Frasi di Carlo Emilio Gadda

Carlo Emilio Gadda è stato uno scrittore, poeta e ingegnere italiano, che ha segnato la narrativa del Novecento attraverso un impasto originalissimo di linguaggi diversi e un incessante stravolgimento delle strutture tradizionali del romanzo. Wikipedia  

✵ 14. Novembre 1893 – 21. Maggio 1973
Carlo Emilio Gadda photo

Lavori

La cognizione del dolore
La cognizione del dolore
Carlo Emilio Gadda
Eros e Priapo
Eros e Priapo
Carlo Emilio Gadda
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Carlo Emilio Gadda frasi celebri

Frasi sulla vita di Carlo Emilio Gadda

Carlo Emilio Gadda: Frasi popolari

Carlo Emilio Gadda Frasi e Citazioni

“«Dio salvi almeno se stesso», dice l'impagabile Elio.”

Firenze, 22 dicembre 1941
Lettere a una gentile signora

“Noi viviamo di passato. Siamo degli stracchi rentiers che vivacchiano nell'accumulo lento del passato.”

Origine: Da Eros e Priapo, citato in Pietro Citati, La più sublime delle invettive, Corriere della Sera, 9 gennaio 2017, p. 29.

“La volizione del volitivo giovane involveva già del suo velle la fuggitiva labilità degli eventi.”

Un'orchestra di 120 professori [parte prima]: p. 108
Un fulmine sul 220

“Il disegno dei borghi fu commesso, con opportuna delibera, ad otto architetti siciliani; perché fin dal suo sorgere (nella luce nuova delle opere e dei giorni attesi) l'edilizia rurale dell'appoderamento ripetesse dagli autori e inventori, nati nell'isola, forme congeniali alla natura e ai paesi di Sicilia: direi al senso del suo costume e della sua storia mediterranea, al suo essere: antico e nuovo. E davvero le forme han corrisposto, per felicità intera e nativa, all'aspettazione ed alla fede. Ho veduto i raduni bianchi dei cubi nella immensità della terra, quasi gregge portatovi da Geometria: e una limpida disciplina di masse, riquadri, diedri, gradi; e li avviva una grazia semplice, un'opportunità dell'atto, una speranza. E mi parvero già custoditi dal senno: non nati dall'arbitrio tetro, come può accadere a chi ha matita tra mano da fare i rettangoli, e soltanto matita. E vi erano brevi, puri portici: tinti alla calce i volti, i pilastri: e a sfondo il sereno. Archi a sesto, campiti di turchese. E la torre. Sul lastrico del cortile erano portate le ombre, come ore. E gli sgrondi cadevano alla serpentina lunga dei tegoli veduti in taglio, quasi ghirigoro o belluria: ma non ghirigoro, disegno sano anzi e venuto da necessità. E la porta era accesso già sacro, e la cucina in luce, con l'acquaio, pareva sbandire tutti i mali del luogo come dèmoni il fulgore dell'Arcangelo.”

Origine: Da I nuovi borghi della Sicilia rurale http://www.gadda.ed.ac.uk/Pages/resources/essays/borghisici.php, La Nuova Antologia, Roma, 1941, 1° febbraio 1941, p. 7.

“Gli italiani, generosissimi in tutto, non sono generosi quando si tratta di pensare.”

Origine: Da Meditazione milanese, Garzanti.

“Aveva quarantanove anni, per quanto ne dimostrasse cinquanta.”

I; p. 27
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

“L'italiani sono di simulato sospiro.”

Il primo libro delle favole

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