Frasi su tuta

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema tuta, vita, parte, arte.

Frasi su tuta

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“A scuola la signora Forbes mi disse che quando mia madre era morta era volata in cielo. Mi aveva raccontato questa cosa perché la signora Forbes è molto vecchia e crede nell’aldilà. Porta sempre i pantaloni della tuta perché sostiene che sono molto più comodi dei pantaloni normali. E ha una gamba leggermente più corta dell’altra a causa di un incidente in moto.
Quando mia madre è morta, però, non è andata in cielo perché il cielo non esiste.

Il marito della signora Peters è un prete che tutti chiamano il Reverendo Peters, e ogni tanto viene a trovarci a scuola per parlare un po’ con noi; un giorni gli chiesi dove fosse il cielo. - Non è nella nostra galassia. È un luogo a sè, - rispose.

Qualche volta il Reverendo Peters emette uno strano verso mentre pensa, una specie di ticchettio con la lingua. E fuma e si sente l’odore delle sigarette mentre tespira e a me dà fastidio.

Dissi che non c’era niente fuori dall’universo e che non poteva esistere un luogo a sè. A meno che non si attraversi un buco nero, ma un buco nero è ciò che si definisce una Singolarità, che significa che è impossibile scoprire cosa c’è dall’altra parte perché la forza di gravità di un buco nero è talmente potente che persino le onde elettromagnetiche come la luce non riescono a sfuggirle, e le onde elettromagnetiche sono il mezzo attraverso il quale riceviamo le informazioni su tutto ciò che è lontano da noi. Se il cielo si trovasse dall’altro lato di un buco nero i morti dovrebbero essere scaraventati nello spazio su dei razzi per arrivare fin lassù e così non è, altrimenti la gente se ne accorgerebbe.

Penso che le persone credano nell’aldilà perché detestano l’idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura.

Il Reverendo Peters spiegò: - Be’, quando dico che il cielo è fuori dall’universo è solo un modo di dire. Immagino che ciò che significa veramente è che i defunti sono con Dio.

- Ma Dio dov’è?

Allora il Reverendo Peters tagliò corto dicendo che avremmo fatto meglio a discuterne in un altro momento, quando avessimo avuto più tempo a disposizione.

Ciò che di fatto avviene quando una persona muore è che il cervello smette di funzionare e il corpo si decompone, come quando morí Coniglio e noi lo seppellimmo in fondo al giardino. E tutte le sue molecole si frantumarono in altre molecole e si sparsero nella terra e vennero mangiate dai vermi e defluirono nelle piante, e se tra 10 anni andremo a scavare nello stesso punto non troveremo altro che il suo scheletro. E tra 1000 anni anche il suo scheletro sarà scomparso. Ma va bene ugualmente perché adesso lui è parte dei fiori e del melo e del cespuglio di biancospino.

Quando una persona muore qualche volta viene messa in una bara, che significa che il suo corpo non si unirà alla terra per moltissimo tempo, finché anche il legno della bara non marcirà.

Mia madre però fu cremata. Questo vuol dire che è stata messa in una bara e bruciata e polverizzata per poi trasformarsi in cenere e fumo. Non so cosa capiti alla cenere e non potei fare domande al cimitero perché non andai al funerale. Però so che il fumo esce da lcamino e si disperde nell’aria e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l’Africa o l’Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da qualche parte, nel mondo.”

The Curious Incident of the Dog in the Night-Time

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“Noi attori siamo professionisti e non immagini da poster. Ho scoperto che sono in vendita a 16 dollari su un calendario e la cosa non mi ha rallegrato. Non vorrei ritrovarmi incollato, in camice da pediatra o in tuta da Batman, ai vetri di qualche camion guidato da una donna.”

George Clooney (1961) attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

Origine: Citato in Grassi Giovanna, George Clooney: macche' sexy, non sono una Barbie https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/novembre/30/George_Clooney_macche_sexy_non_co_0_97113011488.shtml, Corriere della Sera, 30 novembre 1997, p. 35.

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“La povertà mette l'uomo al sicuro; le grandi ricchezze sono esposte ai pericoli.”
Tuta est hominum tenuitas, magnae periclo sunt opes obnoxiae.

Fedro libro Fabulae

VII. Muli Duo et Latrones
Favole, Libro II

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“Io, gli allenatori che si presentano a bordocampo con la tuta, li multerei: stai rappresentando la società, non puoi metterti la tuta!”

Massimiliano Allegri (1967) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a GQ; citato in Stile Allegri: «Multerei i mister in tuta» http://www.corriere.it/sport/13_agosto_01/stile-allegri-multa-mister-tuta_acb34da6-fab3-11e2-9aaf-71b689b7d489.shtml, Corriere.it, 1° agosto 2013.

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“Nel privato sono semplice, amicona e anche un po' "cazzara", ma quando si accendono le luci è come se indossassi la tuta di Superman ed entrassi in una dimensione invincibile. La mia faccia cambia proprio espressione, tiro fuori la parte più grintosa e rabbiosa di me.”

Paola Iezzi (1974) cantautrice, musicista, disc jockey, produttrice discografica, conduttrice televisiva e fotografa italiana

Origine: Dall'intervista di Raffaella Serini, Paola Iezzi: «In Pista sarò invincibile» http://www.vanityfair.it/show/tv/14/03/25/la-pista-nuovo-programma-raiuno-paola-iezzi-intervista. Vanityfair.it, 25 marzo 2014.

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“[Su Michele Alboreto] La morte mi porta via uno degli amici più cari. Gliel' avrò detto cento volte: smettila, goditi la vita e quello che hai guadagnato. Aveva la possibilità di starsene tranquillo con la moglie e le figlie, ma lui aveva la passione delle corse. Ma va… Io parlo così solo perché alle corse non ci penso più da tanto tempo. Ma lui no, lui aveva la malattia del casco e della tuta, non ha mai avuto la forza di dire "basta."”

Riccardo Patrese (1954) pilota automobilistico italiano

Origine: Dall'intervista di Nestore Morosini, L'amico Patrese. «Non riusciva a smettere» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/aprile/26/amico_Patrese_Non_riusciva_smettere_co_0_0104261836.shtml, Corriere della Sera, 26 aprile 2001, p. 17.

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