Frasi su lucano

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema lucano, cani, grande, mondo.

Frasi su lucano

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“Come 'l ramarro sotto la gran fersa | dei dì canicular, cangiando sepe, | folgore par se la via attraversa, | sì pareva, venendo verso l'epe | de li altri due, un serpentello acceso, | livido e nero come gran di pepe; | e quella parte onde prima è preso | nostro alimento, a l'un di lor trafisse; | poi cadde giuso innanzi lui disteso. | Lo trafitto 'l mirò, ma nulla disse; | anzi, co' piè fermati, sbadigliava | pur come sonno o febbre l'assalisse. | Elli 'l serpente e quei lui riguardava; | l'un per la piaga e l'altro per la bocca | fummavan forte, e 'l fummo si scontrava. | Taccia Lucano omai là dov'e' tocca | del misero Sabello e di Nasidio, | e attenda a udir quel ch'or si scocca. | Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio, | ché se quello in serpente e quella in fonte | converte poetando, io non lo 'nvidio; | ché due nature mai a fronte a fronte | non trasmutò sì ch'amendue le forme | a cambiar lor matera fosser pronte. | Insieme si rispuosero a tai norme, | che 'l serpente la coda in forca fesse, | e 'l feruto ristrinse insieme l'orme. | Le gambe con le cosce seco stesse | s'appiccar sì, che 'n poco la giuntura | non facea segno alcun che si paresse. | Togliea la coda fessa la figura | che si perdeva là, e la sua pelle | si facea molle, e quella di là dura. | Io vidi intrar le braccia per l'ascelle, | e i due piè de la fiera, ch'eran corti, | tanto allungar quanto accorciavan quelle. | Poscia li piè di rietro, insieme attorti, | diventaron lo membro che l'uom cela, | e 'l misero del suo n'avea due porti. | Mentre che 'l fummo l'uno e l'altro vela | di color novo, e genera 'l pel suso | per l'una parte e da l'altra il dipela, | l'un si levò e l'altro cadde giuso, | non torcendo però le lucerne empie, | sotto le quai ciascun cambiava muso. | Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie, | e di troppa matera ch'in là venne | uscir li orecchi de le gote scempie; | ciò che non corse in dietro e si ritenne | di quel soverchio, fé naso a la faccia | e le labbra ingrossò quanto convenne. | Quel che giacëa, il muso innanzi caccia, | e li orecchi ritira per la testa | come face le corna la lumaccia; | e la lingua, ch'avëa unita e presta | prima a parlar, si fende, e la forcuta | ne l'altro si richiude; e 'l fummo resta.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

XXV, 79-135

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“Girano tanti lucani per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti. Il lucano, più di ogni altro popolo, vive bene all'ombra.”

Leonardo Sinisgalli (1908–1981) poeta, ingegnere e pubblicitario italiano

da Un disegno di Scipione, Mondadori, 1975, p. 165

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“Meridionale colto, lucano, evase con il sogno americano e con la passione per quella letteratura entro la quale era «immigrato» più di quanto non lo fosse a Roma. Dotto e brutto, Beniamino Placido era facile da prendere in giro per l'aspetto, per il vistoso naso, ma il suo pensiero era sottile, mai banale (come quando fece indispettire i suoi colleghi di sinistra dichiarando che l'Einaudi era stata faziosa e partigiana nella scelta dei titoli e nell’'indicazione di una linea culturale) e la sua prosa arguta, divertente anche quando era dissacrante”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

intendo non in astratto ma contro di me, suo amministrato, suo beniamino, anche se criticabile, criticabilissimo
Citazioni di altro tipo
Origine: Da Addio amato nemico È stato bello litigare con un critico come te http://www.ilgiornale.it/news/addio-amato-nemico-stato-bello-litigare-critico-te.html, il Giornale.it, 7 gennaio 2010.

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“Mentre il Cilento è stato sempre l'antesignano delle nostre rivoluzioni patriottiche ed unitarie, pure gli omicidi avvengon quasi sempre a tradimento che è l'arma delle anime vili e ingenerose. Oggi però, le condizioni della pubblica sicurezza vanno migliorando, e la civiltà penetrando nelle borgate, raddolcisce gli istinti selvaggi nelle classi meno elevate, che son le sole che rappresentino queste tragedie.
Ma poi v'è un bel rovescio della medaglia nelle classi superiori, e torna ad onore del Cilentano. Accanto alla sveltezza dell'intelligenza, voi trovate una tempra veramente granitica di carattere, un patriottismo che va fino al martirio, un'amicizia sincera ed onesta, e soprattutto un'ospitalità franca, cordiale, e senza orpello. È questa la pagina più bella che renderà simpatica a tutti gli Italiani questa regione, come ha lasciato in me dei ricordi carissimi!
Eraclide scriveva che Lucani sunt hospitales et iusti, e parlò ancota della zelotypia Lucanorum. Si potrebbe dire che i moderni cilentani sono il perfetto ritratto dei loro vecchi progenitori. Basta rammentarsi di queste due qualità caratteristiche dei cilentani – ospitalità e gelosia – per percorrere il Cilento senza neppure un temperino addosso, siccome feci io. Bisogna ricordarsi che qui le offese di onore non restano impunite. Il cilentano sente anche oggi scorrere nelle sue vene il sangue degli antichi lucani!”

da Da Salerno al Cilento, Firenze, 1882; Viaggio nel Cilento, Casalvelino Scalo, 1995.
Origine: Citato in in Monumenti e Miti della Campania Felix, Paestum e il Cilento, Pierro, 1996, pp. 98-99.

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“La Lucania è come la Libia. Ricca di petrolio e povertà.”

Marco Pannella (1930–2016) politico e giornalista italiano

Origine: Citato nell'articolo di Rosamaria Aquino su Il quotidiano della Basilicata, anno 10, n. 234, 26 agosto 2011.

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“[Su Mango] Era un artista generoso. Aveva una gentilezza d'animo e una sensibilità eccezionale, come ha potuto vedere tutta l'Italia quando si è sentito male sul palco. Era un lucano Doc, un artista diverso con una unicità particolare non rintracciabile anche in altri grandi artisti.”

Mogol (1936) paroliere italiano

Origine: Citato in Applausi e commozione, a Lagonegro l'ultimo omaggio a Mango http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2014/12/10/news/funerali_mango-102539316/, Repubblica.it, 10 dicembre 2014.

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