Frasi su riconciliazione

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema riconciliazione, essere, grande, stato.

Frasi su riconciliazione

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“Senza dubbio, il riconoscimento del termine genocidio da parte dei turchi sarebbe la via più breve verso una riconciliazione tra le nostre nazioni. È una mia ferma convinzione: se questo sarà fatto e sarà fatto sinceramente, credo che in un breve periodo di tempo le nostre relazioni, cioè le relazioni tra le nazioni turca e armena potranno elevarsi verso un nuovo, più alto livello.”

Serž Sargsyan (1954) politico armeno

Origine: Citato in Il presidente armeno: il riconoscimento del genocidio essenziale per le relazioni con la Turchia http://it.euronews.com/2015/04/22/il-presidente-armeno-il-riconoscimento-del-genocidio-essenziale-per-le/, Euronews.it, 22 aprile 2015.

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“Un Paese a evasione zero è possibile, anzi è a portata di mano: serve un atto di fiducia, una riconciliazione, un patto, oltre che tolleranza zero contro chi evade.”

Tommaso Padoa-Schioppa (1940–2010) economista e politico italiano

da discorso in occasione del 233° anniversario della Guardia di Finanza, 2007

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“Si aggiunga che egli comprendeva l'urgenza di porre riparo ai mali più grandi che affliggevano l'organismo statale e la necessità di attrarre verso il trono gli elementi più responsabili del regno, da tempo sfiduciati e in disparte. Sia pure con dieci anni di ritardo, si tentava così quell'opera di riconciliazione, per la ricostruzione del paese, che sarebbe stato necessario affrontare dopo la restaurazione del '21. Ma quali forme assunse quel tentativo? Parve che in un primo momento esso riuscisse pienamente. Si determinò negli anni dopo il '30 un'atmosfera di idilliaca fiducia intorno al giovane sovrano, che reprime scandali, sradica abusi, richiama in patria gran numero di esuli, fa sentire in tutti i rami dell'amministrazione il peso della sua fattiva volontà di progresso civile, rivolge le sue cure maggiori alla ricostruzione dell'esercito, cura il benessere economico del paese, diminuisce le imposte, promuove le industrie — in modo che la Napoli industriale di allora è stata giudicata, sia pure con qualche amplificazione, dall'Arias o dal Barbagallo per nulla inferiore alle città del settentrione — dà incremento alla marina mercantile, traccia ed apre nuove vie di comunicazione, intraprende opere di bonifica, agevola con un protezionismo moderato e perfino con principi liberistici il commercio, tanto da meritare in pieno parlamento britannico le lodi di Robert Peel. Insomma una linea politica che apparve all'inizio in netto contrasto con quella dei suoi immediati predecessori. Intorno al re una classe di governo che appare sensibile alla necessità di riforme in tutti i campi dell'amministrazione e un notevole fervore di studi che ripropone il problema della revisione degli indirizzi economici dello stato napoletano e rimette sul tappeto, ravvivandoli, molti dei vecchi temi del riformismo settecentesco.”

Ruggero Moscati (1908–1981) storico italiano

cap. 7, p. 121
I Borboni d'Italia
Origine: Ferdinando II re delle Due Sicilie.

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“Noi diciamo niente Stato palestinese senza Gerusalemme e Striscia di Gaza, per questo stiamo lavorando a una riconciliazione con Hamas.”

Mahmūd Abbās (1935) politico palestinese

Citazioni di Abū Māzen
Origine: Citato in Abu Mazen: "Il governo italiano riconosca la Palestina. l'Europa può aiutare il percorso di pace" http://www.repubblica.it/esteri/2016/11/01/news/_il_governo_italiano_riconosca_la_palestina_l_europa_puo_aiutare_il_percorso_di_pace_-151048940/?ref=HREC1-9, Repubblica.it, 1° novembre 2016.

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“All'inizio di questa giornata del 24 aprile, vorrei fare memoria in quest'Aula del genocidio armeno: 97 anni fa, nel 1915, ci fu il culmine di una persecuzione che avveniva già da parecchi anni, sin dalla fine dell'Ottocento. È ancora una ferita aperta, ancora vi è bisogno di una coscienza collettiva condivisa delle parti che sono state protagoniste di quella drammatica vicenda: la coscienza di quel che è stato, di quello che ha significato e la consapevolezza che oggi, a 97 anni di distanza, solo la politica può chiudere quella ferita aperta. Vi sono in Italia e nel mondo (in diverse città del nostro Paese, da Roma a Milano) comunità armene che per tutto l'anno, ma in modo particolare in questo giorno, tengono vivo il senso di una storia, di una cultura, della vicenda di un popolo che non appartiene soltanto a quel popolo ma alla coscienza europea e mondiale. Noi oggi non possiamo che auspicare l'attraversamento – mi viene da dire – dei confini, nel senso del superamento dei muri, degli ostacoli che impediscono oggi alle comunità, così vicine, dell'Armenia e della Turchia di trovare, di ritrovare il filo della comune appartenenza ad una comunità internazionale in cui gli accordi, l'apertura delle frontiere, l'incremento dei rapporti e dei contatti possono aprire in quella zona una fase nuova che diventa un grande segno per l'Europa e per tutta l'area del Medio Oriente che ha visto questa tragedia. Questa tragedia appartiene alla comunità internazionale, all'Unione europea, e l'Italia ne è parte. Di fronte a questa tragedia non possiamo che auspicare, con tutte le nostre forze, verità e riconciliazione. Vi sono già accordi internazionali che attendono solo di essere applicati. Oggi, a 97 anni di distanza da quel tragico evento, da quel grande male, la nostra solidarietà e il nostro impegno è perché sia superata quella ferita e si apra una fase nuova nella vita del popolo armeno e della Turchia.”

Albertina Soliani (1944) politica italiana

Origine: Citato in Seduta del Senato della Repubblica Italiana n. 715 del 24 aprile 2012 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=658674 Legislatura XVI – Sull'anniversario dei massacri di armeni nell'Impero ottomano – Resoconto stenografico della seduta. Senato della Repubblica Italiana, 24 aprile 2012.

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“Se ti senti incline alla riconciliazione, chiediti anzitutto cosa ti ha reso così malleabile: cattiva memoria, indolenza o codardia.”

Arthur Schnitzler (1862–1931) scrittore, drammaturgo e medico austriaco

da Relazioni e solitudini, n. 33, ne Il libro dei motti e delle riflessioni