Frasi su meandro

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema meandro, vita, amore, anima.

Frasi su meandro

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“Pur ieri beveva la terra, | con sete di giovane ardore, | la pioggia d'autunno: una sposa | che trepida attende l'amore. | Ma or che, d'aiole dorate | fiorita la candida vesta, | per lei primavera è venuta, | somiglia a una sposa ridesta | che rida sui pinti tappeti, | che goda dei lini preziosi, | che al collo ammirando rinnovi | di gemme i monili vezzosi. | La gonna distende vivace | di occhi gemmanti variata: | qui rossi, là verdi, là gialli | la bocca le suggono ambrata. | Da dove i colori e la luce | commisti ha rapiti e i tepori? | Scintillano gocce di stelle, | raggianti, cangianti fulgori, | Scendiamo col vin nel verziere! | Ei brilla nel calice schietto, | in mano riluce e scintilla, | rifulge e fiammeggia nel petto. | È il sole che sprizza dai vetri! | L'acchiappino svelti i bicchieri! | Del bosco pei freschi meandri | perdiamoci e i verdi sentieri! | Andiam! ci! ridenti | la terra c'impregna gioiosa | di freschi profumi, di gocce | di pioggia, la più rugiadosa. | Le lacrime della rugiada | l'allegran di pianto glorioso, | son veli di perle lucenti | che adornano un petto vezzoso.”

Yehuda Ha-Levi (1079–1141) rabbino di origine sefardita, fu filosofo, teologo, medico e poeta

Origine: Canto dedicato all'amico Ischaq ben Yalton. Storia della letteratura ebraica biblica e postbiblica, p. 302.
Origine: Citato in Antonio Belli, Storia della letteratura ebraica biblica e postbiblica, pp. 302-303

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“Velleità D'Amore

Candore sinfonico
di foriero del giorno
mormora al cuor note d'oriente,
nenie diuturne che euritmicano
riecheggiando dentro
celando trepidazioni proscritte
in danzanti strofe
nei meandri d'eternità,
lasciandomi incerti trasogni
in minuscole poesie connesse
come intrecci di fili d'oro
in mille metafore come fiori sparsi nel turchese prato
di questo immenso mare
dallo sguardo ondulato!
Un panorama intenso
nella sua estesa di fine Agosto,
e come lieve brezza accarezza
la mia anima in fuga e persa
nel mistero del suo effluvio,
disegna ricordi da vivere
nel futuro che non vuol avanzare!
Oh incanto di luce sei, amor mio,
dove sei o vibrazione divina?!
Oggidì che pigramente scorri
tra le linee del mio destino
per poi traboccare nei colori
del tramonto sfumato d'amore,
colori l'orizzonte di sussulti
in quei sbuffi di nugoli gridellini,
suvvia raccontami una favola
sulle sue labbra come rose
in fiammelle di passione
sulle mie altrettanto infuocate,
e del suo respiro nel mio
che come musica ci sospinge
nel più alto dei cieli,
raccontami ti prego oggidì,
ancor chimera per i miei occhi
sarà il suo cuore per me?!
Ancora la sogno ad occhi aperti
sulle ali del destino
che ancor mi seppellisce
nel profondo delle mie lacrime
di questa realtà che triste
si spegne lenta disperdendo
ogni velleità d'amore,
come scuri coriandoli al vento!
Io chiudo il mio viso tra le mani
nel disincanto di poterla
un giorno veder arrivare,
poterla venerare
e godere d'amore al suo fianco,
fino all'estremo del mio
veemente ardente sentimento
che non si esaurisce
alla fine della notte
senza luna che sorride,
mentre io disteso
sullo scoglio mi assopisco
nel più bel sogno
che lei possa esser qui
mia per sempre,
esprimo desideri alle stelle
che brillanti sorridono
facendomi da trapunta
scaldandomi il cuor
morente d'amore per lei,
che ancor mistero è per me!



© Laura Lapietra”

“Fragile Crepuscolo

Dolce aranciato, 
il crepuscolo timido 
nelle sfumature rosse ovattate, 
una mappa d’amore incomparabile 
in quella ardente fiamma 
che lentamente, 
originandosi nel cielo, svela. 
Sono io, sognatrice naufragante, 
nel profluvio dei miraggi 
che fluiscono nelle emozioni. 
Acque salmastre 
bagnano i miei desideri 
quando poso le mie labbra 
nell’etere riflesso sull’oceano 
mentre provo a baciarti immaginandoti. 
E il mio cuore afflitto 
canta malinconia 
mentre la tua immagine deforme 
ondeggia, svanendo fulminea. 
La tua figura indistinta 
arriva come un baleno 
nella burrascosa calma 
nel baldacchino dei miei sogni, 
come una coltre 
che scalda l'anima. 
Un raggio di sole 
sul candido tappeto di neve 
tra esili bucaneve 
a donare incanto puro ai miei occhi. 
Mi perdo nei meandri 
dei tuoi panegirici, 
pulsanti d'amore quando lo vivi 
sulla falesia del tuo cuore, 
carezze lievi sulla mia pelle. 
Sono io, vento solitario, 
che sospira per poter quietarsi 
nel tempio del tuo plenilunio! 
Effimera sospensione, 
percettiva, resiste all’inevitabile, 
quel respiro che 
non darà vita nei giorni avvenire! 
Le sfumature dell’animo 
danzano come dolci falene, 
come un’aurora boreale 
nel pensarti incessantemente. 
Ed io, chiusa 
in questa sfera di cristallo, 
continuo a vivere questo sentimento 
che, come un bel souvenir, 
tu agiti e ammiri per poi adagiarlo 
nell’angolo dell’indifferenza, 
ignaro del mio amore per te 
che, quasi come una fragilità, 
nascondo ancora con remore 
ogniqualvolta sono con te.

Laura Lapietra ©”