Lavori
Fantasticheria
Giovanni Verga
Eva
Giovanni VergaGiovanni Verga frasi celebri
I Malavoglia
I Malavoglia
Variante: Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole
Frasi su Dio di Giovanni Verga
IV, 4
Mastro-don Gesualdo
I, 6
Mastro-don Gesualdo
“A chi vuol bene, Dio manda pene.”
cap. IV
I Malavoglia
Origine: In alcune edizioni (ad es. Vallechi, 1926; Principato, 1985): «A chi vuol bene Dio manda pene».
I, 2
Mastro-don Gesualdo
Giovanni Verga: Frasi popolari
“Al giorno d'oggi per conoscere un uomo bisogna mangiare sette salme di sale.”
I Malavoglia
Origine: Una salma corrisponde a circa 280 litri. Vedi anche Guerra di santi, in Vita dei campi: «Prima di conoscere bene una persona bisogna mangiare sette salme di sale».
I Malavoglia
I Malavoglia
Giovanni Verga Frasi e Citazioni
“Quando uno non ha niente, il meglio è di andarsene.”
I Malavoglia
da Pentolaccia, in Vita dei campi, 1880
Origine: Nell'edizione del 1897 di Vita dei campi, pubblicata da Treves, la frase venne modificata in: «Suocera e nuora insieme ci stanno proprio come cani e gatti».
II, 1
Mastro-don Gesualdo
“Così dicendo si fregava le mani e rideva, ma colle labbra e non col cuore.”
cap. VIII
I Malavoglia
I, 7
Mastro-don Gesualdo
don Ninì; II, 5
Mastro-don Gesualdo
IV, 3
Mastro-don Gesualdo
IV, 4
Mastro-don Gesualdo
III, 1
Mastro-don Gesualdo
“Chi ha carico di casa non può dormire quando vuole.”
I Malavoglia
I, 7
Mastro-don Gesualdo
Voi non ci tornereste davvero, e nemmen io; – ma per poter comprendere siffatta caparbietà, che è per certi aspetti eroica, bisogna farci piccini anche noi, chiudere tutto l'orizzonte fra due zolle, e guardare col microscopio le piccole cause che fanno battere i piccoli cuori.
Origine: Da Vita dei campi, 1880, Fantasticheria.
“Sapete cosa ho da dirvi? – si mise a strillare allora il marchese levando il capo in su.”
Che se non avessi il vitalizio della mia commenda di Malta per non crepare di fame, sarei costretto a dare uno schiaffo anch'io a tutta la nobile parentela... Sarei costretto a scopar le strade!...
E se ne andò borbottando. (I, 7)
Mastro-don Gesualdo
“Nei piccoli paesi c'è della gente che farebbe delle miglia per venire a portarvi la cattiva nuova.”
II, 5
Mastro-don Gesualdo
Variante: Nei piccoli paesi c’è della gente che farebbe delle miglia per venire a portarvi la cattiva nuova.
“[…] Gesù, il più gran rivoluzionario che ci sia stato […].”
don Franco: XII; 1983, p. 201
I Malavoglia
“Fa il mestiere che sai, che se non arricchisci camperai.”
I Malavoglia
Origine: Proverbio siciliano.
Lettera a Luigi Capuana, 13 marzo 1874
“Chi cambia la vecchia per la nuova, peggio trova.”
padron 'Ntoni: XI; 1983; p. 85
I Malavoglia
“Ciascuno fa il suo interesse… Al giorno d'oggi l'interesse va prima della parentela…”
Gesualdo: I, 3
Mastro-don Gesualdo
“Chi pratica con zoppi all'anno zoppica.”
cap. XIII
I Malavoglia
Origine: Cfr. anche cap. XI: «Chi va coi zoppi, all'anno zoppica».
“Ad albero caduto accetta! accetta!”
cap. XV, 197
I Malavoglia
Origine: Nell'edizione Principato, 1985: «Ad un albero caduto accetta! accetta!».
III, 1
Mastro-don Gesualdo
I, 5
Mastro-don Gesualdo
I, 1
Mastro-don Gesualdo
“Al servo pazienza, al padrone prudenza.”
I Malavoglia
Origine: Proverbio. In Giuseppe Giusti, Proverbi toscani, 1853: «Al servo pazienza, e al padron prudenza»; in Bonifacio Samarani, Proverbi lombardi, 1858: «El servitor el dev avê pazienza, el padron bona dosa de prudenza».
padron Fortunato: XV; 1983, p. 255
I Malavoglia
Vita dei campi (1880), Fantasticheria
Variante: Vi siete mai trovata, dopo una pioggia di autunno, a sbaragliare un esercito di formiche tracciando sbadatamente il nome del vostro ultimo ballerino sulla sabbia del viale? Qualcuna di quelle povere bestioline sarà rimasta attaccata alla ghiera del vostro ombrellino, torcendosi di spasimo; ma tutte le altre, dopo cinque minuti di panico e di viavai, saranno tornate ad aggrapparsi disperatamente al loro monticello bruno.
Voi non ci tornereste davvero, e nemmeno io; ma per poter comprendere siffatta caparbietà, che è per certi aspetti eroica, bisogna farci piccini anche noi, chiudere tutto l'orizzonte fra due zolle, e guardare col microscopio le piccole cause che fanno battere i piccoli cuori.
Lettera a Luigi Capuana, 5 aprile 1873