Frasi di Jorge Luis Borges
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Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo è stato uno scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino.

È ritenuto uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo, ispirato tra gli altri da Macedonio Fernández, Rafael Cansinos Assens, dalla letteratura inglese , da quella tedesca e dal taoismo. Narratore, poeta e saggista, è famoso sia per i suoi racconti fantastici, in cui ha saputo coniugare idee filosofiche e metafisiche con i classici temi del fantastico , sia per la sua più ampia produzione poetica, dove, come afferma Claudio Magris, si manifesta "l'incanto di un attimo in cui le cose sembra stiano per dirci il loro segreto".

Oggi l'aggettivo «borgesiano» definisce una concezione della vita come storia , come menzogna, come opera contraffatta spacciata per veritiera , come fantasia o come reinvenzione della realtà.

✵ 24. Agosto 1899 – 14. Giugno 1986
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Jorge Luis Borges Frasi e Citazioni

“Si è dimenticato che Chesterton fu, tra le altre cose, un ammirevole poeta. Nella poesia "La ballata del Cavallo Bianco" si trovano metafore che Victor Hugo avrebbe ammirate.”

Origine: Da Conversazioni, 1987; citato in Andrea Monda, G. K. Chesterton, anche un grande poeta http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=5176, Roma Sette, 28 settembre 2009.

“Sospetto che Papini sia stato immeritatamente dimenticato.”

Origine: Dalla prefazione a Giovanni Papini, Lo specchio che fugge, a cura di J. L. Borges, Franco Maria Ricci, Parma-Milano, 1975.

“Vedo me stesso essenzialmente come un lettore. Mi è accaduto di avventurarmi a scrivere, ma ritengo che quello che ho letto sia molto più importante di quello che ho scritto.”

Origine: Da Il credo di un poeta; citato in Poesia, anno XIV, maggio 2001, n. 150, Crocetti Editore.

“La vecchia mano | ancora scrive versi | per l'oblio.”

Haiku. 17, 1996
La cifra

“Fin dall'infanzia, Robert Louis Stevenson è stato per me una delle forme della felicità.”

Origine: Citato in Domenico Scarpa, L'arcipelago, prefazione a Robert Louis Stevenson, L'isola del tesoro, traduzione di Lilla Maione, Universale Economica Feltrinelli, X ed., Milano, 2014, p. 7

“La precisione che ho appena indicato non è un artificio retorico; è affermazione dell'onestà, della pienezza con cui ogni circostanza del poema è stata immaginata. E altrettanto può dirsi dei dettagli di natura psicologica, così ammirevoli e al tempo stesso così semplici. Di tali dettagli è come intessuto il poema; ne citerò alcuni. Le anime destinate all'Inferno piangono e bestemmiano Dio; appena sulla barca di Caronte, il loro timore si trasforma in desiderio e intollerabile ansia (Inferno, III, 124). Dalle labbra di Virgilio Dante apprende che questi non avrà mai accesso al Cielo; subito lo chiama maestro e signore, sia per dimostrare che quella confessione non riduce il suo affetto, sia perché, sapendolo perduto, lo ama di più (Inferno, IV, 39). Nella nera bufera del secondo cerchio, Dante vuol conoscere la radice dell'amore di Paolo e Francesca; costei racconta che si amavano e non lo sapevano, «soli eravamo e sanza alcun sospetto», e che il loro amore fu rivelato da una lettura casuale. Virgilio confuta i superbi, che con la sola ragione pretendono di abbracciare la divinità infinita; subito china la testa e tace, perché uno di quegli sventurati è lui (Purgatorio, III, 34). Sull'aspro fianco del Purgatorio l'ombra del mantovano Sordello chiede all'ombra di Virgilio quale sia la sua patria; Virgilio dice Mantova; Sordello allora lo interrompe e lo abbraccia (Purgatorio, VI, 58).”

dal prologo https://books.google.it/books?id=z7fFBQAAQBAJ&pg=PT4#v=onepage&q&f=false
Nove saggi danteschi

“Non c'è uomo che, al di fuori della sua specializzazione, non sia propenso alla credulità […].”

2003, p. 132
Finzioni, Artifici, Il miracolo segreto

“([…] l'irrealtà, che è condizione dell'arte).”

2003, p. 134
Finzioni, Artifici, Il miracolo segreto