Frasi su pensatore
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“I suoi successi fanno dire che ha del talento, e i suoi fiaschi fanno dire che è un pensatore.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

25 gennaio 1903; Vergani, p. 200
Diario 1887-1910

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“Libero pensatore. Pensatore sarebbe sufficiente.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

26 giugno 1905
Diario 1887-1910

“La [p]reistoria è ancora un'enorme tela per lo più bianca. Quindi, vi si possono dipingere scenari incredibilmente diversi, a seconda delle preferenze dei singoli pensatori.”

Cynthia Eller (1958) storica statunitense

Origine: Da The Myth of Matriarchal Prehistory: Why an Invented Past Won't Give Women a Future, Beacon Press, Boston, 2000, p. 41; citato in Will Tuttle, Cibo per la pace, traduzione di Marta Mariotto, Sonda, Casale Monferrato, 2014, p. 33. ISBN 978-88-7106-742-1

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“Togli il paradosso da un pensatore e avrai un professore.”

Origine: Diario, Aforismi e pensieri, p. 58

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“Al di fuori della Russia Lenin e Engels non sono ovviamente dei pensatori scientifici apprezzati e non potrebbe interessare a nessuno confutarli come tali. Può darsi che lo stesso sia in Russia, ma lì nessuno si azzarda a dirlo.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Dalla lettera a K.R. Leistner, 8 settembre 1932; Archivio Einstein 50-877.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 53

“Il pensatore non è creatore. È veggente.”

Roger Munier (1923–2010) scrittore, critico

n. 38
Il meno del mondo

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“È difficile trovare le parole, specialmente quando sai che Lemmy avrebbe riso di tutti noi, che stiamo cercando di dire cose dignitose sul fatto che lui fosse un eroe. Ogni volta che ho provato a fare un complimento a Lemmy, mi guardava con quello sguardo un po' divertito, un po' irridente. Ma, sicuro, era un eroe. Una specie, almeno. Unico in ogni modo immaginabile. Era un mix vivente di diversi tipi di personalità. La sua musica era ruggente, abrasiva, senza compromessi, e i suoi testi non avevano alcun accenno di sensibilità. Ma, come persona, era un pacifista, un grande pensatore, un uomo che teneva molto ai suoi amici. Non sono stato mai nella cerchia più ristretta delle sue frequentazioni, ma ci siamo incontrati spesso, e lui ha sempre detto qualcosa di incredibilmente rispettoso nei miei confronti, tanto da lasciarmi disarmato, considerando quanto odiasse che si facessero complimenti a lui. Uno dei miei più cari amici ha vissuto con Lemmy per 10 anni, e l'ha sempre descritto come un uomo gentile, molto diverso da come appariva in pubblico, che non abbandonava mai il suo sguardo cattivo sul mondo. Lemmy era una persona molto colta, letterata, ma non lo avresti mai detto vedendolo per una notte intera a giocare a un cabinato al Rainbow Bar and Grill della Sunset Strip.”

Brian May (1947) chitarrista britannico

Origine: Dalla lettera di addio dedicata a Lemmy Kilmister pubblicata dopo la sua morte; citato in Riccardo Coppola, Brian May: la lettera di addio a Lemmy http://spaziorock.it/news.php?&id=brian-may-lettera-addio-lemmy, SpazioRock.it, 5 gennaio 2016.

“[Simone Weil] Accusata di tradimento dalla sinistra, fraintesa dalla destra, dimenticata dai manuali di filosofia. Eppure è uno dei maggiori pensatori del secolo.”

Alfonso Berardinelli (1943) critico letterario e saggista italiano

Origine: Da Simone Weil: La rivoluzione solitaria https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/04/SIMONE_WEIL_rivoluzione_solitaria_co_0_9801043261.shtml, Corriere della Sera, 4 gennaio 1998, p. 25.

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“In difesa dell'individuo e del nesso fra verità e felicità (la verità, tradendo la felicità, tradisce sé stessa), Adorno è il filosofo della "vita offesa". La sua specifica tradizione di pensiero non poteva essere che quella esistenzialistica e moralistica. Molto più di Heidegger, ossessionato in astratto dal problema dell'essere e dell'ente, molto più di Gadamer, che teorizza l'ermeneutica come metodo senza praticarla come ha fatto Adorno nei suoi saggi critici, più ancora di Popper, che fa della democrazia e della società aperta un feticcio teorico, Adorno è stato un pensatore dell'esistenza, un critico della cultura e dell'arte moderna, un difensore dei prerequisiti della democrazia, uno straordinario ermeneuta nei suoi scritti su Kafka, Beckett, la poesia e la musica moderna da Wagner a Schonberg, la vita quotidiana e il linguaggio. Un filosofo, ahimè, che oggi i filosofi neoaccademici trascurano o ignorano: si occupano di problemi che non li toccano come individui e come specialisti, parlano di essere e divenire, di alfa e omega, di inizio e di cosa ultima, di Dio e degli dei, saccheggiando scolasticamente l'intera tradizione della filosofia per riproporla "in vacuum". […] Questo Adorno non lo voleva. Anche perché sapeva che il filosofo che si occupa di pensieri e problemi filosofici professionalmente pre-selezionati e filtrati tradisce il primo imperativo del pensare: affrontare e pensare il non ancora pensato, pensare quello che gli è avvenuto ieri e oggi, poiché non esistono oggetti e temi di pensiero che siano più filosofici di altri.”

Alfonso Berardinelli (1943) critico letterario e saggista italiano
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“Hmaing era più vicino a Tagore essendo innanzitutto un pensatore, ma più simile a Gandhi nel suo nazionalismo.”

Aung San Suu Kyi (1945) politica birmana

Origine: Liberi dalla paura, p. 120