Frasi su corsia

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema corsia, uomo, poco, due-giorni.

Frasi su corsia

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“Il cuore lo trovai in corsia caduto mezzo morto, poi si rialzò ma restò zoppo.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Reginella Reginè
Io sono qui

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“Milano è una corsia di un ospedale.”

Calcutta (1989) cantautore e compositore italiano

da Milano, n. 4
Mainstream

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“[Sul nuoto] Fare una corsia, toccare il fondo della piscina e ritornare indietro senza avere uno scontro tra uomo e uomo… ho lasciato perdere: amo la competizione.”

Cesare Rubini (1923–2011) pallanuotista, cestista e allenatore di pallacanestro italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 77. ISBN 88-8598-826-2.

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“È inevitabile oramai, come uno sbaglio di corsia, questo groviglio fra di noi, questa tua bocca sulla mia.”

Raf (1959) cantautore italiano

da Inevitabile Follia
Svegliarsi un anno fa

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“…costruiremo un ponte di pilu, con otto corsie di pilu e una corsia di peluche per gli amici! Evviva il pilu ad alta velocità!”

Antonio Albanese (1964) attore, comico e cabarettista italiano

Riferito al ponte sullo stretto di Messina, da Mai dire Lunedì, 2005
Personaggi, Cetto La Qualunque

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“Chiunque, dovendo andare da un punto A a un punto B, sceglierebbe un'autostrada a quattro corsie impiegando due ore. Chiunque tranne Riquelme, che ce ne metterebbe sei utilizzando una tortuosa strada panoramica, ma riempiendovi gli occhi di paesaggi meravigliosi.”

Jorge Valdano (1955) dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore argentino

Origine: Citato in Paolo Condrò, Riquelme va forte. La caccia è riaperta http://archiviostorico.gazzetta.it/2007/ottobre/17/Riquelme_forte_caccia_riaperta_ga_10_071017025.shtml, Gazzetta dello Sport, 17 ottobre 2007.

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“La soluzione del caso in esame, quando sia riferita alla specificità del caso concreto, ha un percorso obbligato: deve puntare su un uomo del pool antimafia, deve puntare sulla struttura che a questo pool fa capo. Il pool di magistrati dell'ufficio istruzione di Palermo ha saputo attrezzarsi (prima di tutto culturalmente) realizzando così una struttura nuova affiatata, che ha diffuso professionalità. Non bisogna infatti dimenticare che si è trattato di una struttura aperta, nel senso che ha formato professionalmente magistrati che, prima di entrare a far parte del pool, di questi problemi non si erano mai occupati e che viceversa, grazie al pool, hanno conseguito livelli di capacità decisamente di grande rilievo. Alla fine, operando in questo modo, il pool di giudici istruttori del tribunale di Palermo ha ottenuto risultati di grande rilievo, basati sulla individuazione dei caratteri della nuova mafia. I primi risultati, dopo anni, decenni e decenni di sostanziale impunità.
In alcuni interventi si è parlato di premio, in particolare di premio al protagonismo, come di un criterio da non seguire, e la storia del protagonismo e un po' come la storia di quando le donne portavano il velo. A quel tempo le donne erano tutte belle, ma quando il velo cadde si cominciarono a constatare delle differenze. Un po' la stessa cosa è successa per la magistratura. Quando i giudici non davano «fastidio», quando non erano scomodi, erano tutti bravi e belli. Ma quando hanno cominciato ad assumere un ruolo preciso, a dare segni di vitalità, a pretendere di esercitare il controllo di legalità anche verso obiettivi prima impensati, ecco che è cominciata l'accusa di protagonismo.
Mentre quei giudici che si tirano indietro (ed è successo sia a Torino in occasione del processo d'Assise ai capi storici delle BR, sia a Palermo, in occasione dei processo d'Assise alla mafia da poco concluso) non rischiano proprio nulla e nessuno si leva a protestare o levar critiche nei loro confronti. In altri interventi si è parlato di premio nel senso di carriera che correrebbe lungo corsie «privilegiate» per quei giudici che abbiano fatto determinate esperienze professionali.
Ma è inconcepibile, perfino un po' scandaloso, che si parli di privilegio con riferimento ai giudici di Palermo che vivono nelle condizioni a tutti note; che semmai rappresentano una pesante penalizzazione.
Nel caso della lotta alla mafia, questi interessi sono gli interessi della democrazia, ciò che rende questa seconda visione (non settoriale) del tutto giustificata. Per questi motivi esprimo avviso contrario alla proposta della commissione.”

Gian Carlo Caselli (1939) magistrato italiano

Origine: Trascrizione del discorso tenuto al plenum del CSM il 19 gennaio 1988 in cui espresse voto contrario ad Antonino Meli come consigliere istruttore che poco dopo sciolse il pool di Palermo, da www.cuntrastamu.org http://www.cuntrastamu.org/mafia/speciali/falcone/csm1_2.htm

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