Giovanni: atto III, scena III
Il re Giovanni
William Shakespeare Frasi e Citazioni
“Ah! Quante volte ci eccita al delitto la sola vista dei mezzi di compierlo!”
atto IV, scena II, p. 51
Il re Giovanni
Uberto: atto IV, scena III
Il re Giovanni
Wilhelm August von Schlegel
Il re Giovanni, Citazioni sull'opera
Wilhelm August von Schlegel
Il re Giovanni, Citazioni sull'opera
Wilhelm August von Schlegel
Il re Giovanni, Citazioni sull'opera
Edmondo: atto I, scena II
Re Lear
“Il principe delle tenebre è un gentiluomo.”
Edgardo, atto III, scena III; traduzione di Carlo Rusconi, Cugini Pomba e comp http://books.google.it/books?id=Zv4VAAAAYAAJ&pg=PA55&dq=Il+principe+delle+tenebre+%C3%A8+un+gentiluomo.&cd=4#v=onepage&q=Il%20principe%20delle%20tenebre%20%C3%A8%20un%20gentiluomo.&f=false, 1852
Re Lear
“Finché possiamo dire: "quest'è il peggio", vuol dir che il peggio ancora può venire.”
Edgardo: atto IV, scena I, 1963
Re Lear
“Noi siamo per gli dèi quello che son le mosche pei monelli: ci spiaccicano per divertimento.”
Gloucester: atto IV, scena I; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Re Lear
Lear: atto IV, scena VI; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Re Lear
Benedetto Croce
Re Lear, Citazioni sull'opera
Benedetto Croce
Re Lear, Citazioni sull'opera
Bolingbroke: atto I, scena I, p. 78
Riccardo II
“Quella che noi appelliamo pazienza nelle anime volgari, è bassezza e viltà nei cuori magnanimi.”
atto I, scena I, p. 83, Utet, 1923
Riccardo II
“Il dolore allorché è profondo e vero è un peso che non si sgrava mai dal cuore.”
atto I, scena I, p. 83, Utet, 1923
Riccardo II
“La vanità, insaziato cormorano, consumato tutto il resto, addenta le sue viscere.”
Gaunt: atto II, scena I
Riccardo II
Riccardo: atto IV, scena II, traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Riccardo II
Wilhelm August von Schlegel
Riccardo II, Citazioni sull'opera
Wilhelm August von Schlegel
Riccardo II, Citazioni sull'opera
Riccardo scopre la vanità (egli definirà hollow, "vuota", la sua corona) del suo essere e, di conseguenza, la fallacia della sua regalità legittima. Ciò che la crisi narcisistica del protagonista del dramma in ultima analisi esprime è un ben preciso messaggio di carattere culturale: alla crisi narcisistica di Riccardo fa da specchio un mutamento epocale, poiché il Re non è più tale in virtù della sua natura divina e trascendente, bensì in forza del consenso popolare e delle contingenze. Con Bolingbroke, possiamo ben dire, finisce il tempo della Cavalleria e ha inizio quello della modernità, aprendo la strada a una visione secolarizzata del potere umano e delle sue prerogative. Il capolavoro di Shakespeare fotografa questa mutazione radicale nello spirito e nella storia dell'Europa. (Cesare Catà, Eretico Potere Ieratico. Il Liber Augustalis di Federico II di Svevia e il Riccardo II di Shakespeare, in "Tabulae. Rivista del Centro Studi Federiciani", XXIV, (Dicembre 2012), pp. 137-158)
Riccardo II, Citazioni sull'opera
Benedetto Croce
Otello, Citazioni sull'opera
“Pochi amano sentir parlare dei peccati che amano commettere.”
Pericle; atto I, scena II
Pericle, il principe di Tiro
“La malinconia dagli oscuri occhi, triste compagna.”
Pericle; atto I, scena III
Pericle, il principe di Tiro
“Ai miei occhi sembra un diamante tra pezzi di vetro.”
Taisa; atto II, scena III
Pericle, il principe di Tiro
Ufficiale: atto I, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Macbeth
“Gli angeli sono sempre rilucenti anche se il più rilucente fra loro è caduto.”
Malcolm: atto IV, scena III; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Lady Macbeth: atto V, scena I
Macbeth
“Mi batterò, finché dalle mie ossa non si stacchi la carne a brandelli. A me l'armatura.”
Macbeth: atto V, scena III
Macbeth
Benedetto Croce
Macbeth, Citazioni sull'opera
Benedetto Croce
Macbeth, Citazioni sull'opera
“C'era una stella che danzava e sotto quella sono nata.”
Beatrice: atto II, scena I
“Chi ha la barba è più che un giovane, e chi non ha barba è meno che un uomo.”
Beatrice: atto II, scena I
“Non c'è mai stato un filosofo che potesse sopportare pazientemente il mal di denti.”
Leonato, atto V, scena I
“Il diavolo non si fa scrupolo, pei suoi disegni, di citar le Scritture.”
Antonio: atto I, scena III; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
“Io considero il mondo per quello che è: un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte.”
Antonio: atto I, scena I
Il mercante di Venezia
“Ma amore è cieco, e gli amanti non vedono le amabili follie cui s'abbandonano.”
Gessica: atto II, scena V; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Shylock: atto III, scena I
Il mercante di Venezia
“Oh, fortunati strazi quando chi mi tortura mi insegna le risposte per liberarmi!”
Bassanio: atto III, scena II; traduzione di Carlo Rusconi, p. 92
Il mercante di Venezia
Porzia: atto IV, scena I; traduzione di Carlo Rusconi, p. 102
Il mercante di Venezia