
da A.A.A. qualcuno cercasi, n. 2
Sopravvissuti e sopravviventi
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema uscio, casa, tempo, amore.
da A.A.A. qualcuno cercasi, n. 2
Sopravvissuti e sopravviventi
da Lettera a Francesco Vettori, in Opere complete, vol. 1, Editore Ernesto Oliva, Milano, 1850, p. XIX
Noi delle strade
Il Signore degli Anelli, Il ritorno del re
Variante: "La Via prosegue senza fineLungi dall'uscio dal quale parte. Ora la Via è fuggita avanti, Presto, la segua colui che parte! Cominci pure un nuovo viaggio, Ma io che sono assonnato e stancoMi recherò all'osteria del villaggioE dormirò un sonno lungo e franco".
Parte seconda, libro I, cap. XXXII, p. 629
E con questo mare di guai in casa loro, o appena fuor dell'uscio, i signori Palmerston e Gladstone si lasciavano intenerire dalle situazioni un po' difficili dell'avvocato Poerio o del professor Settembrini! (p. 12-13)
La conquista del sud
“Chi dà il maneggio di casa alle donne, ha sempre il filiere all'uscio.”
Le sottilissime astuzie di Bertoldo, Detti sentenziosi di Bertoldo innanzi la sua morte
Origine: Chiacchierone.
da L'Agnello e lo Spino
La favole e i sonetti
da Il secchio inesauribile, p. 130-132; in Il meraviglioso, Leggende, fiabe e favole ticinesi, pp. 260-261
Leggende delle Alpi Lepontine e dei Grigioni
Origine: Da Tra Obama e Romney preferivo Sandy, Il Fatto Quotidiano, 10 novembre 2012; consultabile su Massimofini.it http://www.massimofini.it/2012/tra-obama-e-romney-preferivo-sandy.
Da Dialogo Secondo, Delle lettere latine, p. 54
L'Asino Pontaniano
da Lettera a Francesco Vettori, Firenze, 10 dicembre 1513, in Tutte le opere, a c. di M. Martelli, Firenze, Sansoni, 1971; citato in Classici italiani http://www.classicitaliani.it/machiav/mac64_let_05.htm
Variante: Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch'io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro.
| Ma il mio cor dentro: – Un angelo di più! (da Sull'uscio, 1-4 e 9-12)
Lyrica. Romanze e canzoni
Presto e bene, p. 251
Parlare italiano
Angelo Musco al Viminale. Voglio vedere o Consiglio riunito, p. 97
Personaggi di ieri e di oggi
Variante: L'ultima visita di Musco al Viminale che io posso ricordare fu la più clamorosa e provocò una delle sue sortite comiche divenute di pubblico dominio. Quella mattina Musco si mise in testa di vedere il Consiglio dei Ministri che era riunito in seduta. Naturalmente era un desiderio destinato a restare insoddisfatto. Senonché, essendomi dovuto allontanare perché chiamato da Mussolini, Musco, quatto quatto, in punta di piedi, mi seguì ammiccando furbescamente al vecchio usciere – che stava al Ministero dell'Interno dai tempi di Crispi – il quale rimase intimidito e pensò ad un mio consenso. Musco riuscì a ficcare la testa attraverso l'uscio che dalla stanza del Presidente del Consiglio immette nel salone delle riunioni de Ministri. Diaz, che si era voltato al mio ingresso, sì accorse dell'intruso e invece di adontarsi per tanto arbitrio, tutto contento, annunziò: «C'è Musco! C'è Musco!». Il Consiglio che stava per terminare la sua seduta si chiuse in anticipo in mezzo alla generale allegria dei presenti che circondarono lo straordinario ospite, inatteso ma gradito. (Angelo Musco al Viminale. «Voglio vedere o Consiglio riunito», p. 97)
Origine: Fino al 1960 la Presidenza del Consiglio era ubicata presso il Palazzo del Viminale, sede del Ministero dell'interno. voce su Wikipedia.