Frasi su sbigottito

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema sbigottito, tempo, giorno, dio.

Frasi su sbigottito

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“Da qualche mese è iniziato l'anno 2020. Con tutti i nostri propositi, le nostre speranze e il desiderio che questo Nuovo Anno tra l'altro bisestile potessimo avere la possibilità e la certezza di raggiungere i nostri obiettivi, i nostri traguardi e già nella nostra mente la fantasia galoppava felicemente verso le nostre mete da raggiungere. Pronti a lottare e superare gli ostacoli che inevitabilmente avremmo trovato nel nostro cammino. Ma spensierati e ignari nel modo più assoluto che potesse esistere un terribile, orribile e invisibile ma reale distruttivo e pericoloso mostro dai lunghissimi ed enormi tentacoli tanto da potersi estendere rapidamente in tutto il mondo. Devastando i paesi, città e le regioni di tutta Italia. Lasciandoci sbigottiti, increduli, vivendo una quotidianità surreale, diventando timorosi sapendo che questo virus mette a repentaglio le nostre vite, insinuandosi nel nostro corpo facendoci indebolire ed ammalare, rischiando la vita. Il tanto temuto e odiato coronavirus. Un virus che ci ha tolto la possibilità di frequentare la scuola, di divertirsi, di fare pubbliche relazioni. Ci ha tolto la libertà di vivere la vita serenamente, di amare, di andare in chiesa. È un male che fa paura perché si è presentato nelle nostre case e nelle nostre vite come una semplice e banale influenza. Poi i primi contagi, i primi decessi ogni giorno in aumento. Mentre era ed è tutt'ora un virus subdolo e sconosciuto quindi non in grado di controllarlo. Nessuna conoscenza, nessuna sperimentazione, quindi nessun vaccino per poterlo debellare. Un virus anonimo di cui possiamo fare solo prevenzione, avere delle accortezze per quanto riguarda il lavarsi spesso le mani e mantenere le distanze gli uni dagli altri. Attenerci alle regole ferree che ci verranno imposte dal Governo, che dovremo seguire tutti quanti per il bene nostro, per gli altri e per il mondo stesso. Un virus che ha cambiato completamente la vita di tutta la popolazione. Io sono fermamente convinta che con l'aiuto di Dio che è Grande e con il nostro impegno, coraggio, intelligenza e la tenacia di tutti noi, riusciremo a sconfiggerlo, annientarlo e con il tempo rimarrà solo che un triste e lontano ricordo.”

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“Tu voce sbigottita e deboletta, | Ch'esci piangendo de lo cor dolente, | Coll'anima e con questa ballatetta | Va ragionando de la strutta mente.”

Guido Cavalcanti (1258–1300) poeta italiano

da La ballata dell'esilio; citato in La dolce stagione
Rime

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“Il temibile Coronavirus marzo 2020
Capitolo l

Da qualche mese è iniziato l'anno 2020,
con i nostri propositi, le nostre speranze
e il desiderio che questo Nuovo Anno
tra l'altro bisestile potessimo avere
la possibilità e la certezza di raggiungere
i nostri obiettivi, i nostri traguardi e già
nella nostra mente la fantasia galoppava
felicemente verso le nostre mete
da raggiungere, pronti a lottare
e superare gli ostacoli che inevitabilmente
avremmo trovato nel nostro cammino.
Ma spensierati e ignari nel modo più
assoluto che potesse esistere
un terribile, orribile, invisibile, reale,
distruttivo e pericoloso mostro
dai lunghissimi ed enormi tentacoli
tanto da potersi estendere rapidamente
in tutto il mondo.
Devastando i nostri paesi, città e le regioni
di tutta l'Italia lasciandoci sbigottiti,
increduli, vivendo una quotidianità
surreale diventando timorosi sapendo
che questo virus mette a repentaglio
le nostre vite, insinuandosi nel nostro
corpo facendoci indebolire ed ammalare
rischiando di perdere la vita.
Il tanto temuto e odiato Coronavirus.
Un virus che ci ha tolto la possibilità
di frequentare la scuola, di divertirsi,
di fare pubbliche relazioni.
Ci ha tolto la libertà di vivere la nostra vita
serenamente di amare, di andare in chiesa
a pregare. È un male che fa' paura,
si è presentato nelle nostre case
e nelle nostre vite come una semplice
e banale influenza.
Poi i primi decessi ogni giorno
sempre di più, un virus subdolo
e sconosciuto nessuna sperimentazione
quindi nessun vaccino per poterlo
debellare.
Un virus anonimo di cui possiamo
fare solo prevenzione,
avere delle accortezze per quanto riguarda
il lavarsi spesso le mani, mantenere
le distanze gli uni dagli altri e attenerci
alle regole ferree che ci verranno imposte
dallo Stato e che dovremo
seguire tutti quanti per il bene nostro,
per gli altri e per il mondo stesso,
un virus che ha cambiato drasticamente
la vita di tutta la popolazione.
Io sono fermamente convinta
che con l'aiuto di Dio che è grande
e con il nostro impegno, coraggio,
intelligenza e la tenacia di tutti noi,
riusciremo a sconfiggerlo,
annientarlo e con il tempo rimarrà
solo che un triste e lontano ricordo.”

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“Eddie Willers pensò ad un giorno d'estate di quando aveva dieci anni. Quel giorno, in una radura del bosco, l'unica compagna preziosa della sua infanzia gli aveva detto quel che avrebbero fatto da grandi. Le parole erano state decise e brillanti, come la luce del sole. Lui aveva ascoltato, ammirato e sbigottito. Quando gli aveva chiesto cosa avrebbe voluto fare, aveva risposto: «Quel che è giusto.» E aveva aggiunto: «Tu dovresti fare qualcosa di grande… voglio dire, noi due insieme.» «Che cosa?» aveva domandato lei. E lui: «Non so. È questo che dobbiamo scoprire. Non solo quel che dici tu. Non solo affari e un modo per guadagnarsi da vivere. Cose come vincere battaglie, salvare la gente dalle fiamme o scalare montagne.» «A che servirebbe?» aveva detto lei. E lui aveva risposto: «Il sacerdote, la scorsa domenica, ha detto che dobbiamo cercar sempre di raggiungere il meglio in noi stessi. Cosa pensi che sia il meglio in noi due?» «Non so.» «Dobbiamo scoprirlo.» Ma lei non aveva risposto. Stava guardando lontano, verso le rotaie della ferrovia. Eddie willers sorrise. Aveva detto: «Quel che è giusto» ventidue anni prima. Da allora aveva mantenuto fede a quella dichiarazione. Le altre domande si erano sbiadite nella sua mente; aveva avuto troppo da fare, per proporsele. Ma ancora pensava che bisognava fare quel che era giusto; non aveva mai capito come la gente potesse fare il contrario. Sapeva solo che lo facevano. E gli sembrava ancora semplice e incomprensibile: semplice che le cose dovessero essere giuste, incomprensibile che non lo fossero. E sapeva che non lo erano.”

Ayn Rand (1905–1982) scrittrice, filosofa e sceneggiatrice statunitense
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“Rugiada Aeriforme

Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto
di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.

©Laura Lapietra”

“Amore Aeriforme

Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto
di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.

©Laura Lapietra”