
Ultimo discorso del presidente Allende al popolo cileno
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema compatriota, popolo, essere, parte.
Ultimo discorso del presidente Allende al popolo cileno
Origine: Avventura nel primo secolo, p. 124
citato in Corriere della sera, 21 marzo 1998
Attribuite
Origine: Attribuite dal filofascista Jean Variot, in L'Eclair, 11 settembre 1922, e Propos de Georges Sorel, 1935.
Origine: Una vettura come un'altra, p. 13
Origine: Mille camere, pp. 267-268
Origine: Citato in Giuseppe Campolieti, Re Franceschiello. L'ultimo sovrano delle Due Sicilie, Mondadori, Milano, 2005.
Origine: Crozza è il miglior politologo italiano http://www.ilgiornale.it/news/politica/crozza-miglior-politologo-italiano-1142994.html, il Giornale, 21 giugno 2015
He said that I was a great patriot. But thanks to Voice of America, BBC and Radio Australia, when I met Pol Pot that last time, I did know one thing: He was a killer. Not the killer of my children. He pretended they were safe. But I knew already he had killed innocent compatriots. So I could not be happy with him.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Disse che ero un grande patriota. Poi, grazie a Voice of America, alla Bbc e a Radio Australia, quando incontrai Pol Pot quell'ultima volta, sapevo con certezza una cosa: era un assassino. Non quello dei miei figli. Fingeva che fossero al sicuro. Ma sapevo già che aveva ucciso dei compatrioti innocenti, quindi non potevo appoggiarlo.
Chateaubriand, p. 502
Gli incontri
Origine: Dal 1942, nel corso della seconda guerra mondiale, il Brasile fu in stato di guerra con Germania e Italia.
Origine: Storia d'Italia dal 1861 al 1997, p. 299
Variante: Perché stanno uccidendo o causando la morte dei loro propri compatrioti? Non centinaia, non migliaia, non centinaia di migliaia, ma parecchi milioni? Quali sono i loro obiettivi? quale scopo può giustificare la miseria, la sofferenza e la strage che i comunisti stanno infliggendo al loro popolo oggi?
Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Da un discorso per la riconciliazione con l'Italia, 7 settembre 1951; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.
Variante: Gli hutu, che, nel '94, furono in gran parte gli assassini (e che ora rischiano di essere le vittime), sono, in generale, di statura più bassa. Più tozzi. Si dice che fossero invidiosi, al punto da segare talvolta le gambe di quei compatrioti tanto più alti di loro. Ma ci sono anche hutu più grandi e affilati dei tutsi. Dipende dalle regioni. Le diversità etniche possono essere un'invenzione. Un incubo. Sono tuttora un'ossessione. Un'eredità, si dice, lasciata dai colonizzatori bianchi, antropologi da strapazzo, ispirati da quell' antenato dei razzisti del nostro secolo che fu l'ottocentesco conte di Gobineau; e quindi inclini come lui a dissertare sulla "disuguglianza delle razze umane" fondata su una base fisica. E furono loro, coloni e missionari, a supporre e poi a raccontare, fino a costruirci attorno la "storia" del Ruanda, che i tutsi arrivavano dalle valli del Nilo e discendevano dai bianchi, dunque erano di origine straniera, dei conquistatori, insomma usurpatori, e di una razza superiore agli hutu, volgari bantù africani. Nel bailamme continentale delle tribù la fantasia europea poteva scatenarsi a piacere.