Frasi su intellettuale
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“Se si ha una buona idea occorre trasformarla in azione, solo così un intellettuale può avere un senso.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Da interviste

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“Ci deve pur essere qualcosa negli ex nazisti non pentiti che oggi affascina tanto gli intellettuali di sinistra italiani. Questo qualcosa è lo Stile: la stilizzazione altamente parodistica dell'intelligenza, l'esibizione coerente, apatica, senza flessioni e senza ripensamenti del proprio pensiero come prodotto di un'intelligenza superiore. Il kitsch della potenza teoretica condensata in formule inestricabili e tautologiche. È un fatto che uomini come Ernst Junger, Carl Schmitt e Martin Heidegger offrono questo. E sembrano sempre un poco (o molto) superiori ai fatti. Non si sono mai pentiti, loro. Non ci hanno mai fornito nessun utile, trasparente resoconto delle loro convinzioni e vicende politiche. Nel '33, il nazismo come "fatto dominante" li ha tremendamente affascinati, attratti e mobilitati. Ma poi, dopo il '45, come "fatto perdente", li ha annoiati ed è parso indegno di considerazioni ulteriori. Provare vergogna era qualcosa che superava nettamente le possibilità espressive del loro stile. […] In quel linguaggio, non si capisce più la differenza fra leggere un libro e sparare contro qualcuno, fra un progetto di ricerca e una dichiarazione di guerra. Rispetto alla propaganda e alla pubblicità, siamo senza dubbio al polo opposto. Ripetitività ipnotica e vuotaggine, però, sono curiosamente analoghe.”

Alfonso Berardinelli (1943) critico letterario e saggista italiano

Origine: Da I rumori dell'Essere, Diario, n. 6, giugno 1988, anno IV; poi in Casi critici. Dal postmoderno alla mutazione, Quodlibet, 2007, pp. 169-171.

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“Era considerato un «criminale di guerra» dai palestinesi e un politico avventuroso da molti intellettuali israeliani. Un uomo imprevedibile, spericolato e intraprendente. Amante della guerra ma anche della quiete nella sua fattoria modello doveva faceva l'agricoltore. Interdetto come ministro della Difesa, dopo un lungo periodo di disgrazia, è diventato primo ministro. Un capo del governo capace di sorprendere, di stupire, così come aveva sorpreso e stupito come capo militare. Ha deciso la costruzione del muro fra i territori palestinesi e Israele, e al tempo stesso ha abbandonato Gaza ai palestinesi. Una concessione territoriale al momento eccezionale, rivelatasi poi insidiosa per l'autorità palestinese, dominata dall'Olp moderata, che ha perduto il controllo di quella provincia, dominata dalla più intransigente Hamas. L'iniziativa di Sharon tendeva forse a dividere gli avversari, ma era accompagnata da una politica tesa a stabilire rapporti distensivi con molti paesi arabie con gli stessi palestinesi. Da uomo di una destra spesso estrema, che aveva favorito l'insediamento di numerose colonie israeliane in Cisgiordania, è diventato un politico aperto a soluzioni pacifiche. Ha abbandonato il Likud e ha fondato un partito di centro, Kadima per questo è stato accusato di tradimento da alcuni suoi amici. E per non pochi vecchi nemici è apparso invece come un leader capace di favorire una vera intesa. La sua energia sembrava rivolta verso una giusta direzione. Ma il suo cervello ha ceduto. È intervenuta la morte cerebrale. Otto anni dopo diventata morte totale.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

“Benché la testimonianza sopraccitata dimostri la sua reputazione di persona di intelligenza eccezionale, nessuno fra quanti ebbero contatti con lei sembra avere sospettato l'altezza del suo genio. Questa altezza si manifestò in svariate lettere, e soprattutto nella poesia. È una poesia la cui caratteristica più appariscente risiede nel suo totale il anticonformismo: il successo lentamente arriso alla Dickinson sarebbe venuto nei tempi moderni, quando retrospettivamente si trovarono in lei anticipazioni di esperienze centrali nella nuova letteratura americana. Tale anticonformismo riguarda tanto le idee, quanto la forma nella quale queste sono espresse; fra le prime balzando in primo piano l'ironia per non dire la sfiducia nell'incrollabile religiosità di stampo calvinista di cui era saturo il suo ambiente (non che questa religiosità da cui prese le distanze non lasciasse comunque tracce profonde nel suo modo di ragionare e di esprimersi), unita alla costante, intensa ricerca di un'elevazione, di una fuga dalla quotidianità, nel sogno e nell'avventura intellettuale vissuta con una concretezza accostabile ai cosiddetti poeti metafisici del Barocco inglese.”

Masolino D'Amico (1939) critico teatrale, traduttore e giornalista italiano

Origine: Da Il diamante Emily http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0998_01_1986_0296_0003_23320083/, La Stampa, 18 dicembre 1986, p. 3.

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“Un uomo politico può dire il contrario di quello che pensa, perché la finalità del discorso è accedere al potere. Ma un intellettuale non può farlo, perché la sua opera è la sola che resterà di lui.”

Alain de Benoist (1943) scrittore francese

Origine: Citato in Marcello Veneziani, Imperdonabili, Venezia, 2017, p. 373, ISBN 978-88-317-2858-4

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“L’onestà elevata non a virtù, ma a capacità, è la più grande disonestà intellettuale, dannosa per tutti.”

Gioacchino Alfano (1963) politico italiano

http://www.gioacchinoalfano.com/mie-massime/

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“Valentino, il brillante giornalista, il fine intellettuale, il forte economista.”

Norma Rangeri (1951) giornalista italiana

Origine: Da Con Valentino, compagno di tutti https://ilmanifesto.it/con-valentino-compagno-di-tutti/, Ilmanifesto.it, 1° maggio 2018.

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“Per il futuro della sinistra italiana credo sia molto importante la lezione morale, di cultura, intellettuale di Alessandro Natta, un uomo che ha dato un contributo decisivo non solo alla storia del movimento operaio, del Pci, della sinistra italiana, ma lo ha anche dato nel segno di un pensiero illuminista, razionale, antidogmatico.”

Piero Fassino (1949) politico italiano

Origine: Citato in Attorno a Natta tutto il mondo politico http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,49/articleid,0387_01_2001_0142_0248_4019786/, La Stampa, 25 maggio 2001.

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“Avverto un’immensa fatica fisica e intellettuale, affettiva, tanto che mi pare a momenti di dovermi gettare ai margini di un sentiero e di morire, così, per esaurimento, per incapacità di esprimermi, per disamore per la vita e la lotta, e semplicemente perché non ho più voglia di battermi e di farmi capire.”

Bruno Trentin (1926–2007) sindacalista, politico e partigiano italiano

Origine: Scritto nel diario a metà agosto del 1992, alcuni giorni dopo il 31 luglio, giorno nel quale firmò l'intesa che abolì la "scala mobile" e si dimise dalla segreteria della CGIL.
Origine: Citato in Marco Cianca, Trentin, escono i diari segreti Critiche ai leader della sinistra: da Luciano Lama a Fausto Bertinotti http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_giugno_07/trentin-ecco-diari-segreti-critiche-leader-sinistra-de0e14f8-4bc7-11e7-bcad-6e8de384d9e7.shtml, Corriere.it, 5 giugno 2017

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“Nella vita, trovare ogni volta la soluzione ad un problema mantiene l’attività intellettuale in piena vitalità.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net