Frasi su scolaro

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema scolaro, maestria, maestro, essere.

Frasi su scolaro

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“L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva; la storia insegna, ma non ha scolari.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: Da Italia e Spagna, L'Ordine Nuovo, 11 marzo 1921, anno I, n. 70.

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“Definire la libertà come indipendenza nasconde un pericoloso equivoco. Non esiste per l'uomo indipendenza assoluta (un essere finito che non dipenda da nulla, sarebbe un essere separato da tutto, eliminato cioè dall'esistenza). Ma esiste una dipendenza morta che lo opprime e una dipendenza viva che lo fa sbocciare. La prima di queste dipendenze è schiavitù, la seconda è libertà. Un forzato dipende dalle sue catene, un agricoltore dipende dalla terra e dalle stagioni: queste due espressioni designano realtà ben diverse. Torniamo ai paragoni biologici che sono sempre i più illuminanti. In che consiste il "respirare liberamente"? Forse nel fatto di polmoni assolutamente "indipendenti"? Nient'affatto: i polmoni respirano tanto più liberamente quanto più solidamente, più intimamente sono legati agli altri organi del corpo. Se questo legame si allenta, la respirazione diventa sempre meno libera e, al limite, si arresta. La libertà è funzione della solidarietà vitale. Ma nel mondo delle anime questa solidarietà vitale porta un altro nome: si chiama amore. A seconda del nostro atteggiamento affettivo nei loro confronti, i medesimi legami possono essere accettati come vincoli vitali, o respinti come catene, gli stessi muri possono avere la durezza oppressiva della prigione o l'intima dolcezza del rifugio. Il fanciullo studioso corre liberamente alla scuola, il vero soldato si adatta amorosamente alla disciplina, gli sposi che si amano fioriscono nei "legami" del matrimonio. Ma la scuola, la caserma e la famiglia sono orribili prigioni per lo scolaro, il soldato o gli sposi senza vocazione. L'uomo non è libero nella misura in cui non dipende da nulla o da nessuno: è libero nell'esatta misura in cui dipende da ciò che ama, ed è prigioniero nell'esatta misura in cui dipende da ciò che non può amare. Così il problema della libertà non si pon in termini di indipendenza, ma in termini di amore. La potenza del nostro attaccamento determina la nostra capacità di libertà. Per terribile che sia il suo destino, colui che può amare tutto è sempre perfettamente libero, ed è in questo senso che si è parlato della libertà dei santi. All'estremo opposto, coloro che non amano nulla, hanno un bello spezzare catene e fare rivoluzioni: rimangono sempre prigionieri. Tutt'al più arrivano a cambiare schiavitù, come un malato incurabile che si rigira nel suo letto.”

Gustave Thibon (1903–2001) filosofo e scrittore francese

Origine: Ritorno al reale, p. 109-110

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“Non potevo far altro che scolare la lattina di birra e aspettare che cadesse l'atomica.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

Taccuino di un vecchio sporcaccione

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“[Su Simone Weil] Sorelluccia inviolata | ultima colomba dei diluvi stroncata | bellezza del Cantico dei Cantici camuffata in quei tuoi buffi occhiali da scolara miope.”

Elsa Morante (1912–1985) scrittrice e saggista italiana

Origine: Citato in Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di un pensiero, Garzanti, Milano, 2006, seconda di copertina. ISBN 88-11-68044-1

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“Di fronte al suo scolaro il maestro rosicruciano non vuol essere in una posizione diversa da quella dell'insegnante di matematica di fronte al suo allievo.”

Rudolf Steiner (1861–1925) filosofo, esoterista e pedagogista austriaco

Variante: Di fronte al suo scolaro il maestro rosicruciano non vuol essere in una posizione diversa da quella dell’insegnante di matematica di fronte al suo allievo. (p. 14)
Origine: La saggezza dei Rosacroce, p. 14

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“È lecito al maestro castigare lo scolaro ignorante!”

Lope De Vega (1562–1635) poeta, drammaturgo

Atto I, Scena Quinta
La ragazza sciocca

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“Chi è fondamentalmente un maestro prende sul serio ogni cosa soltanto in relazione ai suoi scolari – perfino se stesso.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

63; 2007

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“Maestri e scolari. – Conviene all'umanità di un maestro, mettere i propri discepoli in guardia contro se stesso.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

447; 2006

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“Se i pedagoghi non saranno indirizzati verso altre prede, finirà che gli istitutori sapranno moltissime cose, e gli scolari nessuna.”

Émile-Auguste Chartier (1868–1951) filosofo, giornalista e scrittore francese

da Propos sur l'éducation, 1932

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“Se il maestro si azzittisce, e gli scolari leggono, va tutto bene.”

Émile-Auguste Chartier (1868–1951) filosofo, giornalista e scrittore francese

da Propos sur l'éducation, 1932

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“Prete Pero era un Maestro, | Che insegnava a smenticare, | Goffo sì, ma però destro, | Ed io era suo scolare; | E il primo giorno ch'alla scuola andai | La costanza in Amor dimenticai.”

Francesco Redi (1626–1697) medico, naturalista e letterato italiano

in Opere, to. III, Venezia, 1712, p. 143, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 761-762

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“Alla scuola statale Leamy ci sono sette maestri e tutti quanti hanno una cinghia di cuoio, una verga, una bacchetta di prugnolo, Con la bacchetta ti picchiano sulle spalle, sulla schiena, sulle gambe e soprattutto sulle mani. Quando ti picchiano sulle mani si dice bacchettata. Ti picchiano se arrivi in ritardo, se hai un pennino che sgocciola, se ridi, se parli e se non sai le cose. Ti picchiano se non sai perché Dio ha creato il mondo, se non sai chi è il santo patrono di Limerick, se non sai il Credo, se non sai quanto fa diciannove più quarantasette, se non sai quanto fa quarantasette meno diciannove, se non conosci i capolughi e i prodotti delle trentadue contee d'Irlanda, se non riesci a trovare la Bulgaria sulla carta geografica del mondo appesa al muro che è tutta una macchiata di sputi, moccio e inchiostro che ci hanno tirato sopra scolari imbestialiti sospesi vita natural durante. Ti picchiano se non sai dire come ti chiami in irlandese, se non sai dire l'Ave Maria in irlandese, se non sai chiedere il permesso di andare al gabinetto in irlandese. Conviene ascoltre i bambini più grandi che stanno nelle classi avanti perché ti possono informare sui gusti del maestro che hai al momento, cosa gli piace e cosa non sopporta. C'è un maestro che ti picchia se non sai che Eamon De Valera è il più grand' uomo mai vissuto sulla terra. Ce n'è un altro che ti picchia se non sai che il più grand' uomo mai vissuto sulla terra è stato Michael Collins. Il maestro Benson odia l'America perciò bisogna ricordarsi di odiare l'America, sennò lui ti picchia. Il maestro O'Dea odia l'Inghilterra perciò bisogna ricordarsi di odiare l'Inghilterra, sennò lui ti picchia. E se per caso dici una cosa bella qualsiasi su Oliver Cromwell ti picchiano tutti quanti.”

Le ceneri di Angela

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“La nuova scuola sarà il luogo del libero lavoro, della libera comunità fra i bambini e di quelli che vorranno aiutare i bambini nella realizzazione dei loro problemi, del loro desiderio di conoscenza e di creazione. Nella nostra scuola non vi sarà posto per nessuna costrizione, per nessuna violenza sull'anima infantile, qual si sia il motivo per cui volesse introdursi. A base di tutto sarà posto l'amore, e un rispetto per la personalità del ragazzo, così profondo come si ha per qualsiasi uomo adulto. I maestri saranno non i superiori, ma i compagni anziani degli alunni… Essi apprezzeranno più di tutto la libera manifestazione dello spirito del ragazzo, il lavoro autonomo della sua mente… Il loro lavoro principale sarà quello di porre un'unità spirituale, una reciproca fiducia, una radicale uguaglianza fra loro e i loro scolari-compagni, senza di che non vi può essere alcun reciproco aiuto nel lavoro di educazione e di formazione. I genitori degli scolari di questa nuova scuola entreranno essi stessi nella vita della scuola, come partecipanti, collaboratori e compagni anziani dei bambini… In questa scuola ci si sforzerà di diroccare i muri che dividono la scuola dalla vita, per fare della scuola, non solo il giardino preparatorio alla vita, ma un luogo di gioia, pieno di interesse e di significato per il ragazzo, una parte viva della sua vita vera… La base sarà il lavoro dell'uomo, quello fisico; il lavoro manuale produttivo non sarà impedito o disprezzato e nemmeno trattato come un giuoco pedagogico; al contrario, sarà fatto tutto il possibile perché i bambini possano soddisfare l'esigenza che ogni uomo ha per questo o quel tipo di operosità più congeniale, mirando ad un lavoro che a mano a mano conduce al lavoro fisico proprio degli uomini, e che prende tutta la vita dell'uomo.”

Origine: Citato in Sergei Hessen, La pedagogia russa del XX secolo, a cura di Luigi Volpicelli, Editrice AVIO, Armando Editore, Roma, 1956, pp. 75-76.

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“Io e il pubblico sappiamo quel che tutti gli scolari apprendono: coloro cui vien fatto male male fanno in cambio.”

Wystan Hugh Auden (1907–1973) poeta britannico

Origine: Citato in John Le Carré, L'onorevole scolaro (The Honourable Scoolboy), traduzione di Attilio Veraldi, Rizzoli, 1978.

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“Scolari, sono coatti tali | che il Pierino di Vitali | è una figura aristocratica.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da La rivoluzione del Sessintutto, n.° 1

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“[L'università deve essere] focolaio di attività scientifica, vero laboratorio nel quale maestri e scolari collaborano ad indagare nuovi veri e a rivedere questioni già discusse. Così nello studente si educa lo spirito critico e, quel che più importa dato lo scopo speciale che la nostra Università ha, lo spirito di ricerca.”

Agostino Gemelli (1878–1959) religioso, medico e rettore italiano

da una nota del 1919
Origine: Citato in Emanuela Gazzotti, Un traguardo e una partenza http://www.vatican.va/jubilee_2000/magazine/documents/ju_mag_01042000_p-41_it.html, Tertium Millennium, aprile 2000, www.vatican.va.

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“La storia è una maestra che non ha scolari; […].”

Igino Giordani (1894–1980) scrittore, giornalista e politico italiano

Origine: Le encicliche sociali dei papi, p. VI

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“Penso sempre a quello scolaro di cui parla la principessa Palatina che si era fatto dipingere delle immagini di santi sulle natiche per non essere più frustato.”

Henry De Montherlant (1895–1972) scrittore e drammaturgo francese

Origine: Citato in Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 26 ottobre 2002; ora in cinquantamila.it http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=5825d62ac1584.

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