Frasi di Lucio Anneo Seneca
pagina 3
157 frasi illuminanti e ispiratrici sulla guerra, virtù, ricchezza e molto altro

Esplora le profonde citazioni di Seneca il Giovane su guerra, virtù, ricchezza, governo, amicizia, speranza, disperazione, preparazione, vita e morte per una saggezza senza tempo che illuminerà e ispirerà.

Lucio Anneo Seneca, noto anche come Seneca o Seneca il giovane, è stato un famoso filosofo, drammaturgo e politico romano durante l'età imperiale. È considerato uno dei maggiori esponenti dello stoicismo eclettico.

Seneca ha svolto diverse attività, inclusa la vita pubblica, ed è stato senatore e questore durante il periodo giulio-claudio. Inizialmente condannato a morte da Caligola, fu poi graziato grazie all'intervento di un'amante dello stesso imperatore.

In seguito, venne condannato a un'esilio su un'isola dall'imperatore Claudio ma fu richiamato a Roma in seguito. Qui divenne tutore e precettore del futuro imperatore Nerone su incarico della madre Giulia Agrippina Augusta.

Dopo un periodo di buon governo in cui Nerone governò saggiamente sotto l'influenza di Seneca, i due si allontanarono sempre di più e il filosofo alla fine si ritirò nella vita privata che tanto aveva desiderato. Tuttavia, apparentemente coinvolto in una cospirazione contro Nerone, venne vittima delle sue persecuzioni e scelse il suicidio.

L'influenza di Seneca sullo stoicismo romano successivo fu profonda: tra i suoi allievi vi erano Gaio Musonio Rufo e Aruleno Rustico, nonno di Quinto Giunio Rustico, che divenne uno dei mentori dell'imperatore filosofo Marco Aurelio.

✵ 4 a.C. – 12. Aprile 65 d.C.   •   Altri nomi Seneca mladší, Lucius Annaeus Seneca (Seneca der Jüngere), Lucius Annaues Seneca, Луций Анней Сенека
Lucio Anneo Seneca photo
Lucio Anneo Seneca: 382   frasi 637   Mi piace

Lucio Anneo Seneca Frasi e Citazioni

“Non deviare dalla natura ed il formarci sulle sue leggi e sui suoi esempi, è sapienza.”

citato in Claudio Malagoli, Etica dell'alimentazione: prodotti tipici e biologici, Ogm e nutraceutici, commercio equo e solidale, Aracne, 2006, p. 173

“Sacra è la voce del popolo.”

da Rhetorum controversiae I, 1, 10

“Una mano lava l'altra.”

da Apokolokyntosis, IX, 6

“Per quanto tu ne uccida molti, nondimeno non puoi uccidere il tuo successore.”

riferendosi a Nerone; citato in Dione Cassio, Istorie, LXI, 18

“[…] certe abitudini si possono più facilmente troncare che moderare.”

108, 16; 2000
Epistulae morales ad Lucilium

“È povero non chi possiede poco, ma chi brama avere di più.”

lettera 2; 1975
Epistulae morales ad Lucilium

“Giurare sulle parole del maestro.”

12, 10

“Nessuno è obbligato a correre sulla via del successo.”

22, 4
Nulli necesse est felicitatem cursu sequi.
Epistulae morales ad Lucilium

“Nessuno mai condannò la sapienza alla povertà.”

Nemo sapientiam paupertate damnavit.
Epistulae morales ad Lucilium

“Noi, assai dissennati, crediamo che essa [la morte], sia uno scoglio, mentre è un porto, delle volte da cercare, ma mai da rifuggire, nel quale se qualcuno è spinto nei primi anni [di vita], non deve lamentarsi più di chi ha navigato velocemente.”

70
Scopulum esse illum putamus dementissimi: portus est, aliquando petendus, numquam recusandus, in quem si quis intra primos annos delatus est, non magis queri debet quam qui cito navigavit.
Epistulae morales ad Lucilium

“Perciò non devi attribuire a Epicuro quei pensieri che t'ho inviato: sono di dominio pubblico, e soprattutto della nostra scuola. […]
Dovunque volgi lo sguardo, ti si presentano massime che potrebbero considerarsi notevoli se non si leggessero insieme con altre dello stesso valore. Perciò abbandona la speranza di poter gustare superficialmente l'ingegno dei sommi uomini; tu devi studiarlo e considerarlo nella sua unità. Ogni suo aspetto ne richiama sempre un altro, ciascuna parte, connettendosi con l'altra, dà completezza all'opera dell'ingegno umano. Niente può essere tolto senza rompere l'unità del pensiero. Non dico che non si possano considerare le singole membra, purché non si prescinda dall'intero organismo. […]
Ma per un uomo di matura esperienza è disdicevole cercare fiorellini, sostenersi con poche massime ben note e affidarsi alla memoria. È ormai tempo che uno poggi su se stesso, che esprima questi pensieri con parole sue e non a memoria. Ed è specialmente disdicevole per un vecchio o per uno che si affaccia alla vecchiaia una cultura basata su raccolte di esempi scolastici. «Questo l'ha detto Zenone». E tu che dici? «Questo l'ha detto Cleante.» E tu? Fino a quando ti muoverai sotto la guida di un altro? Prendi tu il comando ed esprimi anche qualcosa di tuo, che altri mandino a memoria. […]
Hanno esercitato la memoria sul pensiero altrui, ma altro è ricordare, altro è sapere. Ricordare è custodire ciò che è stato affidato alla memoria, mentre sapere significa far proprie le nozioni apprese e non star sempre attaccato al modello, con lo sguardo sempre rivolto al maestro. «Questo l'ha detto Zenone, questo Cleante.» Ci sia qualche differenza fra te e il tuo libro. Fino a quando penserai ad imparare? È tempo anche di insegnare. Che ragione c'è che io senta dire da te quello che posso leggere in un libro? […]
La verità è accessibile a tutti, non è dominio riservato di nessuno, e il campo che essa lascia ai posteri è ancora vasto.”

lettera 33; 1975
Epistulae morales ad Lucilium

“Perdono il giorno in attesa della notte, la notte per timore del giorno.”

XVI, 5; 1993, p. 87
Diem noctis exspectatione perdunt, noctem lucis metu.
La brevità della vita (De brevitate vitae)

“Noterai che nessun animale tiene in poco conto il suo corpo o si disinteressa di esso. Anche quelli più stupidi e sciocchi, per quanto siano tardi in tutto il resto, sono ben svegli quando si tratta della loro vita.”

121, 24
Lettere a Lucilio
Origine: Citato in Gino Ditadi, I filosofi e gli animali, vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, pp. 329-330. ISBN 88-85944-12-4