Frasi su velina

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema velina, citata, donna, essere.

Frasi su velina

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“L'eleganza non è il calciatore o il velino: l'eleganza è l'eleganza.”

Lapo Elkann (1977) manager e imprenditore italiano

Origine: Dall'intervista a Pitti Uomo 76, 2009.

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“A Napoli puoi anche mandare un prefetto di frontiera come Mori o un baluardo della cultura come il sottoscritto. Ma non ci fai nulla. Un po' come a Palermo. Al Sud c'è una travolgente forza del male.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

dall'intervista a il Velino, 4 giugno 2010; citato in Sgarbi: «A Napoli vince sempre il male ma grazie a Bondi andrò a Venezia» http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/notizie/arte_e_cultura/2010/4-giugno-2010/sgarbi-a-napoli-vince-sempre-male-fortuna-lavorero-venezia-1703141396353.shtml, Corriere del Mezzogiorno, 4 giugno 2010
Da interviste

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“La televisione è come l'Aids; se la conosci non ti uccide.”

Antonio Ricci (1950) autore televisivo e produttore televisivo italiano

Origine: Citato in Nicoletta Melone, Meglio un giorno da veline che cento da telegiornalista http://www.striscialanotizia.mediaset.it/news/2007/10/31/news_2513.shtml, Anna, 31 ottobre 2007.

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“Questa è la chiave. Lo dico ai giovani che vogliono avventurarsi nello sport: se vuoi diventare numero uno per i soldi o le veline non ce la farai mai, forse ce la farai se lo fai per divertirti.”

Alessandro Zanardi (1966) pilota automobilistico, ciclista su strada e conduttore televisivo italiano

Origine: Dall'intervista di Pierangelo Molinaro, Zanardi a Brands Hatch "Tornarci è un sogno" http://www.gazzetta.it/Paralimpiadi/29-08-2012/zanardi-brands-hatch-tornarci-sogno-912425480056.shtml, Gazzetta.it, 29 agosto 2012.

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“Le intercettazioni che loro vogliono limitare ci fanno vedere un capo del governo che fa un lavoro più da magnaccia, impegnato a piazzare le veline che parlavano troppo.”

Antonio Di Pietro (1950) politico e avvocato italiano

Origine: Citato in Di Pietro: "Abbiamo un capo del governo che fa il magnaccia" http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/politica/berlusconi-intercetta/sesso-politica/sesso-politica.html, Repubblica.it, 28 giugno 2008.

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“Mangiar bene, comprar qualcosa, mostrarsi molto ed eccitarsi un po': potrebbe essere il motto nazionale.”

Beppe Severgnini (1956) giornalista italiano

Origine: Da Se nell'Italia delle Veline spariscono idee e sogni, Corriere della Sera, 29 luglio 2004, p. 14.

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“Amo la naturalezza della vostra unione, la guardo con un sorriso, voi, in qualche misura, mi avete protetto da me stesso. Io non mi sono mai sentito "naturale", mi sono impegnato per esserlo, tentativi striduli, perché impegnarsi per essere naturali e già una sconfitta. Così ho accettato il modello che mi avete ritagliato nella carta velina dei vostri bisogni. Sono rimasto un ospite fisso in casa mia. Non mi sono indignato nemmeno quando in mia assenza, durante le giornate di pioggia, la cameriera ha spostato lo stenditoio con i vostri panni accanto al calorifero nel mio studio. Mi sono abituato a queste umide intrusioni senza ribellarmi. Sono rimasto sulla mia poltrona senza poter allungare troppo le gambe, ho posato il libro sulle ginocchia e mi sono fermato a guardare la vostra biancheria. Ho trovato in quei panni umidi una compagnia che forse superava quella delle vostre persone, perché in quelle trame sottili e candide io catturavo il profumo fraterno della nostalgia, di voi, certo, ma soprattutto di me stesso, della mia latitanza. Lo so, Angela, per troppi anni i miei baci, i miei abbracci sono stati goffi, stentati. Ogni volta che ti ho stretta, ho sentito il tuo corpo scosso da un fremito d'impazienza, se non addirittura di disagio. Non ti ci ritrovavi, ecco tutto. Ti è bastato sapere che c'ero, guardarmi in lontananza, come un viaggiatore appeso al finestrino di un altro treno, scialbato da un vetro. Sei una ragazza sensibile e solare, ma di colpo il tuo umore cambia, diventi rabbiosa, cieca. Ho sempre avuto il sospetto che questa ira misteriosa, dalla quale riaffiori sconcertata e un po' triste, ti sia cresciuta dentro per causa mia.
Angela, a ridosso della tua schiena incolpevole c'è una sedia vuota. Dentro di me c'è una sedia vuota. Io la guardo, guardo la spalliera, le gambe, e aspetto, e mi sembra di ascoltare qualcosa. È il rumore della speranza. Lo conosco, l'ho udito affannarsi nel fondo dei corpi e affiorare negli occhi delle miriadi di pazienti che ho avuto davanti, l'ho sentito fermarsi in stallo tra le mura della sala operatoria, ogni volta che ho mosso le mie mani per decidere il corso di una vita. So esattamente di cosa m'illudo. Nei grani di questo pavimento che ora si muovono lenti come fuliggine, come ombre morenti, m'illudo che quella sedia vuota si riempia anche per un solo lampo di una donna, non del suo corpo, no, ma della sua pietà. Vedo due scarpe décolletées color vino, due gambe senza calze, una fronte troppo alta. E lei è già davanti a me per ricordarmi che sono un untore, un uomo che segna senza cautela la fronte di chi ama. Tu non la conosci, è passata nella mia vita quando ancora non c'eri, è passata ma ha lasciato un'impronta fossile. Voglio raggiungerti, Angela, in quel limbo di tubi dove ti sei coricata, dove il craniotomo scassinerà la tua testa, per raccontarti di questa donna.”

Origine: Non ti muovere, pp. 21-23

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“Le ragazze oggi sono bombardate da messaggi distorti in cui la bellezza si misura in etti, in certe fatture del corpo e in una determinata disponibilità sessuale. Devono liberarsi dalla schiavitù degli stereotipi che vedo ritornare e non disperdere ciò che è stato conquistato in passato.”

Livia Turco (1955) politica italiana

da La Turco contro le Veline: libertà sessuale banalizzata https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/19/Turco_contro_Veline_liberta_sessuale_co_9_080219010.shtml, Corriere della sera, 19 febbraio 2008