Frasi su epitaffio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema epitaffio, tomba, essere, vita.

Frasi su epitaffio

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“GIUSTIZIA E LIBERTÀ
PER QUESTO MORIRONO
PER QUESTO VIVONO”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

epitaffio riportato sulla lapide di Carlo e Nello Rosselli, cimitero di Trespiano, Firenze; da Uomini e città della Resistenza: discorsi, scritti ed epigrafi, a cura di Sergio Luzzatto, Laterza, 2006

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“Un quarto d'ora prima di morire, era ancora in vita.”

Jacques de La Palice (1470–1525) militare francese

epitaffio, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 779
Un quart d'heure avant sa mort, il était encore en vie.

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“Il meglio deve ancora venire.”

Frank Sinatra (1915–1998) cantante, attore e conduttore televisivo statunitense

epitaffio; citato in Portala al cinema

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“Vorrei una pietra tombale senza iscrizioni di sorta. Nessun epitaffio, neppure il nome. Anzi no, mi piacerebbe che fosse scritto sopra "finzione."”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

La cosa più bella di Firenze è McDonald's

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“Epitaffio sulla tomba di Dorothy: "Scusate la polvere.”

Dorothy Parker (1893–1967) scrittrice, poetessa e giornalista statunitense
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“Il mio epitaffio potrebbe essere quel passaggio di Sade: mi ostino a vivere perché «Anche da morto io continui a essere la causa di un disordine qualsiasi.»”

Carmelo Bene (1937–2002) attore, drammaturgo e regista italiano

Origine: Citato in RaiNews 24, 16 marzo 2002

Robert Lee Frost photo

“E se un epitaffio dovesse esser la mia storia | ne avrei uno breve pronto per me. | Avrei voluto scrivere di me sulla mia lapide: | ebbi una lite d'innamorato col mondo.”

Robert Lee Frost (1874–1963) poeta statunitense

Origine: Da The Lesson for Today, citato in A.a. V.v., Antologia della critica americana del Novecento, a cura di Morton Dauwen Zabel, Roma, Edizioni di Storia e letteratura, 1962, p. 79 http://books.google.it/books?id=A9XEvLggfz8C&pg=PA79.
Origine: Citato nel film Una canzone per Bobby Long (2004): «Se un epitaffio dovesse raccontare la mia storia, | ne avrei uno breve già pronto | sulla mia lapide: | ho avuto una lite d'amore con il mondo.»

Man Ray photo

“Non curante, ma non indifferente. (epitaffio)  ”

Man Ray (1890–1976) pittore, fotografo e regista statunitense
Lucio Cornelio Silla photo

“Nessun amico mi ha reso servigio, nessun nemico mi ha recato offesa, che io non abbia ripagati in pieno.”

Lucio Cornelio Silla (-138–-78 a.C.) generale romano

Epitaffio sulla sua lapide, dettato prima della morte; citato in Indro Montanelli, Storia di Roma, Rizzoli, 1959

Leiji Matsumoto photo

“Addio amico mio. Il tuo corpo vaghi eternamente per gli spazi conquistati a noi dalla tua grande mente.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Harlock, epitaffio per Tochiro Oyama
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 30, Amico mio, mia giovinezza

John Maynard Keynes photo

“Pertanto la nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l'umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell'uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un "collasso nervoso" generale? […] Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l'ottiene. Ricordiamo l'epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l'eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C'erano, infatti, altri due versi nell'epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l'uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l'interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza. […] Per ancora molte generazioni l'istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d'oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo "pane" affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.”

John Maynard Keynes (1883–1946) economista britannico

Prospettive economiche per i nostri nipoti
Variante: La nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l’umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell’uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un ‘collasso nervoso’ generale’?... Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l’ottiene. Ricordiamo l’epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l’eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C’erano, infatti, altri due versi nell’epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l’uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l’interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza.... Per ancora molte generazioni l’istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d’oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo ‘pane’ affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.

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“Epitaffio (s. m.). Iscrizione tombale che dimostra chiaramente come le virtù acquisite con la morte abbiano effetto retroattivo.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 75
Dizionario del diavolo

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“L'epitaffio è un breve poema sarcastico.”

John Garland Pollard (1871–1937) politico statunitense

A Connotary

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“Sulla mia tomba, che sogno, ovviamente, più lontano possibile vorrei quest'epitaffio: "Scrisse sempre quello che poteva, mai quello che non voleva"”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

1981
Corriere della Sera

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“Qui giace l'Aretin, poeta tosco: | Di tutti disse mal fuorché di Cristo, | Scusandosi col dir: non lo conosco.”

Paolo Giovio (1483–1552) vescovo cattolico, storico, medico biografo e museologo italiano

finto epitaffio; citato in Francesco Domenico Guerrazzi, Scritti, Le Monnier, 1848<sup>2</sup>, p. 188 http://books.google.it/books?id=MawpAAAAYAAJ&pg=PA188
Attribuite
Origine: Giammaria Mazzuchelli, nella sua Vita di Pietro Aretino (G. Comino, 1741, pp. 81-84 http://books.google.it/books?id=4pOjIuLWto4C&pg=PA81), l'attribuisce a François Maynard nella forma seguente:
Qui giace l'Aretin poeta Tosco,
che disse mal d'ognun, fuorché di Dio,
scusandosi col dir, Non lo conosco.
Origine: Giuseppe Fumagalli (Chi l'ha detto?, Hoepli, Milano, 1921, p. 413) riporta lo stesso epigramma in forma leggermente diversa: "Qui giace l'Aretin poeta tosco, | che disse mal d'ognun fuor che di Dio | scusandosi col dir, non lo conosco", e negandone l'attribuzione a Paolo Giovio.

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“Piccola tomba ma di gloria grande come il cielo
questa di Talete il sapientissimo”

Diogene Laerzio (180–240) storico greco antico

epitaffio di Talete

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“Vanne, o straniero, annunziatore a Sparta | che alle leggi di lei fidi cademmo.”

Simonide (-556–-468 a.C.) poeta lirico greco antico

epitaffio dei caduti spartani delle Termopili, traduzione di Achille Giulio Danesi
Epigrammi

Simonide photo

“Gli Atenïesi a' Greci tutti innanti | prostrarono vincendo a Maratona | i Persïani molli, oro portanti.”

Simonide (-556–-468 a.C.) poeta lirico greco antico

epitaffio dei caduti ateniesi di Maratona, traduzione di Achille Giulio Danesi
Epigrammi

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“Fu I amava la nuvola alta e la collina, | Ahimè, morì di alcool. | E anche Li Po morì ubriaco. | Voleva abbracciare la luna | Nel Fiume Giallo”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

da Epitaffi, Lustra

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“Intelluttuale - Intellettuale specializzato in necrologi ed epitaffi sulla morte del romanzo.”

Pietro Gorini (1955) autore televisivo e scrittore italiano

Origine: Voglio il mio avocado! (Il Giocabolario), p. 78

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“Essa arriva a pensare che anche lassù | le sue pari restino a letto fino a tardi a russare, | mentre poveri cherubini neri s'alzano alle sette | per sbrigare le faccende del cielo.”

Countee Cullen (1903–1946) poeta statunitense

Epitaffio per una signora che conosco
Origine: Traduzione di G. Menarini, in Blues e spirituals, Edizioni Accademia; in Enzo Catagna e Francesco Desiderio, Espressioni letterarie del Novecento, [Pagine critiche e testi esemplari di scrittori e poeti contemporanei, Antologia italiana per le Scuole Medie Superiori], Signorelli, Milano, 1981, p. 976.

“Qui io Orio Vergani mi scriverei addosso l'epitaffio se la stele non fosse ahimè troppo corta.”

Orio Vergani (1899–1960) giornalista, fotografo e scrittore italiano

Origine: Citato in Paolo Granzotto, Ti ricordi Indro?, Società Europea di Edizioni S.p.A., Milano, p. 59. ISBN 9 778118 178454