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Frasi di Alphonse De Lamartine

Alphonse Marie Louis de Prat de Lamartine è stato un poeta, scrittore, storico e politico francese. Wikipedia  

✵ 21. Ottobre 1790 – 28. Febbraio 1869
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Lavori

Graziella
Graziella
Alphonse De Lamartine
A Elvira
Alphonse De Lamartine
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Alphonse De Lamartine frasi celebri

“Che delitto abbiamo commesso per meritare di nascere?”

Alphonse De Lamartine

da Meditazioni poetiche

“Un giorno dell'anno 1830, entrando di sera in una chiesa di Parigi, vidi la bara d'una giovinetta, coperta da una coltre bianca. Questa bara mi ricordò Graziella. Mi nascosi all'ombra di un pilastro e pensai a Procida, piangendo a lungo.
Le mie lagrime si asciugarono, ma le nubi che avevano attraversato il mio pensiero durante la tristezza del funerale non dileguarono.
Rientrai silenzioso nella mia camera, svolsi i ricordi che sono tracciati in questo libro e scrissi tutto d'un fiato, piangendo, i versi intitolati: Primo rimpianto. È la nota, resa fievole da vent'anni di distanza, d'un sentimento che fece zampillare la prima sorgente del mio cuore. Ma vi si sente ancora la lacerazione d'una fibra intima che non guarirà mai.
Ecco queste strofe, balsamo d'una ferita, sboccio di un cuore, profumo di un fiore sepolcrale: Non vi manca che il nome di Graziella. Ve lo incastonerei in una strofa, se vi fosse quaggiù un cristallo abbastanza puro per rinchiudere questa lagrima, questo ricordo, questo nome!”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 151

“Mia madre era convinta, ed io ho la stessa convinzione, che uccidere gli animali per nutrirsi della loro carne e del loro sangue, sia una delle infermità della razza umana, una delle maledizioni scagliate sull'uomo, sia per il suo fallo, sia per l'ostinazione della sua perversità. Ella credeva, ed io lo credo come lei, che quelle abitudini di durezza di cuore verso i più mansueti animali, compagni nostri, aiuti e fratelli di lavoro, e persino di affezioni quaggiù; quelle immolazioni, quegli appetiti di sangue, quella vista di carni palpitanti siano fatti per abbrutire e indurire gli istinti del cuore.
Credeva pure, e lo credo anch'io, che quel nutrimento, assai più succulento e sostanzioso in apparenza, contenga in sé principî irritanti e putridi, che inacidiscono il sangue e abbreviano la vita dell'uomo.
Citava, come esempio di astinenza, le popolazioni innumerevoli, dolci e pie, delle Indie, che rispettano tutto ciò che ha avuto una vita; e le forti razze dei popoli pastori, ed anche i laboriosi agricoltori […].”

Alphonse De Lamartine

IV, VIII, pp. 144-146
Confidenze

“Verrà il tempo in cui gli uomini aborriranno il consumo di carne come noi ora aborriamo i cannibali.”

Alphonse De Lamartine

citato in Franco Libero Manco, Biocentrismo. L'alba della nuova civiltà, Nuova Impronta Edizioni, Roma 1999, p. 204

“Il sublime affatica, il bello inganna, il patetico solo è infallibile nell'arte.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 73

“Colui che sa intenerire sa tutto.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 73

Frasi su cuore di Alphonse De Lamartine

“La poesia ha eco profonda ed intensa nel cuore della gioventù, in cui l'amore deve ancora nascere. È allora come il presagio di tutte le passioni, mentre più tardi non ne è più che il ricordo e il rimpianto. Fa piangere così ai due stadi estremi della vita: giovani, di speranza; vecchi, di rimpianto.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 103

“Dio mio! Ho rimpianto spesso di esser nato! Ho desiderato spesso di indietreggiare sino al nulla, invece di procedere tante menzogne, tante sofferenze e tante perdite successive, fino a quella perdita di noi stessi che chiamiamo la morte. Tuttavia, anche in quei momenti nei quali la disperazione supera il ragionamento e nei quali si dimentica che la vita deve essere opera di perfezionamento di noi stessi, mi son sempre detto: — Vi è qualche cosa che rimpiangerei di non aver conosciuto, ed è il latte di una madre, l'affetto di un padre e la comunanza di animo e di cuore con i fratelli.
Sono le gioie ed anche le tristezze della famiglia! La famiglia, evidentemente, è un secondo noi stessi, esistente prima di noi e sopraviventeci con quello che vi è di migliore in noi: è l'immagine della santa e amorosa unità degli esseri, rivelata dal piccolo gruppo di esseri collegati fra loro, e resa visibile dal sentimento!”

Alphonse De Lamartine

I, II, p. 18
Confidenze

“Non avevamo salvato dai flutti che tre volumi spaiati, semplicemente perché non li avevamo con noi quando gettammo in mare il nostro bagaglio; un volumetto italiano di Ugo Foscolo, intitolato: Le ultime lettere di Jacopo Ortis, specie di Werter, mezzo politico e mezzo romanzesco, in cui l'amore per la libertà del proprio paese si fonde nel cuore di un giovane Italiano alla passione personale per una bella Veneziana. L'entusiasmo, alimentato da questo duplice ardore di amante e di cittadino, accende nell'animo di Ortis una febbre che, essendo troppo forte per un uomo sensibile e malaticcio, lo conduce infine al suicidio. Quest'opera, copia letterale, ma più viva e colorita del Werter di Goethe, andava allora tra le mani di tutti i giovani che nutrivano come noi, nella loro anima, il doppio sogno di quanti sono degni di sognare qualche cosa di grande: l'amore e la libertà.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 58

“I poeti cercano l'ispirazione lontano, mentre essa è nel cuore […].”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 73

“L'uomo ha un bel guardare ed abbracciare lo spazio; la natura intera non si compone per lui che di due o tre punti sensibili, ai quali tutta la sua anima converge. Togliete dalla vita il cuore che vi ama: che cosa vi resta? Ugualmente avviene della natura. Cancellate il luogo e la casa che i vostri pensieri cercano e che i vostri ricordi popolano, non scorgereste più che un vuoto immenso in cui lo sguardo s'immerge senza trovar né fondo né riposo. Come si può stupire, dopo ciò, che le scene più sublimi della creazione siano contemplate con occhi ben diversi dai viaggiatori? Gli è che ciascuno porta con sé il suo punto di vista. Una nube sull'anima vela e scolora più di una nube sull'orizzonte. Lo spettacolo è nello spettatore. Io lo provai.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 111-112

“Dio ha collocato il genio della donna nel cuore, perché le opere di questo genio sono tutte opere d'amore.”

Alphonse De Lamartine

IV, IX, p. 152
Confidenze

Alphonse De Lamartine Frasi e Citazioni

“I cuori degli umili s'aprono subito senza diffidenza, e aderiscono, perché sotto i sentimenti non si sospettano interessi.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 85

“Lo spirito ha la sua pubertà come il corpo.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 96

“Amare per essere amato è umano, ma amare per amare è quasi angelico.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 105

“Il silenzio è il drappo funebre del passato, ed è talvolta empio, spesso pericoloso, sollevarlo: anche quando la mano è pietosa e amorosa, il primo momento è crudele.”

Alphonse De Lamartine

I, I, p. 14
Confidenze

Passato , Silenzio

“Qualche giorno dopo, mia madre, che andava in città, mi condusse con sé e mi fece passare, come per caso, dal cortile di una macelleria. Vidi degli uomini con le braccia nude, insanguinate, che atterravano un bove; altri che sgozzavano dei vitelli e dei montoni, e ne squartavano le membra ancora palpitanti: rivoli di sangue fumavano qua e là per terra. Preso da una profonda pietà, mista ad orrore, chiesi di passare oltre al più presto, e l'idea di quelle scene orribili e disgustose, necessari preliminari di uno di quei piatti di carne che vedevo serviti a tavola, mi fece prendere in disgusto la nutrizione animale, e i macellai in orrore.”

Alphonse De Lamartine

IV, VIII, pp. 147-148
Confidenze

Sull'età , Sugli uomini , Animali , Idea

“Il cinismo è l'ideale abbattuto, la parodia della bellezza fisica e morale, il delitto dello spirito, l'abbrutimento dell'immaginazione, ed io non potevo compiacermene. Vi era in me troppo entusiasmo per sguazzare in quelle lordure dell'intelligenza. La mia natura aveva le ali e i miei pericoli erano in alto, non in basso.”

Alphonse De Lamartine

VI, V, p. 227
Confidenze

Sulla bellezza , Immaginazione , Intelligenza , Natura

“Dante sembra il poeta della nostra epoca.”

Alphonse De Lamartine

citato in Gabriele Rossetti, La Beatrice di Dante, Privitera, 1842, p. 2

“Dio non è che una parola inventata per spiegare il mondo.”

Alphonse De Lamartine

Origine: Da Armonie Poetiche e Religiose.

Su Dio , Sul mondo

“Il sole dei vivi non scalda più i morti.”

Alphonse De Lamartine

Origine: Da L'isolamento.

Sole

“La cenere dei morti fu quella che creò la Patria.”

Alphonse De Lamartine

Origine: La caduta d'un angelo, da Armonìe poetiche e religiose.

Angeli

“L'uguaglianza degli istinti è una parentela tra gli uomini.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 28

Sugli uomini

“V'è più genio in una lacrima che in tutti i musei e in tutte le biblioteche dell'universo.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 73

Lacrima , Universo

“L'uomo è come l'albero che si scrolla per farne cadere i frutti; non si scuote mai l'uomo senza che ne cada del pianto.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 73

Albero

“Il tempo, che nelle alte classi sociali è elemento indispensabile al formarsi delle amicizie intime, lo è meno nelle classi inferiori.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 85

Sull'amicizia , Tempo

“Si formano più legami e parentele d'anima in otto giorni tra gli uomini più vicini alla natura che in dieci anni tra le persone della così detta buona società.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 85

Sull'età , Sugli uomini , Sulle persone , Natura

“Sembra che la parola sia la sola predestinazione dell'uomo e che egli non sia stato creato che per nutrire dei pensieri, come l'albero i suoi frutti.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 96

Albero , Pensiero

“L'uomo si tormenta fino a che non ha esternato ciò che lo tormenta dentro.”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 96

“Ero in quell'età in cui l'anima ha bisogno di nutrirsi e di moltiplicarsi per mezzo della parola. Ma, come sempre avviene, l'istinto si produsse in me prima della forza. Dopo aver scritto, malcontento della mia opera, la rigettavo con disgusto. Quanti brandelli dei miei sentimenti e dei miei pensieri notturni, dispersi all'apparir del giorno, sono stati portati via dal vento ed inghiottiti dal mare di Napoli, mentre il mio sguardo li segueva senza rimpianto!”

Alphonse De Lamartine libro Graziella

Origine: Graziella, p. 96-97

Sull'età , Mare , Pensiero , Anima

“Parliamo un po' di Graziella. È un libro mediocre, sebbene sia il migliore che Lamartine abbia scritto in prosa. Ci sono particolari graziosi […] ed è tutto o quasi.”

Alphonse De Lamartine

Gustave Flaubert

Su Dio

“L'acqua è l'elemento triste: super flumina Babylonis sedimus et flevimus. Perché? Perché l'acqua piange con tutto il mondo; e, per quanto bambini, non possiamo fare a meno di sentircene commossi.”

Alphonse De Lamartine

IV, II, pp. 110-111
Confidenze

Sui bambini , Sul mondo , acqua

“La stessa aquila, destinata a salire così in alto e a vedere tanto da lontano, comincia la vita nei crepacci della sua roccia e non vede in gioventù che gli orli aridi, spesso fetidi, del suo nido.”

Alphonse De Lamartine

IV, III, p. 115
Confidenze

Sulla vita , lontano

Alphonse De Lamartine: Frasi in inglese

“Limited in his nature, infinite in his desires, man is a fallen god who remembers the heavens.”

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Alphonse de Lamartine libro Méditations poétiques

Méditations Poétiques (1820), Sermon 2

“Love alone was left, as a great image of a dream that was erased.”

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Alphonse de Lamartine

The Valley (1820), st. 9

“Until the age of twelve, then, I only lived on bread, milk-food, vegetables, and fruit. My health was not less robust on this account, nor my growth less rapid, and it was to this diet, perhaps, that I was indebted for that purity of feature, that exquisite sensibility of feeling, and that serene gentleness of humor and character which I had preserved up to that period.”

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Alphonse de Lamartine

Book IV, Note VIII, p. 61
Les confidences (1849)

“To love for the sake of being loved is human, but to love for the sake of loving is angelic.”

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Alphonse de Lamartine libro Graziella

Graziella (1849), Pt. IV, ch. 5

“The doctrine of the cynics is the Ideal reversed, the parody of physical and moral beauty, the crime of mind, the degradation of imagination. I could not take pleasure in it. There was too much enthusiasm within me to permit me to crawl through those sinks of the brain. My nature had wings. The dangers to which I was exposed were above, not below.”

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Alphonse de Lamartine

Book VI, Note V, p. 86
Les confidences (1849)

“The more I see of the representatives of the people, the more I admire my dogs.”

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Alphonse de Lamartine

From Count d'Orsay's Letter to John Forster (1850)

“O time, arrest your flight! and you, propitious hours, arrest your course! Let us savor the fleeting delights of our most beautiful days!”

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Alphonse de Lamartine

The Lake (1820), st. 6

“My mother was convinced, and on this head I have retained her firm belief, that to kill animals for the purpose of feeding on their flesh is one of the most deplorable and shameful infirmities of the human state; that it is one of those curses cast upon man either by his fall, or by the obduracy of his own perversity. She believed, and I am of the same belief, that these habits of hard-heartedness towards the gentlest animals, our companions, our auxiliaries, our brethren in toil and even in affection here below; that these immolations, these sanguinary appetites, this sight of palpitating flesh, are calculated to brutalize the instincts of the heart and make them ferocious. She believed, and I am of the same belief, that this nurture, which is seemingly much more succulent and much more energetic, contains in itself active causes of irritation and putridity, which sour the blood and shorten the days of mankind. In support of these ideas of abstinence, she quoted the innumerable gentle and pious tribes of India who deny themselves all that has had life; and the strong and healthy races of the shepherds and even of the laboring classes of our fields.”

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Alphonse de Lamartine

Book IV, Note VIII, p. 60
Les confidences (1849)

“Utopias are often only premature truths.”

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Alphonse de Lamartine

Les utopies ne sont souvent que des verités prématurées.
Histoire des Girondins (1847), p. 322

“My God! I have often regretted that I was born! I have often wished to fall back even into nothingness, rather than advance through so many falsehoods, so many sufferings, and so many successive losses, towards that loss of ourselves which we call death! Still, even in those moments of terrible faintheartedness, when despair overmasters reason, and when man forgets that life is a task imposed upon him to finish, I have always said to myself: "There are some things which I would regret not to have tasted — a mother's milk, a father's love, that relationship of heart and soul between brothers, household affections, joys, and even cares!" Our family is evidently our second self, more than self, existing before self, and surviving self with the better part of self. It is the image of the holy and loving unity of beings revealed by the small group of creatures who hold to one another, and made visible by feeling!”

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Alphonse de Lamartine

Book I, Note II, p. 19
Les confidences (1849)

“What is our life but a succession of preludes to that unknown song whose first solemn note is sounded by death?”

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Alphonse de Lamartine libro Méditations poétiques

Méditations Poétiques (1820), Second series, Sermon 15

“The very eagle, destined to soar so high and to see so far, begins his life in the fissures of the rocks, and in his early days only sees the arid and sometimes fetid borders of his eyry.”

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Alphonse de Lamartine

Book IV, Note III, p. 50
Les confidences (1849)

“I say to this night: "Pass more slowly"; and the dawn will come to dispel the night.”

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Alphonse de Lamartine

The Lake (1820), st. 8

“Let us love the passing hour, let us hurry up and enjoy our time.”

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Alphonse de Lamartine

The Lake (1820), st. 9

“My mother took me to town with her, and made me pass, as if by accident, through the yard of a slaughter-house. I saw some men, their arms naked and besmeared with blood, knocking a bull in the head; others cutting the throats of calves and sheep, and separating their still heaving limbs. Streams of smoking gore ran along the pavement. An intense feeling of pity, mingled with horror, seized upon me. I asked to be led away quickly. The thought of these scenes, the necessary preliminaries of one of those dishes of meat which I had so often seen on the table, made me take a disgust to animal food and inspired me with a horror for butchers.”

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Alphonse de Lamartine

Book IV, Note VIII, p. 61
Les confidences (1849)

“Sometimes, only one person is missing, and the whole world seems depopulated.”

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Alphonse de Lamartine L'Isolement

"L'Isolement", Méditations Poétiques (1820)

“Silence is the winding-sheet of the past: it is sometimes impious, often dangerous to raise it. But even when it is raised piously and lovingly, the first moment is a cruel one.”

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Alphonse de Lamartine

Book I, Note I, p. 18
Les confidences (1849)

“If greatness of purpose, smallness of means, and astounding results are the three criteria of human genius, who could dare to compare any great man in modern history with Muhammad?”

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Alphonse de Lamartine

Alphonse de Lamartine, Histoire de la Turquie (1854), Vol. I, pp. 276-277
Contesto: Never has a man set for himself, voluntarily or involuntarily, a more sublime aim, since this aim was super human; to subvert superstitions which had been imposed between man and his Creator, to render God unto man and man unto God; to restore the rational and sacred idea of divinity amidst the chaos of the material and disfigured gods of idolatry, then existing. Never has a man undertaken a work so far beyond human power with so feeble means, for he Muhammad had in the conception as well as in the execution of such a great design, no other instrument than himself and no other aid except a handful of men living in a corner of the desert. Finally, never has a man accomplished such a huge and lasting revolution in the world, because in less than two centuries after its appearance, Islam, reigned over the whole of Arabia, and conquered, in God's name, Persia, Khorasan, Transoxania, Western India, Syria, Egypt, Abyssinia, all the known continent of Northern Africa, numerous islands of the Mediterranean Sea, Spain and part of Gaul.
If greatness of purpose, smallness of means, and astounding results are the three criteria of human genius, who could dare to compare any great man in modern history with Muhammad? The most famous men created arms, laws and empires only. They founded, if anything at all, no more than material powers which often crumbled away before their eyes. This man moved not only armies, legislations, empires, peoples and dynasties, but millions of men in one-third of the then inhabited world; and more than that, he moved the altars, the gods, the religions, the ideas, the beliefs and souls... his forbearance in victory, his ambition, which was entirely devoted to one idea and in no manner striving for an empire; his endless prayers, his mystic conversations with God, his death and his triumph after death; all these attest not to an imposture but to a firm conviction which gave him the power to restore a dogma. This dogma was twofold, the unity of God and the immateriality of God; the former telling what God is, the latter telling what God is not; the one overthrowing false gods with the sword, the other starting an idea with words.
Philosopher, orator, apostle, legislator, warrior, conqueror of ideas, restorer of rational dogmas, of a cult without images; the founder of twenty terrestrial empires and of one spiritual empire, that is Muhammad. As regards all standards by which human greatness may be measured, we may well ask, is there any man greater than he?

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