Frasi su tremito

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema tremito, due-giorni, corpo, tre-giorni.

Frasi su tremito

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“Chi è purificato da una vera esclusiva devozione per il Beato – verificatasi, s'intende, grazie a una violenta caduta di potenza – è in verità colui che non desidera frutto alcuno e, interrogato perché se ne stia così senza far nulla, non risponde o meglio risponde col silenzio; e intanto, essendo la sua mente come dissolta e trapassata dall'intima devozione per il Beato, ha i peli drizzati, il corpo preso da un tremito convulso, gli occhi spalancati divenuti due polle di acqua.”

Abhinavagupta (950–1020) filosofo indiano

da Bhagavadgītārthasaṃgraha, XIV, 26
Origine: La "caduta di potenza" è interpretabile come "discesa della grazia": la "potenza", o "energia", è śakti, il potere divino.
Origine: Con "frutto" si intende un generico piacere mondano: sono le cosiddette "fruizioni".
Origine: Citato in Vijñānabhairava 2002, p. 105.
Origine: Traduzione di Raniero Gnoli, in Il canto del Beato, UTET, 1976.

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“Le mani sono l'unica parte del corpo che non mente. Calore, sudore, tremito e forza. È quello il linguaggio delle mani.”

Luis Sepúlveda (1949) scrittore, giornalista e sceneggiatore cileno

La lampada di Aladino e altri racconti per vincere l'oblio, La lampada di Aladino

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“Diffidente della Genziana – | e giusto nello scostarmi, | il tremito delle sue frange | biasimò la mia perfidia.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

J20 – F26-27, vv. 1-4
Lettere

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“Cos'è questo tremito di tutti i nervi, questo sisma, questi cortocircuiti?”

Benjamin: XXXI; p. 159
Il paradiso degli orchi

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“Il mio mestiere di scrivano mi fa pensare a quei castelli di carte che piacciono ai bambini ma crollano a un tremito della mano.”

Luigi Pintor (1925–2003) giornalista, scrittore e politico italiano

La signora Kirchgessner

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“Sottili fili di acciaio, avvolti intorno a quella stessa sorta di viti di legno che negli strumenti musicali servono a tender le corde, tenevano aperte le labbra di quelle orrende ferite: si vedeva il cuore nudo pulsare, i polmoni dalle venature dei bronchi simili a rami d'albero, gonfiarsi proprio come fa la chioma di un albero nel respiro del vento, il rosso, lucido fegato contrarsi adagio adagio, lievi fremiti correre sulla polpa bianca e rosea del cervello come in uno specchio appannato, il groviglio degli intestini districarsi pigro come un nodo di serpi all'uscir dal letargo. E non un gemito usciva dalle bocche socchiuse dei cani crocifissi. […] A un tratto, vidi Febo. Era disteso sul dorso, il ventre aperto, una sonda immersa nel fegato. Mi guardava fisso, e gli occhi aveva pieno di lacrime. Aveva nello sguardo una meravigliosa dolcezza. Non mandava un gemito, respirava lievemente, con la bocca socchiusa, scosso da un tremito orribile. Mi guardava fisso, e un dolore atroce mi scavava il petto. "Febo" dissi a voce bassa. E Febo mi guardava con una meravigliosa dolcezza negli occhi. Io vidi Cristo in lui, vidi Cristo in lui crocifisso, vidi Cristo che mi guardava con gli occhi pieni di una dolcezza meravigliosa. "Febo" dissi a voce bassa, curvandomi su di lui, accarezzandogli la fronte. Febo mi baciò la mano, e non emise un gemito. Il medico mi si avvicinò, mi toccò il braccio: "Non potrei interrompere l'esperienza", disse, "è proibito. Ma per voi… Gli farò una puntura. Non soffrirà". […] Anche gli altri cani, distesi sul dorso nelle loro culle, mi guardavano fisso, tutti avevano negli occhi una dolcezza meravigliosa, e non il più lieve gemito usciva delle loro bocche. A un tratto un grido di spavento mi ruppe il petto: "Perché questo silenzio?", gridai, "che è questo silenzio?"”

Era un silenzio orribile. Un silenzio immenso, gelido, morto, un silenzio di neve. Il medico mi si avvicinò con una siringa in mano: "Prima di operarli", disse, "gli tagliamo le corde vocali".
La pelle, Il vento nero

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“Da qualche tempo mi tremano le mani, la calligrafia è diventata quella di un vecchio: io lo sento questo tremito sgorgarmi fuori dalle profondità dell'anima e del corpo dove si è annidata lei e ride vittoriosa assaporando la sua dominazione su di me, ben sapendo di farmi impazzire.”

Dino Buzzati (1906–1972) scrittore italiano

Origine: Citato in Lorenzo Viganò, Tormento, ossessione, soffio vitale. L'amore secondo Dino Buzzati, Corriere della Sera, 9 ottobre 2017, p. 38.

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“Il mondo è un’unica, grande ragnatela, ed è meglio non osare toccare neppure un filo: il tremito si propagherebbe a tutti gli altri.”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

Illyrio Mopatis
2016, p. 44
I guerrieri del ghiaccio - I fuochi di Valyria - La Danza dei Draghi