Frasi di Margaret Atwood

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“Le mie buone intenzioni sono completamente letali.”

“Esiste più di un genere di libertà, diceva Zia Lydia. La libertà di e la libertà da. Nei tempi dell'anarchia, c'era la libertà di. Adesso vi viene data la libertà da.”

“Siete una generazione di transizione, diceva Zia Lydia. Per voi è più difficile. Sappiamo che da voi si attendono dei sacrifici. È duro subire l'oltraggio dagli uomini. Per quelle che verranno dopo, sarà più facile, perché accetteranno il loro dovere con cuore volonteroso.
Non diceva: perché non avranno ricordi.
Diceva: perché non vorranno cose che non possono avere.”

“Nessuna madre corrisponde mai completamente all’idea che un bambino si fa di ciò che una madre dovrebbe essere e credo che sia vero anche l’inverso.”

“Sono una nube congelata attorno a un oggetto centrale, in forma di pera, duro e reale più di me stessa e che riluce di rosso entro il suo diafano involucro. Dentro c'è uno spazio, vasto quanto il cielo di notte e altrettanto buio e ricurvo, sebbene rosso-nero più che nero. Puntini di luce si espandono, scintillano, scoppiano e avvizziscono all'interno, innumeri come stelle. Ogni mese c'è una luna gigantesca, rotonda, pesante, un presagio. Transita, sosta, prosegue, scompare alla vista, e vedo lo scoramento di venirmi incontro come una carestia. Sentirsi così vuota, daccapo, daccapo. Ascolto il mio cuore, onda su onda, onde salate e rosse, che segnano il tempo.”

“L'essere sana di mente è un patrimonio che accumulo come un tempo la gente accumulava il denaro. Lo tengo da parte, per quando sarà il momento.”

“Vivevamo di abitudini. Come tutti, la più parte del tempo. Qualsiasi cosa accade rientra sempre nelle abitudini. Anche questo, ora, è un vivere di abitudini. Vivevamo, come al solito, ignorando. Ignorare non è come non sapere, ti ci devi mettere di buona volontà. […] Noi eravamo la gente di cui non si parlava sui giornali. Vivevamo nei vuoti spazi bianchi ai margini dei fogli e questo ci dava più libertà.
Vivevamo negli interstizi tra le storie altrui.”

“Ma se sei un uomo in un qualsiasi tempo futuro, e ce l'hai fatta sin qui, ti prego ricorda: non sarai mai soggetto alla tentazione del perdono, tu uomo, come lo sarà una donna. E' difficile resistere, credimi. Ricorda, però, che anche il perdono è un potere. Chiederlo è un potere, e negarlo o concederlo è un potere, forse il più grande.”

“La normalità, diceva Zia Lydia, significa ciò cui si è abituati. Se qualcosa potrà non sembrarvi normale al momento, dopo un po' di tempo lo sarà. Diventerà normale."
Margaret Atwood, Il racconto dell'ancella, traduzione di Camillo Pennati”

“Il passato è un grande spazio buio, colmo di echi. Le voci che ci raggiungono da lì sono intrise dell’oscurità della matrice da cui provengono e, per quanto ci si provi, non sempre possiamo decifrarle con esattezza alla luce più chiara del nostro tempo.”

“Di carne ne mangio poca. È un piccolo pacchetto di proteine troppo costoso per gli equilibri del nostro pianeta. Per allevare bovini serve molto cibo, e non possiamo permettercelo considerato il numero di persone che non ha abbastanza da mangiare. Inoltre gli allevamenti sono una delle cause dell'inquinamento e della deforestazione.”

“Meglio non significa mai il meglio per tutti […] Ma sempre, per alcuni, significa il peggio.”

“Noi eravamo la gente di cui non si parlava nei giornali. Vivevamo nei vuoti spazi bianchi ai margini dei fogli e questo ci dava più libertà.
Vivevamo tra gli interstizi di storie altrui.”

“Non temono che ce ne andiamo di nascosto. Non arriveremmo lontano. Temono altre fughe, quelle che puoi aprirti dentro, se hai un oggetto con un bordo tagliente.”

“Immagini una provetta piena di cibo. A mezzogiorno in punto, lei ci mette dentro un'ameba. Questo organismo unicellulare si divide in due, producendo una cellula gemella ogni minuto così, a mezzanotte, dentro la provetta ci sono solo amebe e niente cibo. A che ora, secondo lei, la provetta era per metà occupata dalle amebe e per l'altra metà dal cibo? Quasi tutti dicono alle sei del pomeriggio, cioè a metà tra mezzogiorno e mezzanotte. Ma la risposta corretta è a mezzanotte meno un minuto. E fino a quel momento le amebe pensavano: "Ehi, va tutto bene."”

“Il guscio dell'uovo è liscio e insieme minutamente granuloso, piccoli cristalli di calcio sono evidenziati dalla luce, come crateri sulla luna. È un paesaggio glabro, però perfetto, come il deserto dove si rifugiavano i santi, perché le loro menti non fossero distratte dal lusso e dalla mondanità. Penso che questo dovrebbe essere l'aspetto di Dio: un uovo. La vita sulla luna potrebbe non trovarsi sulla superficie, ma all'interno.”

“Martedì, alle dodici e dieci circa, nella prigione nuova di questa città, a James McDermott, assassino del signor Kinnear, è stata applicata la più grave pena prevista dalla legge. Una folla immensa di uomini, donne e bambini aspettava con ansia di poter assistere agli ultimi tra­vagliati istanti del colpevole. Quali possano essere i sentimenti di quelle donne che sono accorse numerose da vicino e da lontano, nel fango e sotto la pioggia, per presenziare all'orribile spettacolo, non arriviamo a immaginarlo. Osiamo tuttavia affermare che non erano precisamente gentili né raffinati. Lo sciagurato criminale, in quel terribile momento, ha dato prova della stessa freddezza e teme­rarietà che ha caratterizzato il suo contegno fin dall'arresto.

«Toronto Mirror»,

23 novembre 1843”

“[…] tutte le storie ambientate nel futuro in realtà parlano del presente.”

“Ancora oggi pensiamo a un uomo di potere come a un leader e a una donna di potere come a un'anomalia.”

“In queste occasioni leggo velocemente, con voracità, saltando qualche parola e cercando di riempirmi la testa il più possibile prima di un nuovo, lungo periodo di astinenza. Se fossero un genere commestibile queste letture smorzerebbero l'ingordigia dell'affamato, se fossero sesso equivarrebbero a un veloce amplesso furtivo, in qualche vicolo.”

“Il tempo non è una linea ma una dimensione, come le dimensioni dello spazio. Se si può piegare lo spazio, si può piegare anche il tempo, e se grazie alle necessarie conoscenze ci si potesse muovere più velocemente della luce, si potrebbe viaggiare a ritroso nel tempo ed esistere contemporaneamente in due luoghi.

Era stato mio fratello Stephen a dirmelo, quando studiava con la sua maglia marrone tutta sfilacciata e se ne stava a lungo a testa in giù, in modo che il sangue gli affluisse al cervello e lo nutrisse. Non avevo capito cosa volesse dire, ma forse non si era spiegato molto bene. Stava già allora distaccandosi dall'imprecisione delle parole.

Fu allora che iniziai a immaginare il tempo come qualcosa con una forma, qualcosa di visibile, una serie di trasparenze liquide una sull'altra. Il tempo non è qualcosa che si possa osservare guardando all'indietro, ma guardandoci dentro come se fosse acqua. A volte affiora in superficie questo, oppure quello, oppure niente. Niente scompare.”

“Se avessi intenzione di convertirmi a qualche religione probabilmente sceglierei il cattolicesimo perché ha, in definitiva, sante e la Vergine Maria.”

“Essere ottimisti non significa dire: "Andrà tutto bene". Se ci impegneremo, le cose potranno migliorare, e credo che la gente lo farà. […] Le religioni hanno un ruolo centrale perché tutte, se tornano alle proprie origini, hanno qualcosa da dire sul rapporto tra esseri umani e natura. I leader religiosi dovrebbero essere una fonte di ispirazione per i loro fedeli anche in questo senso.”

“«Quando una civiltà è ridotta in polvere e cenere» disse, «l’arte è tutto ciò che rimane. Immagini, parole, musica. Strutture fantasiose. Il pensiero – il pensiero umano, voglio dire – è determinato da esse. Devi ammetterlo».
«Non è esattamente tutto ciò che rimane» disse Crake. «Di questi tempi gli archeologi sono altrettanto interessati alle ossa rosicchiate, ai vecchi mattoni e alla merda fossilizzata. A volte anche più interessati. Credono che il pensiero umano sia determinato anche da questo».”

“Cala la notte. È calata la notte. Perché la notte cala, invece di levarsi, come l’alba? Eppure se si guarda verso est, all’ora del tramonto, si può vedere la notte levarsi, non calare; il buio sale verso il cielo, all’orizzonte, come un sole nero dietro la coltre delle nubi, come fumo da un fuoco invisibile, una linea di fuoco proprio sotto l’orizzonte: un bosco o una città in fiamme. Forse la notte cala perché è pesante, uno spesso sipario tirato sopra gli occhi. Una coperta di lana.”

“Ci sono pensieri che diventano intollerabili quando ci si sofferma troppo.”

“I sentimenti non si controllano” aveva detto una volta Moira, “ma si può controllare il proprio modo di comportarsi.”

“La Natura esige, per gli uomini, la varietà.”

“Un film sul passato non è lo stesso che il passato.”

“Fa’ della tua vita un tributo per chi fu tuo.”

“Chiedi a uno scrittore di fantascienza e s'inventerà qualcosa. Poco dopo qualcun altro vorrà metterlo in pratica.”

“Mi piacerebbe essere l'aria che ti abita solo per un momento. Mi piacerebbe essere così inosservato e necessario.”

“Una guerra tra le donne, rispetto a una guerra contro le donne, dà sempre benefici a coloro che alle donne non augurano del bene.”

“Una parola dopo una parola dopo una parola è potere.”

“As for my birth month, a detail of much interest to poets, obsessed as they are with symbolic systems of all kinds: I was not pleased, during my childhood, to have been born in November, as there wasn't much inspiration for birthday party motifs. February children got hearts, May ones flowers, but what was there for me? A cake surrounded by withered leaves? November was a drab, dark and wet month, lacking even snow; its only noteworthy festival was Remembrance Day. But in adult life I discovered that November was, astrologically speaking, the month of sex, death and regeneration, and that November First was the Day of the Dead. It still wouldn't have been much good for birthday parties, but it was just fine for poetry, which tends to revolve a good deal around sex and death, with regeneration optional.”

“"Well, maybe I'm a latent homosexual." He considered that for a moment. "Or maybe I'm a latent heterosexual. Anyway, I'm pretty latent. I don't know why. Of course, I've taken a number of stabs at it, but then I start thinking about the futility of it all and I give up. Maybe it's because you're expected to do something and after a certain point all I want to do is lie there and stare at the ceiling."”

“After I wrote Handmaid’s Tale, people came up to me and asked why weren’t there any protests. And I said, “You don’t understand totalitarianism.” A real totalitarianism doesn’t fool around with protests in the streets.”

“In the interests of research
I have walked on many battlefields
that once were liquid with pulped
men’s bodies and spangled with exploded
shells and splayed bone.
All of them have been green again
by the time I got there.
Each has inspired a few good quotes in its day.
Sad marble angels brood like hens
over the grassy nests where nothing hatches.”

“I’m just as human as you. But it’s no use asking me for a final statement.
As I say, I deal in tactics.
Also statistics:
for every year of peace there have been four hundred
years of war.”

“You must cultivate poverty of spirit. Blessed are the meek. She didn’t go on to say anything about inheriting the earth.”

“NOTES: Jean Cololère, a drummer in the colonial troops at Québec, was imprisoned for duelling in 1751. In the cell next to his was Françoise Laurent, who had been sentenced to hang for stealing. Except for letters of pardon, the only way at the time for someone under sentence of death to escape hanging was, for a man, to become a hangman, or, for a woman, to marry one. Françoise persuaded Cololère to apply for the vacant (and undesirable) post of executioner, and also to marry her.
—Condensed from the Dictionary of Canadian Biography, Volume III, 1741-1770”

“If I roll my eyes and mutter,
if I clutch at my heart and scream in horror
like a third-rate actress chewing up a mad scene,
I do it in private and nobody sees
but the bathroom mirror.”

“In order to avoid her death, her particular death, with
wrung neck and swollen tongue, she must marry the
hangman.”

“The one good thing to be said about announcing yourself as a writer in the colonial Canadian fifties is that nobody told me I couldn't do it because I was a girl. They simply found the entire proposition ridiculous. Writers were dead and English, or else extremely elderly and American; they were not sixteen years old and Canadian. It would have been worse if I'd been a boy, though. Never mind the fact that all the really stirring poems I'd read at that time had been about slaughter, mayhem, sex and death — poetry was thought of as existing in the pastel female realm, along with embroidery and flower arranging. If I'd been male I would probably have had to roll around in the mud, in some boring skirmish over whether or not I was a sissy.”

“When you hear me singing
you get the rifle down
and the flashlight, aiming for my brain,
but you always miss and when you set out the poison
I piss on it
to warn the others.”

“A lot of poets published their own work then; unlike novels, poetry was short, and therefore cheap to do. We had to print each poem separately, and then disassemble it, as there were not enough a's for the whole book; the cover was done with a lino-block. We printed 250 copies, and sold them through bookstores, for 50 cents each. They now go in the rare book trade for eighteen hundred dollars a pop. Wish I'd kept some.”

“As I was writing about Grace Marks, and about her interlude in the Asylum, I came to see her in context — the context of other people's opinions, both the popular images of madness and the scientific explanations for it available at the time. A lot of what was believed and said on the subject appears like sheer lunacy to us now. But we shouldn't be too arrogant — how many of our own theories will look silly when those who follow us have come up with something better? But whatever the scientists may come up with, writers and artists will continue to portray altered mental states, simply because few aspects of our nature fascinate people so much. The so-called mad person will always represent a possible future for every member of the audience — who knows when such a malady may strike? When "mad," at least in literature, you aren't yourself; you take on another self, a self that is either not you at all, or a truer, more elemental one than the person you're used to seeing in the mirror. You're in danger of becoming, in Shakespeare's works, a mere picture or beast, and in Susanna Moodie's words, a mere machine; or else you may become an inspired prophet, a truth-sayer, a shaman, one who oversteps the boundaries of the ordinarily visible and audible, and also, and especially, the ordinarily sayable. Portraying this process is deep power for the artist, partly because it's a little too close to the process of artistic creation itself, and partly because the prospect of losing our self and being taken over by another, unfamiliar self is one of our deepest human fears.”

“My friends, who are both women, tell me their stories,
which cannot be believed and which are true. They
are horror stories and they have not happened to me,
they have not yet happened to me, they have
happened to me but we are detached, we watch our
unbelief with horror.”

“The sitting room is subdued, symmetrical; it’s one of the shapes money takes when it freezes.”

“Everybody knew. Nobody admitted to knowing. If other people began to discuss it, you tuned them out, because what they were saying was both so obvious and so unthinkable. We are using up the Earth. It is almost gone.”

“Furthermore, I believe that in order to have civil and human rights for women there have to be civil and human rights, period …”