Frasi di Carlo Dossi

“Di desiderio più che di soddisfazione cibasi Amore. Eternamente si amano gli ideali perché non raggiungonsi mai.”

“Tutto al bene fluisce: dove non può la virtù, giova il vizio.”

“Dante, come ogni altro grand'uomo, era pieno di sé – chè senza intima fiducia a nulla di sommo si arriva – e non solo tradisce questo in molte frasi della sua Divina Comedia, ma lo confessa francamente nel C. XIII del Purgatorio (dal v. 133 al 138) dove dice che non ha tanto paura di passare un po' di tempo nel luogo degli invidiosi, quanto in quello de' superbi.”

“L'umorismo non poteva sorger completo che in un'epoca di scetticismo. – Nell'Um. la ingenuità infantile della frase colla senile profondità del pensiero.”

“Nessuno mai provò compassione schiacciando una formica: pochissimi senton ribrezzo vedendo uccidere un pollo; pochi, vedendo un bue. Eppure s'inorridisce all'uccisione di un uomo. Perché?… Non è forse l'anima una, non val la formica l'uomo? – Nobile arte la caccia, che è l'uccisione delle fiere; nobilissima la guerra, che è l'uccisione degli uomini. Or perché ignobile la beccheria che è quella degli animali domestici?”

“L'uomo che sa leggere parla cogli assenti, e si mantiene in vita gli estinti. Egli è in comunicazione con l'universo – non conosce la noia – viaggia – s'illude. Ma chi legge e non sa scrivere è un muto.”

“I bibliofili possessori di biblioteche di cui non volgono una pagina, si possono paragonare agli «eunuchi in un harem».”

“Che è un matrimonio, in tutti i paesi del mondo, per quanto premeditato, se non un getto di dadi?”

“È meglio non comandare del non venire obediti”

“L'animo del malvagio è impervio all'alfabeto di Dio.”

“Per quanto stolta una donna, un uomo c'è sempre che la vince in stoltizia – il suo amante.”

“Umanità vanitosa, che, non potendo della virtù, ti glorii del vizio!”

“Un uomo io lo stimo quanto insaccoccia. L'anima umana sta nella borsa. Vuota la borsa, addio anima!”

“Una colpa non è cancellata finché si rammenta.”

“L'amore o a dir meglio l'abitudine all'isolamento noi l'acquistiamo e si accentua in noi invecchiando.”

“Vi ha un giorno nell'anno in cui il vae soli [Guai a chi vive solo! ] della Bibbia ci è in viso buttato, come ingiuria, dalla rossa vampa del caminetto e ci soffia gelato alle orecchie, come minaccia, dalla terra nevata. È il Natale.”

“Oggi è Natale, il dì degli affetti, il dì dei ricordi, eppure non orma d'uomo s'imprime sull'umida zolla del cimitero, né un fiore adorna le croci, fuorché il nostro.”

“Che è dunque colle sue piccine passioni l'umanità? anzi – «fra il lampo di vita e il tuono di morte» ov'è l'uomo?”

“Chi non procede per una sol via, di nessuna va a capo; chi l'arco non tende del proprio intelletto ad un unico scopo, nulla colpisce.”

“Filosofia, dammi se non il sorriso, l'indifferenza almeno del saggio. Menti, ma consolami.”

“Non c'è male […] donde bene non sorga.”

“Tutta l'autobiografia è piena di bozzetti e raccontini che, staccandosene, costituirono poi, con qualche aggiunta, il volume: Goccie d'inchiostro. Alcuni sono bozzetti di bambini dove il Dossi, da un niente, sa trarre una pagina indimenticabile: come nella scenetta che s'intitola Le caramelle e che bisogna leggere piano, assaporando.”

“Il diavolo ha reso tali servizi alla Chiesa, che io mi meraviglio com'esso non sia ancor stato canonizzato per santo.”

“Ogni dovere e diritto nasce e procede dall'istinto della propria conservazione.”

“Vi ha gente che è sempre del parere dell'ultimo libro che legge.”

“A molti non mancano che i denari per essere onesti.”

“Ci sono generi nelle donne, ma non caratteri.”

“Date agli altri molta libertà se volete averne.”

“Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole.”

“Dicono che la filosofia è la medicina dell'anima. Ammettiamolo. Ma insieme, ammettendone anche le sue conseguenze, diremo che la filosofia come la medicina è pei malati e non per i sani. Come la medicina poi è un veleno – e ogni veleno, se in breve quantità, giova, in grande uccide.”

“Dicesi età dell'oro quella in cui oro non c'era.”

“Chi molto dice – pensa poco.”

“Tutti gli uomini sono corruttibili: è questione di somme.”

“Un libro indegno di essere letto una seconda volta è indegno pure di essere letto una prima.”

“Che è l'onestà se non la paura della prigione?”

“La legge è uguale per tutti gli straccioni.”

“Ci fu data la lingua, sì, per parlare; ma anche i denti per tenerla assiepata.”

“Göthe fu l'ultimo eco di una letteratura che ricadeva in silenzio: Richter il primo di una che cominciava a parlare.”

“Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo di averli letti, perché allora soltanto posso dirli miei.”

“Giordano Bruno, dedicò la sua satira contro la fede e il papa (l'asino ideale) dal titolo Cabala del cavallo Pegaseo ad un vescovo – con queste parole "prendetelo, se volete, per uccello; perché è alato e dei più gentili e gai che si possano tenere in gabbia”

“Massimo segno della fine, è il principio.”

“La ragione è a tutti comune, la volontà no.”

“Italia 1870. Tempi di recrudescenza governativa. La tutela della P. S. affidata ai bricconi. Il mostruoso connubio fra Chiesa e Stato. I regolamenti, perpetua offesa alle leggi, etc. etc., l'usura.”

“Il gatto potrebbe chiamarsi lo scaldamani delle poverette.”

“Il pudore inventò il vestito per maggiormente godere la nudità.”

“Il sorriso è alla bellezza, quello che il sale è alle vivande.”

“Anticamente migliaja di Dei parevano pochi; oggidì uno è di troppo.”

“Quanto sa, gl'impedisce di sapere quanto dovrebbe.”

“Chiedete un favore, sempre al dopopranzo — non fatene se non prima di pranzo.”

“Al fuoco della verità le obbiezioni non sono che mantici.”

“La poesia a imagini e la poesia a sentenze. La prima è la più antica. Oggi prevale la seconda – ma già si cerca di maritarle – formando una poesia dalle imaginose sentenze, o sentenziose imagini. – L'arte magnanima di Michelangiolo. – Le cruschevoli melensaggini.”

“I Missionari Cattolici, a differenza dei protestanti, invece di tentare la conversione dei selvaggi coll'insegnar loro le umane universali regole del Vangelo, s'intende, col contrafforto della pagnotta, ancor prima di parlar loro di Dio, parlano dell'Immacolata e del Purgatorio. E credono poi di averne convertite migliaja quando possono arrivarli con una secchiata di aqua benedetta.”

“Il mondo non può sostenersi senza ingiustizia.”

“Molti hanno il talento di farsi odiare per poco.”

“Fra gli avvilimenti di un giovane d'ingegno, massimo è quello di andare a scuola e di subire gli esami.”

“Dabo tibi dorsum et non faciem! – dicono le monache parlando al diavolo e al frate confessore.”