Frasi su numero
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“Nei primi giorni della mia dimora a Napoli visitavo con un nobile napoletano le rovine dei templi e dei palazzi romani a Pozzuoli. "Siete ancora fieri dei tempi antichi, voi napoletani?" gli chiesi. "Signore" mi rispose il grasso marchese "i napoletani sono tutti poveri ruffiani." Udendo che io mi servivo di un operaio mi disse: "Lo paghi un tanto e non un grano di più e se fa rimostranze, non gli dia niente di più". E proseguì: "Signore, stia in guardia, tutti i napoletani sono mariuoli". "Anche lei sarebbe nel numero?" io risposi, per metà scherzando e per metà sdegnato. "Sì, sì, mezzo birbante" rispose, dalle risa. Egli aveva ordinato al servitore che stava dietro alla carrozza di portare per noi una bottiglia di vino di Siracusa. Quando la cercammo, non la trovammo. Il marchese montò in gran collera e lo chiamò asino, ladro e bestia, infine lo minacciò di detrargli qualche cosa dalla paga per il mese seguente. Questo ebbe effetto. "Eccellenza" gridò il servitore a mani giunte "mi spezzi una gamba in due, ma non mi punisca sul denaro, il denaro fa male."”

Karl August Mayer (1808–1894)

[...] Il denaro è la grande leva che muove tutti i napoletani. Per il minimo servizio, per una semplice stesa di mano, chiedono denaro. Per denaro ridono, saltano, ballano, cantano. (Da Vita popolare a Napoli nell'età romantica)
Origine: Citato in Domenico Rea, Le due Napoli; in Opere, a cura e con un saggio introduttivo di Francesco Durante e uno scritto di Ruggero Guarini, I Meridiani, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2005, pp. 1344-1345. ISBN 88-04-54884-3

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“Non credo che la lotta diventi politica in relazione al numero di lavoratori, lo diventa a seconda dei contenuti.”

Pierre Carniti (1936–2018) sindacalista e politico italiano

Origine: Dall'intervista di Giovanni Trovati, Pierre Carniti http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0149_01_1973_0119_0002_5645017/, La Stampa, 22 maggio 1973.

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“Ivi, in quel vasto salone così armonicamente grandioso, vediamo rispecchiarsi l'universalità e la varietà dello scibile riunito e classificato giusta gli antichi ideali, oggi smarriti per la necessità delle cose. Oggi perché possa conservarsi a una biblioteca il suo carattere generale occorrono mezzi di cui solo due o tre biblioteche al mondo possono disporre. Né è più possibile, per la mancanza di spazio, dare ai libri una classificazione materiale, e le stesse classificazioni ideali sono state surrogate da metodi più pratici e più comodi. La nostra Biblioteca Nazionale, la scarsezza della sua dote, ha serbato come ha potuto l'indole sua generale.
Essa da quando fu aperta al pubblico, è già quasi un secolo, e per molti anni dopo, fu annoverata tra le principali di Europa: non contava allora la Nazionale di Parigi i suoi due milioni e mezzo di volumi, né quella del Museo Britannico un milione e mezzo, né le altre di Pietroburgo, di Monaco, di Berlino, di Firenze avevano raggiunto o sorpassato il milione. Ora la Nazionale nostra, che possiede un 500,000 e più tra volumi ed opuscoli, mentre ha ancora innanzi a sé, sotto il rispetto del numero, parecchie biblioteche, oltre le già nominate, non ha poi nemmeno perduta quella rinomanza mondiale che le fu un giorno riconosciuta. Ciò si deve al grandissimo pregio dei suoi antichi fondi, alla rarità dei suoi bibliografici e paleografici, alla varietà e ricchezza delle sue collezioni speciali. Questa sua parte antica va diventando ogni dì più preziosa e ricercata, e basta per sé sola a mantenere a un grado elevato una biblioteca che ne è fornita, malgrado l'esser rimasta indietro, come questa nostra, negli acquisti delle cose moderne.”

Alfonso Miola (1844–1934)

da Le biblioteche, p. 267
In Napoli ieri
Origine: Tutti i dati riferiti da A. Miola sono relativi agli inizi del XX° secolo. Il saggio Le biblioteche, fu pubblicato nel volume collettaneo Napoli d'oggi, Luigi Pierro Editore, Napoli, 1900.

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“Sono spaventato dal destino del nostro maestro Copernico che, pur avendo conquistato fama immortale fra pochi, fu deriso e condannato da innumerevoli altri (tanto grande è il numero degli stolti).”

Galileo Galilei (1564–1642) scienziato italiano

citato in AA.VV., Il libro dell'astronomia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2017, p. 39. ISBN 9788858018347

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“Ogni animale è strettamente legato a un certo numero di altri che vivono nelle vicinanze, e si tratta perlopiù di relazioni alimentari.”

Charles Sutherland Elton (1900–1991)

Origine: Citato in AA.VV., Il libro dell'ecologia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2019, p. 109. ISBN 9788858024362

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“Ricordatevi di questa massima sublime: Io sono il numero uno, il mio prossimo è il numero due.”

Arthur Cravan (1887–1918) pugile e poeta inglese

Da Cronaca. To be or no to be... American, p. 17
Grande trampoliere smarrito

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“Tutti gli effetti della Natura sono soltanto conseguenze matematiche di un piccolo numero di leggi immutabili.”

Pierre Simon Laplace (1749–1827) matematico, fisico e astronomo francese

citato in AA.VV., Il libro dell'astronomia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2017, p. 82. ISBN 9788858018347

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“Qualsiasi rivoluzione che voglia dirsi tale deve comunicare con il maggior numero di persone possibile.”

Caitlin Moran (1975) scrittrice e giornalista inglese

Origine: Ci vogliono le palle per essere una donna, p. 140

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“Ovviamente il modello della sanità mentale nella nostra cultura è maschile. Il maggior numero dei medici considera le donne infantili, diverse.”

Perciò è particolarmente interessante che alcuni di essi, specialmente gli psichiatri, le preferiscano come pazienti. Forse la loro preferenza è molto sensata; il medico può ricevere un vero «servizio» psicologico dalla sua paziente sotto forma di possibilità di esercitare l'autorità e di sentirsi superiore a una femmina sulla quale può proiettare molti dei suoi desideri insoddisfatti di dipendenza, emotività e soggettività e nei cui confronti, data la sua posizione superiore di esperto e di medico, è protetto come non può esserlo nei confronti della propria madre, della moglie, della fidanzata. E in più viene pagato!
Paziente e patriarca: la donna nel rapporto psicoterapico

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“Ti sei accorta anche tu che siamo tutti più soli? | Tutti col numero dieci sulla schiena e poi sbagliamo i rigori.”

Cesare Cremonini (1980) cantautore, attore e musicista italiano

da Nessuno vuole essere Robin, n. 5
Possibili scenari

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“Il terzo e più misterioso concetto di nonassolutezza sta nella relazione tra il numero di voci del conto, il costo di ciascuna voce, il numero di persone al tavolo e cosa essi ritenevano di dover pagare.”

Douglas Adams (1952–2001) scrittore inglese

Il numero di persone che hanno portato del denaro è un semplice sottofenomeno
Serie della Guida galattica per gli autostoppisti, La vita, l'universo e tutto quanto

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