Frasi su archeologia

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema archeologia, archeologo, mondo, arte.

Frasi su archeologia

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“Un archeologo è un marito ideale. Più invecchi e più si interessa a te.”

Agatha Christie (1890–1976) scrittrice britannica

Attribuite
Origine: Citato in Paola De Carolis, Asta con brivido: tutti i cimeli di Agatha Christie https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/15/Asta_con_brivido_tutti_cimeli_co_9_060915058.shtml, Corriere della Sera, 15 settembre 2006, p. 26.
Nigel Dennis (Genteel Queen of Crime: Agatha Christie Puts Her Zest for Life Into Murder, Life, volume 40, n. 20, 14 maggio 1956 http://books.google.com/books?id=p0wEAAAAMBAJ&pg=PA102) riporta la frase dicendo che Agatha Christie stava citando "una moglie arguta".

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“Che m'importa dell'archeologia? Sono artista e non antiquario: son poeta e non rigattiere. Ma mi sento sconfortato.”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Anima

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“Gesù, diventato Cristo, è ancora fortemente giudaico; quando diventò il Logos, nel Ternarium trinitario, fu reso decisamente platonico; Gesù Cristo sarà reso oggetto di volontà d'ortodossia; le dommatiche lo chiuderanno entro formule che vogliono essere «esclusive», ed escludenti; le teologie cercheranno, qualche volta, di rompere la scorza delle definizioni dommatiche, ma sempre saranno tenute a questa o a quella ortodossia. Gesù, diventato Cristo, aveva diritto di essere lasciato libero da restrizioni umane; tanto valeva lasciarlo nella sua sfera umana soltanto (come Gesù). Noi siamo davanti alla necessità di riprendere il filo là dove le dommatiche lo hanno tagliato; Gesù, traslato nella sfera del divino, non può fermarsi ad essere il Cristo; e neanche il Logos; egli deve essere il veramente libero da ogni condizionamento, deve essere Gesù Libero, Iesoūs Eléutheros. Le teologie e le dommatiche non diventano superflue; esse hanno svolto un grande ruolo nel passato; possono averne altro nell'avvenire; non siamo che alla preistoria del Cristianesimo; la storia di Gesù riparte oggi; per ripartire senza condizionamenti basta esser coerenti col significato della sua traslazione nel non-umano. Chiediamo la liberazione di Gesù. Se Egli resta solo il Cristo, non è ancora interamente libero. Cadranno le vigenti dommatiche? I dizionari teologici diventeranno glossari di archeologia e di filologia? Ma di cosa vi preoccupate, o uomini di poca fede…! Gesù non vale più dei vostri dizionari e dei vostri concilii?”

Giovanni Giraldi (1915–2014) filosofo, filologo e accademico italiano

in Sistematica NN. 156-157, p. 13-14
Gesù

“[su Francesco Mario Pagano] Uno dei maggiori scrittori e martiri dell'illuminismo meridionale.”

Franco Venturi (1914–1994) storico italiano

da La rivolta greca del 1770 e il patriottismo dellʼetà dei lumi, Unione internazionale degli istituti di archeologia, storia e storia dellʼarte in Roma, 1986, p. 31

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“L'archeologo invece visiterà Matera per i suoi avanzi preistorici e non resterà disilluso, poiché sotto questo riguardo troverà esser questo il territorio più notevole, forse, in tutta Italia.”

Thomas Eric Peet (1882–1934)

da Scoperte preistoriche a Matera e nel sud d'Italia in generale, traduzione di Giacomo Vanzolini, Tipografia Benv. Conti, 1910, p. 6

“Il cemento ideale di una comunità è formato dalla coscienza della propria cultura e dalla capacità che abbiamo di conservarla ed accrescerla.”

Ludovico Magrini (1937–1991) giornalista italiano

da Volontari della civiltà, in Archeologia Viva n. 23, ottobre 1991

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“L'eccellentissimo professor Amedeo Maiuri è stato poi contattato, come promesso, dai responsabili del coordinamento della raccolta dati del ministero per i Beni e le attività culturali? O essi hanno rinunciato alla preziosa collaborazione dell'illustre archeologo arrendendosi davanti al dettaglio che egli è morto il 7 aprile 1963, cioè 47 anni fa?”

Gian Antonio Stella (1953) giornalista e scrittore italiano

da L'elenco (incerto) di vivi e scomparsi https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/24/elenco_incerto_vivi_scomparsi_co_9_100324069.shtml, Corriere della sera, 24 marzo 2010

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“La mente è un archeologo che scava tenacemente nel passato e mi conduce di prepotenza dove non vorrei andare.”

Luigi Pintor (1925–2003) giornalista, scrittore e politico italiano

I luoghi del delitto

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“- Andiamo al British Museum.
Detto fatto. Per non perderci, ci demmo appuntamento a mezzogiorno in Mesopotamia. Non è una cosa da tutti i giorni poter fissare un appuntamento in un posto del genere.
In quel tipo di edifici, apprezzo ancora di più l’insieme che il dettaglio. Mi piace passeggiare, senza altra logica che il mio piacere, dall’antico Egitto alle Galapagos passando per Sumer. Ingozzarmi di tutta l’assiriologia mi rimarrebbe sullo stomaco, mentre piluccare qualche carattere cuneiforme a mo’ di aperitivo, rune come antipasto, la stele di Rosetta come piatto principale e delle mani a negativo preistoriche come dessert manda in estasi le mie papille.
Quello che non sopporto, nei musei, è il passo lento e solenne che le persone si credono obbligate in cuor loro ad adottare. Quanto a me, mi sposto con passo ginnico, abbracciando con lo sguardo vaste prospettive: che si tratti di archeologia o di pittura impressionista, ho notato i vantaggi di questo metodo. Il primo è evitare l’atroce effetto guida turistica: “Ammirate la bonarietà dello sceicco el-Beled: non vi sembra di averlo incrociato ieri al mercato?” oppure: “Una controversia oppone la Grecia e il Regno Unito a proposito del fregio del Partenone.” Il secondo è concomitante al primo: rende impossibili i commenti all’uscita dal museo. I Bouvard e Pécuchet moderni devono chiudere il becco. Il terzo vantaggio, e non il meno importante per quanto mi riguarda, è che impedisce l’insorgere del terribile mal di schiena museale.
Intorno a mezzogiorno, mi resi conto di essermi persa. Affrontai un responsabile in questi termini:
– Mesopotamia, please.
– Third floor, turn to the left – mi venne risposto nel modo più semplice possibile.
E questa è la dimostrazione che ci si sbaglia nel ritenere la Mesopotamia tanto inaccessibile.”

Pétronille

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