Frasi su guardia
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“In Italia la situazione del razzismo non è migliorata e questo è grave. … La situazione non mai è migliorata: ogni volta che succede qualche cosa ne parlano tutti, poi si tende a dimenticare. Bisogna invece esser pesanti e combattere il razzismo, senza abbassare mai la guardia, con pene esemplari.”

Gianni Infantino (1970) dirigente sportivo italiano naturalizzato svizzero

Origine: Citato in Razzismo, l'allarme di Infantino: Situazione in Italia non migliora, è grave https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2019/09/22/news/razzismo_l_allarme_di_infantino_situazione_in_italia_non_migliora_e_grave_-236671080/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S1.8-T1, Repubblica.it, 22 settembre 2019.

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“A champagne donato | non si guarda in coppa.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, 100 neoproverbi, p. 173

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“La società si adopera per far rinsavire la Fotografia, per temperare la follia che minaccia di esplodere in faccia a chi la guarda.”

Roland Barthes, La camera chiara. Nota sulla fotografia, Torino, Einaudi, p. 117
La camera chiara

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“Siamo le donne contro cui gli uomini ci hanno messo in guardia.”

Robin Morgan (1941) attore, attivista (femminista)

citato in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 133. ISBN 9788858022900

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“Quando sei sicuro con te stesso sei convincente anche per gli altri, per chi ti guarda.”

Paola Turci (1964) cantautrice italiana

Origine: Dall'intervista di Mary Adorno, "Sto bene da quando mi prendo cura di me", intervista a Paola Turci https://www.cosmopolitan.com/it/lifestyle/musica/a13928584/paola-turci-intervista-sto-bene-da-quando-mi-prendo-cura-di-me/, Cosmopolitan.com, 28 novembre 2017.

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“Sembra che | la terra trema sotto i piedi, | tu non mi credi? | Guarda i miei piedi.”

Zucchero (cantante) (1955) cantautore e musicista italiano

da Alleluja, n. 10
Spirito DiVino
Origine: Testo di Jovanotti.

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“Come ti amo | non posso spiegarti, | non so cosa sento per te | ma se tu mi guardi | negli occhi un momento | puoi capire anche da te.”

Gino Paoli (1934) cantautore e musicista italiano

da Che cosa c'è, lato A, n. 1
Basta chiudere gli occhi

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“Io non sono nato in Toscana, sono voluto nascere in Toscana. Infatti ho le gambe storte di chi fa solo sali e scendi e non può mai andare pari, su un terreno regolare. Guardi le mani. Anzi, no. Le tocchi proprio. Sono quelle di uno che ama stare nella campagna, potare le piante, dare da mangiare agli animali.”

Luciano Spalletti (1959) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a Gazzetta dello Sport; citato in Spalletti: "Con i giocatori sarò un martello, voglio appartenenza. I tifosi dell'Inter..." http://www.fcinter1908.it/copertina/spalletti-con-i-giocatori-saro-un-martello-voglio-appartenenza-i-tifosi-dellinter/, FcInter1908.it, 24 giugno 2017.

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“Il Direttore guardò fisso Franti, in mezzo al silenzio della classe, e gli disse con un accento da far tremare: – Franti, tu uccidi tua madre!”

Tutti si voltarono a guardar Franti. E quell'infame sorrise. (Gennaio, La madre di Franti; 2001, p. 110)
Cuore

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“Guarda sempre la pagliuzza nell’occhio altrui…e pure la trave”

Vicente Huidobro (1893–1948) poeta cileno

http://guide.supereva.it/letteratura_sudamericana/interventi/2004/10/179924.shtml

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Novembre

Timido come un bambino
il sole sbircia
dietro alle nuvole
che si prendono per mano come sorelle amiche,
a formare un'unica
lastra di marmo grigio perla
che si specchia sul volto pallido e silenzioso
del lago adagiato ai piedi
di questa collina
dalle tinte aranciate
nei suoi rossori più intensi, mentre salutano il nuovo giorno che nasce,
quando calmo se ne sta
nella sua eterna posa
in quel sonno delle prime ore dalle tenue luci di questo mattino. Lui, indeciso
se sorridermi e scaldarmi
coi sui luminosi raggi
o imbronciarsi versando
le sue lacrime capricciose
sul mio capo, il mio sole oggi non sa imporsi beffeggiandosi indisturbato del mio intimo! E imbroglione è quel vento fresco
e scherzoso che si innalza
avanzando da lontano
a risvegliare le folte chiome degli alberi che ondeggiano distratte come una danza spasmodica a sciogliere
le loro foglie rivelandole bronzate nel fruscio
della loro inconfondibile voce, un dialogo comprensibile
per l'anima pregna
di sensibilità accentuata
nella meditazione di un cuor profondo che sa percepire quei segreti
dell'essere spirituale
della natura del mondo, raccolto nella preghiera protesa all'ascolto,
senza un rosario in mano.
E i fili d'erba del mio giardino
che i miei occhi intravedono
non hanno più quel peculiare profumo dei loro fiori
ad adornare quei loro movimenti sereni ad allietare l'anima mia nei giorni
che verranno, e l'eco
del cuculo che risuona nell'aria è lontano, è altrove,
si farà attendere ancora,
dopo il freddo,
dopo la pioggia,
dopo la neve,
dopo i camini accesi con la sua legna e le caldarroste,
e le corte giornate intorpidite dal cattivo suo umore,
dopo le serate chiuse in casa in compagnia e non,
solo allora lo sentirò cantare al cuore riportando la primavera nelle mie narici. Ricordavo poi trasognante
in frammenti di nostalgia
la mia antica betulla triste
e gialla nella caduca
dei suoi innumerevoli sorrisi quando accarezzava lieve
le mie gote di adolescente,
baci autunnali!
Quella che regnava una volta nell'altra mia casa,
quella di una volta. Formidabile nel suo abito color giallo brillante mesto
a oro vivido in quegli autunni che si ripetevano nel ciclo del tempo, e questo è uno
di quelli! Come starà!?
Il mio sorriso è uno scolpito malinconico nel segreto ricordo del mio essere
nel volo della reminiscenza,
la rivedrò serena nel sogno agghindare la sua criniera di verde vellutato a primavera,
e sarà ancora lontana,
dovrà aspettare perché
prima dovrà indossare
il suo solito lucido argento, per poi essere grigio
con lenticelle orizzontali,
lei mia confidente che mi
ha visto piangere, gioire,
e aver mal di pancia!
Nel sole, nel vento e sotto
la pioggia del giorno
e della notte, ripenso a lei
e penso che è solo novembre, dietro la finestra ove il suo vetro non riflette l'espressione dei miei sogni
e ricordi, ma solo il mio volto perso e condizionando
dai rivoli del tempo, forse.
La mia dolce micia dal pelo lungo e bianco mi fa le fusa,
e come per incanto
mi risveglio con lei in braccio in un appagante sussulto,
e fiduciosa guardo il presente nella stanza della mia casa, tra le mie cose e i miei affetti, confidandole a gran voce guardando nell'azzurro
dei suoi occhietti,
che è solo novembre,
nel muso lungo plumbeo
del sole che oggi
ha tutta l'aria di non
voler splendere nella
sua bella posa lì in alto
oltre il coro delle nubi
in quel rombo di tuono
che ha appena emanato.
Or piove a dirotto
e sono solo le otto,
ma in cuor mio
sono serena dentro!”

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“Guardami,
mentre ti accarezzo amorevolmente
con il mio bene che ti voglio!
Guardami come
non hai fatto mai
con nuovi occhi,
occhi di un altro tipo d'amore!
Sono per te,
quel lampo luminoso
e tuono imponente
squarcio nel buio pesto
che ti meraviglia
in un secondo
per poi svanire!
Sono per te
quella lacrima rugiada
sui petali del tuo cuore
che ti intenerisce l'essere
per poi lasciarti secco
una volta dissolta!
Sono per te,
quelle stagioni senza tempo nelle clessidre
che ti sospendono felice
nel cielo terso da nembi,
quando io cammino
a piedi scalzi
intessendo radici
per la via del mio vivere.
Sono per te,
quel rogo di fuoco
che ti brucia i sensi
quando mi pensi
ma non ti scalda perennemente
le tue membra!
Sono per te,
quella più bella stella
brillante tra le tante
che ti rapisce lo sguardo
ma non sempre ti guardo!
Sono per te,
quella incessante pioggia
di pure emozioni
che scivola percorrendoti
il corpo mentre ti lava l'anima donandoti estati,
quando il mio obbiettivo
è raggiungere un altro
inesplorato nuovo posto!
Sono per te,
quella alta marea
onde impetuose
colme di passione
che investe la tua voglia
di avermi tua,
ma non combacia con la mia!
Sono per te,
la tua sfida col destino
per vincermi come premio
fatto di oro e cristallo,
ma per te non sono in gioco!
Sono per te,
quel tuo rosaio
olezzo di voluttà
tinto di porpora in velluto come le lenzuola che vorresti disfare insieme a me,
mentre io vorrei
solo piegarle!
Sono per te,
quella spada di giustizia rendendoti forte nelle tue lotte con la vita,
mentre ne consegue solo
la mia sconfitta!
Sono per te,
quel tuo soave
Angelo di salvezza
quando in un orecchio
ti sussurro dolcezza,
mentre non apro
le mie ali per amore per te…
E ancora sono,
sono ancora tante altre cose per te, ma non per me!
Ti prego adesso
guardami,
guardami con altri occhi
con occhi nuovi
aperti al volto della verità,
la realtà che svela ancora
che nella vita vi sarà ancora
chi col suo miele
ti cospargerà
le labbra e il cuore,
chi col suo amore
sarà balsamo
per la tua bramosia d'amore!
Chi ancora arriverà
per starti accanto,
e non soltanto nei sogni!
Chi nelle sue splendide sembianze
meravigliosa creatura sarà tuo paradiso terrestre …
Quello che non sono
e sarò mai, io.”

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“Lei, quando ti guarda con un sorriso che brilla di una luce intensa e vitale, è capace di illuminare il mondo intero.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net