Bierhoff è la conferma che eravamo i migliori https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/luglio/02/Bierhoff_conferma_che_eravamo_migliori_co_0_9607022875.shtml, 2 luglio 1996
Dal Corriere della sera

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“Andrea ha dimostrato tutto il suo grande talento e il suo valore. Quando giocavamo insieme, tutto dipendeva da lui. Ha sempre avuto il grande merito di vedere in anticipo quello che poteva succedere all'interno dell'azione. La sua visione di gioco, quello che sa fare, quello che sa costruire, fanno di lui un fuoriclasse […]. Andrea ha qualcosa che non si vede spesso in giro.”

Roberto Baggio (1967) dirigente sportivo ed ex calciatore italiano

Origine: Da una dichiarazione rilasciata al canale televisivo Milan Channel; citato in Calcio, Baggio: Pirlo fondamentale per Milan e Nazionale http://sport.repubblica.it/news/sport/calcio-baggio-pirlo-fondamentale-per-milan-nazionale/2673086?refresh_cens, Repubblica.it, 9 novembre 2007.

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“[Su Francesco Totti] Tutti lo conoscono nel calcio, è un fuoriclasse, uno dei più grandi giocatori che il calcio ha avuto. Ho trovato un uomo molto umile, con spirito creativo, che pensa agli altri ed è un esempio per il calcio. È una persona molto importante, non solo per la Roma ma per tutto il calcio.”

Rudi Garcia (1964) allenatore di calcio e ex calciatore francese

Origine: Da un'intervista al TG1; citato in Marco Calabresi, Roma, Garcia: "Il gruppo viene prima di tutto. Totti? Un umile fuoriclasse" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Roma/01-10-2013/roma-garcia-il-gruppo-sopra-tutto-totti-inter-201274942461.shtml, Gazzetta.it, 1° ottobre 2013.

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“[Cristiano Ronaldo] […] è un marchio registrato, un fuoriclasse incredibile, lo farei giocare anche di notte perché lui non si nasconde mai, non chiede di restare fuori se ha un doloretto alla caviglia. E che carisma! Va in campo come se andasse al bagno, con la stessa naturalezza.”

Diego Armando Maradona (1960) allenatore di calcio e calciatore argentino

Con data
Origine: Dall'intervista di Maurizio Crosetti; La pace di Maradona: "Pelé è come Ali. Italia, che problema un ct in partenza" http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2016/06/10/news/la_pace_di_maradona_pele_e_come_ali_italia_che_problema_un_ct_in_partenza_maurizio_crosetti-141711298/, Repubblica.it, 10 giugno 2016.