Frasi su habitat

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema habitat, uomo, vita, essere.

Frasi su habitat

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“La nostra vita è un'opera d'arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l'arte della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l'impossibile. E possiamo solo sperare – senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe – di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all'altezza della sfida. L'incertezza è l'habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all'incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità «autentica, adeguata e totale» sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso.”

Zygmunt Bauman (1925–2017) sociologo e filosofo polacco

da L'arte della vita, trad. it., Bari, 2009

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“Un lavoratore fornisce abbondantemente agli altri ciò di cui necessitano ed essi gli procurano ampiamente ciò di cui necessita, e una generale abbondanza si diffonde attraverso tutti gli strati della società. Osserva la sistemazione del più comune artigiano o lavoratore giornaliero in un paese civile e fiorente, e ti accorgerai che del numero di persone della sua industria una parte, sebbene una piccola parte, che è stata impiegata per procurargli questa sistemazione, eccede ogni calcolo. Il cappotto di lana, per esempio, che copre i lavoratori giornalieri, grossolano e grezzo come può apparire, è il lavoro congiunto di una gran moltitudine di lavoratori. Il pastore, lo sceglitore, il pettinatore di lana o il cardatore, il tintore, il filatore, il tessitore, il lavatore, il sarto, con molti altri, devono tutti unire i loro differenti mestieri al fine di completare anche questo prodotto casalingo. Quanti mercanti e trasportatori, inoltre, devono essere impiegati nel trasportare i materiali da alcuni di questi lavoratori ad altri che spesso vivono in parti molto distanti del paese. Quanto commercio e quanta navigazione in particolare, quanti costruttori di navi, marinai, fabbricanti di vele e di funi devono essere stati impiegati al fine di mettere insieme le diverse sostanze usate dal tintore che spesso vengono dagli angoli più remoti del mondo! Che varietà di lavoro è anche necessario per produrre gli utensili del più umile di quei lavoratori! Per non parlare di quelle macchine complicate come la nave del marinaio, la fabbrica del follatore, o perfino il telaio del tessitore, consideriamo solo quale varietà di lavoro è richiesta per costruire quella semplicissima macchina, le cesoie con le quali il pastore tosa la lana. Il minatore, il costruttore delle fornaci per la fusione del minerale, il tagliaboschi, il bruciatore di carbone per far funzionare le fornaci, il produttore di mattoni, il dispositore di mattoni, i lavoratori che supervisionano la fornace, il riparatore di mulini, l'operaio della fucina, il fabbro devono tutti mettere insieme i loro differenti mestieri al fine di produrre questi. Dobbiamo esaminare allo stesso modo tutte le diverse parti del suo abito la mobilia di casa, la ruvida canottiera che indossa sulla pelle, le scarpe che coprono i suoi piedi, il letto in cui dorme, e tutte le diverse parti che lo compongono, la grata di cucina su cui prepara i suoi viveri, il carbone di cui fa uso per questo scopo, scavato dalle viscere della terra e portatogli forse attraverso un lungo trasporto per mare e per terra, tutti gli altri utensili della sua cucina, tutta la apparecchiatura del suo tavolo, i coltelli, le forchette, i piatti di coccio o di peltro sopra i quali egli serve e divide i suoi cibi, le differenti mani impiegate nel preparare il suo pane e la sua birra, le finestre di vetro che lasciano penetrare il caldo e al luce, e isolano dal vento e dalla pioggia con tutte le conoscenze e i requisiti del mestiere per preparare quella bellissima e felice invenzione senza cui queste parti nordiche del mondo avrebbero potuto scarsamente procurare un habitat confortevole, insieme con gli utensili di tutti i diversi lavoratori impiegati nel produrre queste diverse comodità; se noi esaminiamo, io dico, tutte queste cose, e consideriamo quale varietà di lavoro è utilizzato per ciascuna di esse, saremo coscienti che senza l'assistenza e la cooperazione di molte migliaia la persona più misera in un paese civilizzato non potrebbe provvedere perfino in accordo a quello che noi potremmo falsamente immaginare, la facile e semplice maniera in cui egli è comunemente sistemato.”

cap. 1 http://www.wsu.edu/~dee/ENLIGHT/WEALTH1.HTM
La ricchezza delle nazioni

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“A ogni generazione la sua casa”

Antonio Sant'Elia (1888–1916) architetto italiano

citato in Daniel Chenut, Ipotesi per un habitat contemporaneo, il Saggiatore di Alberto Mondadori, pp. 221

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“Ho lavorato con molti grandi registi, da Pietro Germi fino a Claude Sautet. Mi posso ritenere abbastanza soddisfatta della mia carriera anche sul grande schermo: non ho mai fatto cose che non mi convincessero. In questo momento, però, è il palcoscenico il mio habitat naturale. Il sogno romano con Moretti comunque rimane: chissà che non raccolga questo appello.”

Ottavia Piccolo (1949) attrice italiana

dall'intervista di Emilia Costantini, Ho un sogno nel cassetto https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/marzo/03/sogno_nel_cassetto_co_10_9603034305.shtml, Corriere della sera, p. 49, 3 marzo 1996

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“Il fulmine è colà dove l'ira abita con il potere.”
Fulmen est, ubi cum potestate habitat iracundia.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È come un fulmine quando il potere si unisce all'iracondia.
Sententiae

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“Vi è il castello de San Filadelfo, habitato da Longobardi, ch'ancora cosi favellano.”

Giuseppe Carnevale (1558) giurista e storico italiano

Origine: Da Storia e descrizione del regno di Sicilia, Napoli, 1591. Caltanissetta 1987, Lib. II, p. 153.

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“Sono stanco di questi ambientalisti moralisti, questi bianchi borghesi liberali che pensano che l'unica cosa sbagliata di questo paese sia il fatto che non ci sono abbastanza piste ciclabili. Persone che provano a rendere il mondo sicuro per le proprie Volvo. Per di più agli ambientalisti non frega niente del pianeta, non in modo idealistico. Sapete a cosa sono interessati? A un posto pulito in cui vivere. Al proprio habitat. Sono preoccupati che in futuro potranno essere disturbati. Insomma, l'egoismo non illuminato non mi impressiona. Per di più non c'è niente che non vada nel pianeta! Niente che non vada! Il pianeta sta bene. Sono le persone ad essere fottute.”

George Carlin (1937–2008) comico, attore e sceneggiatore statunitense

I'm tired of these self-righteous environmentalists, these white, bourgeois liberals who think the only thing wrong with this country is that there aren't enough bicycle paths. People trying to make the world safe for Volvos. Besides, environmentalists don't give a shit about the planet. Not in the abstract, they don't. You know what they're interested in? A clean place to live. Their own habitat. They're worried that some day in the future they might be personally inconvenienced. Narrow, unenlightened self-interest doesn't impress me. Besides, there's nothing wrong with the planet! Nothing wrong with the planet! The planet is fine. The people are fucked.
Jammin in New York

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“I rododendri e i lauri, tanto amati dagli amministratori comunali, sono habitat poco adatti agli uccelli: tolgono luce al terreno senza offrire in cambio molti insetti.”

Tony Soper (1929) ornitologo, naturalista e conduttore televisivo inglese

Origine: La gabbia senza sbarre, p. 12

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“Patrimonio Marino

Nel profondo abisso dell'immensurabile liquido
dove il sole astrale
in superficie
ilare si riflette,
le creature marine placide
volteggiano in sinfonia
in un mondo intricato
e affascinante
sconfinando con le pinne
in eleganti dichiarazioni
di abili cacciatori,
sfoggiando la loro bellezza!
Immergiti
nella profondità del mare
e scoprirai un universo
di colorate meraviglie
dove le stelle marine adornano il fondale,
come sottili gioielli scintillanti.
Coralli artigianali
si ergono maestosi
formando l'habitat
per molte specie,
le loro ramificazioni intricatamente intrecciate
sono un mosaico
di colori e fantasie.
Le alghe fluttuanti,
come lunghe vesti di seta,
s'ondulano al ritmo
della marea,
le loro sfumature di verde smeraldo e blu profondo
risplendono
con una bellezza senza fine!
Oh quelle creature
strane e affascinanti popolano le azzurre acque,
come i cavallucci marini
con il loro
movimento sinuoso,
e le meduse che fluttuano come ombre eleganti
i loro tentacoli danzano
con grazia nella corrente,
per poi nascondersi
tra gli anfratti delle rocce.
Gli astri marini
aprono i loro raggi di luce,
come fiori sotto il sole
si schiudono al mondo,
con colori vivaci
e innumerevoli dettagli!
In questo regno acquatico
di vita e meraviglia,
il valore della biodiversità
si rivela strabiliante
agli occhi di noi uomini,
e la fragilità di questo ecosistema straordinario
ci ricorda l'importanza
di proteggere e preservare
in ogni sfumatura del tempo
questo prezioso
patrimonio marino
dalla sinistra mano maldestra
di chi vuol infettare
le sue viscere.
Lasciati trasportare
dal suo antico sapore
e troverai paradiso di casa
per il tuo altrove.

©Laura Lapietra”