Frasi su sella
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema sella, cavallo, grande, fare.
Frasi su sella

Origine: Citato in Dizionario mondiale di Storia, Rizzoli Larousse, Milano, 2003, p. 677. ISBN 88-525-0077-4

“Mi sento una furia del firmamento su un cavallo senza sella.”
Origine: Da Io, Rizzoli, 2006.
cap. 1, p. 14
La fine della monarchia
Origine: Seconda guerra d'indipendenza.

"Se continua così…", p. 307
La storia futura: ancora più lontano

Origine: Presentazione a "Canto all'amore", p. XII-XIII

Origine: Manifesto animalista, p. 134
Gentili signore e signori buongiorno

“Nessuna ora della vita è sprecata, se viene passata in sella.”

2002
Origine: Citato in Alessandra Arachi, «Invidio Carlo V, ha governato cinquant'anni» http://web.archive.org/web/20151121013621/http://archiviostorico.corriere.it/2002/novembre/28/Invidio_Carlo_governato_cinquant_anni_co_0_0211284519.shtml, Corriere della Sera, 28 novembre 2002, p. 18.

30 marzo 1868; citato in Alessandro Guiccioli, Quintino Sella, I, officina tipografica Minelliana, 1887, p. 179 http://www.forgottenbooks.com/readbook_text/Quintino_Sella_1300027495/187
“Spera negli Dei, ma intanto sella il cavallo.”
La guerra degli Orchi – I Figli del Lupo
Questo è lavorare per Ducati.
Variante: Mi è capitato da giovane reporter di frequentare i principali personaggi di quella lunga tragedia africana - Lumumba Tschombé, Kasavubu, Mobutu...- e francamente non so se l'avvenire del Congo-Zaire sarebbe stato diverso, migliore, se invece di Mobutu fosse rimasto in sella uno dei perdenti. Ma il ricordo che ho di Lumumba è quello di un uomo che non ebbe il tempo - come ho detto - di corrompersi. Era un ambiziosissimo sognatore. Mobutu era un uomo d'azione. Un uomo di mano.

vol. I, cap. 9, pp. 266-267
Quintino Sella

vol. I, cap. 3, p. 79
Quintino Sella

vol. I, Prefazione, p. V
Variante: Un aforisma francese noto ai più, afferma che nessuno è un eroe pel proprio servo, e cioè che i grandi uomini, veduti da vicino, spesso sembrano molto piccini e dappoco; ma l'inverso era del Sella, che a nessuno appariva così buono e grande come a coloro che avevano con lui giornaliera dimestichezza. (vol. I, Prefazione, p. V)