Frasi su match
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“Potrebbe essere il migliore dopo di me nei Ladder Match. Parola chiave: DOPO.”

Adam Copeland (1973) wrestler e attore canadese

A Todd Grisham nel DVD Ladder Match

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“[Sulla vittoria della Schiavone al Roland Garros 2010] […] Era indispensabile giocare con scioltezza, addirittura con la fluidità muscolare tipica non certo di una finale, ma di un match normale. Il grande merito di Francesca è stato proprio questo, quasi delle finali Slam fosse d'un tratto divenuta una veterana, e non una tarda esordiente.”

Gianni Clerici (1930) giornalista italiano

la Repubblica
Origine: Da Schiavone regina di Parigi, un tie-break in paradiso http://www.repubblica.it/sport/2010/06/06/news/la_schiavone_regina_del_tennis_un_tie-break_in_paradiso-4610715/, la Repubblica, 6 giugno 2010.

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“Vederli fianco a fianco, il Divino [Roger Federer] e Tipsarevic, sul campo, mi spinge a domandarmi come sia possibile che un tennista elegante, creativo, insomma un grande artista quale il mio svizzero, sia del tutto disinteressato alla lettura, a partire, come ho scritto ieri, dalle sue stesse biografie. È tuttavia da poco iniziato il cosiddetto match, che i miei dubbi intorno alla cultura di Roger svaniscono, mentre mi dico che, probabilmente, Nijinsky e Nureyev non erano pronti ad affrontare l'esame di maturità, ma nemmeno minimamente interessati a farlo. Forse si sarebbero astenuti dall'indossare una maglietta viola, sfuggita da qualsiasi attore sul palcoscenico, ma anche di questo il Divino non è a conoscenza, soltanto intento ai suoi gesti sublimi, che arrivano addirittura a conquistare l'ammirazione dello sportivissimo e malandato avversario. Un mio vicino, uno scriba inglese che sta componendo un epicedio sulla scomparsa del rovescio a una mano, mi fa notare i vantaggi di quell'arma nella panoplia guerresca di Roger. Non solo lo taglia spessissimo, facendo scivolare la palla sul rugoso tappeto quasi fosse l'erba di Wimbledon; ma se ne serve per mortiferi dropshot, alternandoli poi con violenti passanti liftati, che lasciano ancor più scorato dei microbi il povero Tip.”

Gianni Clerici (1930) giornalista italiano

la Repubblica
Origine: Federer aveva confermato infatti non aver nemmeno sfogliato I silenzi di Federer, trattato filosofico di André Scala e neppure Federer come esperienza religiosa di David Foster Wallace. Da Federer e i maratoneti chi ha voglia di Masters? http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/11/05/federer-maratoneti-chi-ha-voglia-di-masters.html, la Repubblica, 5 novembre 2011.
Origine: Da Un Federer da record i suoi sublimi colpi sul povero Tipsarevic http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/11/07/un-federer-da-record-suoi-sublimi-colpi.html, la Repubblica, 7 novembre 2012.

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“Non so quanto la tv australiana avesse investito sul mondiale 2006, né come abbia reagito a un'eliminazione all'ultimo secondo dell'ottavo di finale, per un calcio regalato da un arbitro spagnolo a un terzino italiano colto da svenimento. Ma scommetterei in maniera più elegante, e più sportiva, di quella che la Rai scelse di cavalcare nell'infausto 2002 coreano. […] Durò un paio di giorni, per la verità, anche lo scarico di responsabilità da parte della squadra, sotto forma di tiro al bersaglio dell'arbitro Moreno. Ma poi, salvo qualche eccezione, il comune senso del pudore, prima ancora del fair play, riprese il sopravvento e si cominciò a riconoscere che se gli arbitraggi rassicuranti, oltre che davvero imparziali, sono oggettivamente diversi, ancor più diverse sono le congiure. Quando una squadra deve perdere, secondo quanto cercarono di farci credere [I giornalisti RAI], non arriva a giocarsi due match-ball come quelli di Vieri e Gattuso a pochi minuti dalla fine. La fermano prima, alla maniera di Aston in Cile. La Rai invece, impavida, andò avanti per settimane. E più passavano i giorni, più grosse le sparava. Sino a quella, davvero memorabile, dell'azione per danni alla Fifa. Il presupposto era, ovviamente, che Byron Moreno fosse il braccio armato di Blatter, investito della missione di far andare avanti, a qualunque costo, la squadra di casa. In buona sostanza, tuonò con supremo sprezo del ridicolo un avvocato dell'ufficio legale della Rai, chiederemo a Zurigo il rimborso totale di quanto è stato pagato per i diritti, cioè settanta milioni di euro, il rimborso delle spese di produzione per la trasferta in Corea e Giappone, e i danni derivati dalla caduta negativa della pubblicità. Mancavano giusto un paio di divisioni da ammassare al confine di Chiasso. I programmi sportivi dedicati al mondiale, che ovviamente continuava, amplificarono i toni, e più di un quotidiano cadde in tentazione. Si arrivò a leggere che la causa avrebbe fatto giurisprudenza a livello mondiale, al pari della sentenza Bosman: quando l'unico rimando possibile era, con tutta evidenza, a capitan Fracassa. […] La sera del 9 gennaio 2003, Raidue portò nei propri studi in esclusiva mondiale nientemeno che il famigerato Byron Moreno. E a chi affidare la faccia? A Enzo Biagi no, perché era già in vigore l'editto di Sofia, a Minoli nemmeno, Tosatti forse aveva un impegno. Sicché prese in prestito da Sky, senza alcun diritto di riscatto, l'intramontabile José Altafini. Civile la conversazione. Ma inserita nell'ambito di uno show dal titolo Stupido Hotel, mai come in quel caso un nome una garanzia. Così l'arbitro ecuadoregno entrò in scena dalla porta girevole con una valigetta piena di soldi, rispose punto per punto alle domande non proprio asfissianti dell'intervistatore, concluse argomentando sottilmente che quella sera a Daejon era stata l'Italia, non lui, a sbagliare la partita, e fu congedato da un simpatico gavettone sulle note del coro del Nabucco: che per una rete in quota Lega rappresentava, con tutta evidenza, l'inno nazionale. Una serie di interpellanze parlamentari non riuscirono a chiarire né la ragione di quella straordinaria partecipazione, né l'entità del compenso ricevuto da Moreno, dall'ordine comunque di alcune decine di migliaia di dollari. Fatto sta che, grazie alla sportività della Rai, l'ex nemico pubblico numero uno ebbe l'opportunità di dimostrare che i buffoni, semmai, erano altrove. E il cerchio finalmente si chiuse.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. La cultura della sconfitta

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“Un giornalista canadese mi ha detto che se giocherò ai prossimi Australian Open sarò il primo tennista a prender parte a prove dello Slam a cavallo di quattro decadi. Sarebbe un bel record. Non intendo però prendere questa decisione a cuor leggero. Se voglio essere in grado di giocare match al meglio dei cinque set dovrò rinunciare ad andare a sciare a dicembre.”

Fabrice Santoro (1972) tennista francese

Origine: Il francese disputò il suo primo Slam nel 1989 a Parigi. Cfr. Fabio Bagatella, Santoro non smette mai http://www.tennisitaliano.it/santoro-non-smette-mai-1-il-rientro, Il Tennis Italiano, 30 ottobre 2010.
Origine: Citato in Fabio Bagatella, Santoro non smette mai http://www.tennisitaliano.it/santoro-non-smette-mai-1-il-rientro, Il Tennis Italiano, 30 ottobre 2010.

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“È un match a colpi di cocktail per chi ha fegato c'è un premio | ma se il funk fosse un alcolico per me saresti astemio.”

Kaos One (1971) rapper, beatmaker e writer italiano

da Nessi D'amianto
L'anello mancante

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“[Su Valentino Mazzola] Era un traccagno di piccola statura e tuttavia così dotato atleticamente da strabiliare. Scattava da velocista, correva da fondista, tirava con i due piedi come uno specialista del gol, staccava e incornava con mosse da grande acrobata, recuperava in difesa, impostava l'attacco e vi rientrava spesso per concludere. Era insieme regista e match-winner.”

Gianni Brera (1919–1992) giornalista e scrittore italiano

Origine: Citato in Mario Gherarducci, Capitan Mazzola e il Grande Torino, due leggende in mostra http://web.archive.org/web/20131203023031/http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/28/Capitan_Mazzola_Grande_Torino_due_co_0_01092811098.shtml, Corriere della Sera, 28 settembre 2001, p. 47.

“Ho verificato che non esiste più il professionismo in Italia. Ho fatto una fatica impressionante per trovare, io, i fondi per pagarmi il match. Siamo senza "borse", siamo in condizioni pietose. […] In questa occasione, ho pagato io la borsa del mio avversario. […] Che non si riesca a vivere di pugilato, è cosa nota. Ma che addirittura un pugile professionista debba, per poter combattere, rischiare addirittura di rimetterci… be’, questo è troppo.”

Leonardo Damian Bruzzese pugile italiano

Origine: Citato in Maurizio Roveri, Damian Bruzzese: "Il professionismo in Italia non esiste più" http://news.boxeringweb.net/notizie-1/ultime-notizie/44118-damian-bruzzese-%E2%80%9Cil-professionismo-in-italia-non-esiste-pi%C3%B9%E2%80%9D.html, BoxeringWeb.net, 4 aprile 2016.

“Biotti all'angolo del ring, durante la pausa del match, non posso dire che si beve serenamente una birra con i secondi, ma una aranciata si”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

Match di Thai Boxe Palasharp 1994, parlando della preparazione atletica del campione Paolo Biotti
Tratte da alcune gare

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“In allenamento consiglio sempre a mio figlio di evitare la testa perché i suoi pugni sono veloci, potenti e pericolosi. Volevo proteggere il suo avversario. Ciò non significa che la boxe debba esser vietata, i match si farebbero comunque, senza controlli, e i danni sarebbero molto più gravi per i pugili.”

Chris Eubank (1966) pugile inglese

Origine: Citato in Boxe, stabili le condizioni di Blackwell. La federazione "assolve" l'arbitro http://www.gazzetta.it/Sport-Vari/Boxe/29-03-2016/boxe-stabili-condizioni-blackwell-federazione-assolve-arbitro-15033610027.shtml, Gazzetta.it, 29 marzo 2016.

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“Quando si avverte la fatica, bisogna tirar fuori altre qualità come la forza mentale e lo spirito di sacrificio. Ho visto Stepanek, che ha 34 anni, giocare 3 match in 3 giorni nella finale di Coppa Davis [vinta dalla Repubblica Ceca contro la Spagna]. Era pronto a dare la vita per il suo paese. Ragazzi di 23 o 26 anni possono giocare il mercoledì e il sabato senza problemi: nello sport conta il cuore, non contano solo le gambe.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Real Madrid (2010 – 2013)
Origine: Durante la conferenza stampa dopo la sconfitta per 1-0 sul campo del Betis Siviglia; citato in Real Madrid va ko, Mourinho furioso http://www.lastampa.it/2012/11/25/sport/calcio/real-madrid-va-ko-mourinho-furioso-tfMdKaegHT3tamtKRDCScK/pagina.html, Lastampa.it, 25 novembre 2012.

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“Nadal ha qualcosa di selvaggio, un desiderio di vincere che lo rende unico, una tenacia che lo porterebbe a morire prima di perdere un match. Mi ricorda Agassi, anche per come si veste.”

Nick Bollettieri (1931) allenatore di tennis statunitense

Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Nadal irrompe in casa Federer http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/giugno/28/Nadal_irrompe_casa_Federer_ga_10_060628042.shtml, Gazzetta dello Sport, 28 giugno 2006.

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“È il piano di tutti contro di me: venire avanti e riempirmi di pugni. Loro pensano che funzioni ma contro di me non ha funzionato per 19 anni e 47 match. Vedremo se funzionerà per Pacquiao. Io ho visto quello che è successo con Marquez: io nel 2009 non ho perso una ripresa, lui in quattro match ha rimediato anche un pari e una sconfitta.”

Floyd Mayweather Jr. (1977) pugile statunitense

Citazioni di Floyd Mayweather
Origine: Dall'intervista di Fausto Narducci Boxe, Mayweather: "Prendo Marciano e poi mi fermo" http://www.gazzetta.it/Sport-Vari/Boxe/29-04-2015/boxe-mayweather-prendo-marciano-poi-mi-fermo-110626934731.shtml, Gazzetta.it, 30 aprile 2015.

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“Carlitos però è uno che non ti tradisce mai e ha nel suo bagaglio i numeri per sbloccare i match intricati. Tevez in Argentina è quasi più amato di Leo. È il giocatore del popolo, con le sue giocate infiamma il pubblico. I suoi sono numeri imparati sulla strada: dall'uno-due contro il muro o in mezzo ai sassi. A questi unisce una forza atletica impressionante e una fantastica voglia di lottare.”

Hernán Crespo (1975) calciatore argentino

Origine: Da un'intervista a Tuttosport; citato in Crespo a Tuttosport: "Tevez giocatore del popolo, l'aneddoto su Tevez.." http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/crespo-a-tuttosport-tevez-giocatore-del-popolo-l-aneddoto-su-tevez-149742, TuttoJuve.com, 27 luglio 2013.

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“Maradona ha confermato di non essere uomo-squadra, bensì favoloso match-winner (cioè vincitore di incontri): è un centravanti spiazzato per convenienza tattica: ma quando il momento agonistico lo richiede sa trovarsi perfettamente coordinato al posto giusto, e per coordinato intendo dire in grado di inventare quel che dentro gli ditta il genio innato.”

Gianni Brera (1919–1992) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da La fatica di essere primi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/11/12/la-fatica-di-essere-primi.html, la Repubblica, 12 novembre 1985, p. 4.

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“Se un pugile ha ancora un match dentro di sé, sicuro che lo riserva per me.”

Floyd Patterson (1935–2006) pugile statunitense

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 83. ISBN 88-8598-826-2

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