Frasi su adulatore

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema adulatore, uomini, pubblico, proprio.

Frasi su adulatore

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“Perché non vi siano né l'oppressione del popolo né le inutili guerre, e perché nessuno s'indigni più contro coloro che sembrano essere i colpevoli di tutto ciò, occorrerebbe in realtà ben poco, e precisamente e unicamente che gli uomini capiscano come stanno veramente le cose, e le chiamino con il loro nome; e sappiano che un esercito è uno strumento d'omicidio e che il costruire e comandare un esercito – ovverosia ciò di cui si occupano con tanta disinvoltura i re, gli imperatori, i presidenti – è soltanto una preparazione all'omicidio.
Basterebbe che ogni re, imperatore, o presidente comprendesse che i suoi doveri di comandante in capo delle forze armate non sono affatto un incarico onorevole e importante, come gli fan credere i suoi adulatori, bensì un malvagio e vergognoso prepararsi all'omicidio; e che ogni privato cittadino comprendesse che il pagamento delle tasse, con le quali si arruolano e si armano i soldati, e a maggior ragione il prestar servizio militare, non sono affatto azioni senza importanza, bensì azioni malvagie e vergognose, e costituiscono non soltanto una connivenza ma una vera e propria complicità ad un omicidio – e subito si vanificherebbe da sé tutto quel potere degli imperatori, dei presidenti e dei re che tanto ci indigna, e per il quale adesso si continua ad assassinarli.
Per cui non occorre assassinare gli Alessandri, i Carnot, gli Umberti e gli altri, ma occorre spiegar loro che sono essi stessi degli assassini, e occorre soprattutto non permettere loro di assassinare altra gente, rifiutare di assassinare su loro comando.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo
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“L'amor proprio è il più grande di tutti gli adulatori.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“L'adulatore è come l'ombra la quale non ti ama e pur ti segue.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

486; p. 58
Il teatro della politica
Origine: Emanuele Tesauro, La filosofia morale [derivata dall'alto fonte del grande Aristotele stagirita] (1670), libro XI, cap. V: «Ma l'adulatore è come l'ombra, la qual non ti ama, e pur ti segue, e fa tutti gl'atti, che tu sai fare.»

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“Gli adulatori somigliano agli amici come i lupi ai cani.”

John Jay Chapman (1862–1933) poeta, drammaturgo

da Byron's conspiracy

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“Il nostro orizzonte letterario è sovrastato dalla cialtroneria e dai bassi istinti adulatori verso la Megera-pubblico, viziata da incessanti carezze”

Stanisław Ignacy Witkiewicz (1885–1939) drammaturgo, filosofo e scrittore polacco

da una lettera a Bruno Shulz, 1935

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“L'adulatore è un essere che di nessuno, né degli altri né di sé, nutre una buona opinione.”

Denis Ivanovič Fonvizin (1745–1792) scrittore, commediografo e drammaturgo russo

Il Minorenne

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“Nelle avversità gli amici mi dettero aiuto, gli adulatori suggerimenti.”

Girolamo Cardano (1501–1576) matematico, medico e astrologo italiano

Della mia vita

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“La benevolenza degli adulatori fugge le disgrazie come da un sovvertimento.”

Socrate (-470–-399 a.C.) filosofo ateniese

libro III, cap. 14
Giovanni Stobeo, Anthologion

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“I dittatori sono propensi alla cinefilia. Lenin, che detestava la musica perché era irritato dal fatto che lo faceva diventare sentimentale, considerava che tra tutte le arti il cinema poteva essere la più utile alla causa del proletariato. Hitler vedeva quasi tutte le sere in una sala cinematografica perfettamente attrezzata operette viennesi d'epoca e musical americani, e regalò a Eva Braun una cinepresa per girare a colori scene che ancora oggi ci gelano il sangue, un misto di ridenti immagini domestiche e igure genocide che prendono il sole sulle terrazze con vista sulle Alpi. Anche a Stalin piacevano i musical americani e i film western e, dato che soffriva d'insonnia come Hitler e si divertiva a tenere svegli i suoi cortigiani fino a notte fonda, a volte prolungava la sessione cinematografica con una festa alcolica, durante la quale osservava in silenzio adulatori e future vittime come se stesse inventando per ognuno un copione sinistro dall'epilogo ignoto a tutti tranne che a lui. Il generale Franco non andava a letto tardi e non beveva, ma la sua passione per il cinema era altrettanto forte, al punto che scrisse la sceneggiatura di un film, Raza, che era una patetica fantasia ricamata sulla sua biografia, e una dimostrazione del fatto che il cinema può rovinare l'immaginazione di chiunque. Forse ai dittatori piacciono tanto i film perché hanno pochissime opportunità di uscire la sera e perché sono costantemente circondati da persone servili di cui non sanno più che fare.”

Antonio Muñoz Molina (1956) scrittore e saggista spagnolo

Origine: Da El tirano cinéfilo, País; tradotto in Il tiranno cinefilo, Internazionale n. 1101, 8 maggio 2015.

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“Chi facilmente desia, grandimente crede l'adulatore. (489; p. 58)”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

Il teatro della politica

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“L'adulatore è come il polpo, che secondo il tempo cresce o scema, e secondo il luoco cangia colore: siché i pesciolini, non discernendo il polpo dallo scoglio, fidatamente si appressano e restan colti.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

490; p. 58
Il teatro della politica
Origine: Emanuele Tesauro, La filosofia morale [derivata dall'alto fonte del grande Aristotele stagirita] (1670), libro XI, cap. V: «Egli [l'adulatore] è come il Polpo, che secondo il tempo cresce, ò scema; e secondo il luogo cangia colore: siche i pesciolini e le farfalle, non discernendo il Polpo dallo scoglio, fidatamente si appressano, e restan colti.»

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