Frasi di Ian McEwan
Ian McEwan
Data di nascita: 21. Giugno 1948
Altri nomi: ایان مکیوون, Ијан Макјуан
Ian Russell McEwan è uno scrittore inglese.
Lavori
Frasi Ian McEwan
„…Quando osò dirle che forse non riusciva a “cogliere” il punto del rock ‘n roll e quindi non si vedeva perché insistere, Florence dovette ammettere di non capire la necessità delle percussioni. Con brani così elementari, in larga misura semplici quattro tempi, che bisogno c’era di tutto quel battere e martellare? A che scopo, quando già c’era la chitarra ritmica, e spesso anche il pianoforte? Se ai musicisti serviva sentire il tempo, non potevano procurarsi un metronomo? A quel punto perché non inserire un batterista anche nell’Ennismore Quartet? Edward la baciò e le disse che era la persona più fuori moda di tutto l’Occidente.
- Eppure mi ami, - fece lei.
- No, perciò ti amo.“
— Ian McEwan, libro Chesil Beach
On Chesil Beach
„Aveva modi spontanei abbinati a una banalità intellettuale che si sforzava di spacciare per faticosa saggezza.“
— Ian McEwan, libro Espiazione
Origine: Espiazione, p. 153
„Non badavo granché a tematiche o felicità di stile, e saltavo le descrizioni minute di tempo atmosferico, paesaggi e interni. Volevo personaggi in cui potessi credere, e volevo provare curiosità per ciò che avrebbero vissuto. […] Romanzi a sensazione, alta letteratura e tutto ciò che stava nel mezzo: a ognuno riservavo lo stesso rude trattamento.“
— Ian McEwan, libro Miele
Sweet Tooth
„Un racconto era diretto e semplice, non ammetteva alcuna intrusione tra lei e il lettore - nessun intermediario con le proprie personali ambizioni e incompetenze, nessuna urgenza di tempo, nessun limite alle risorse disponibili. In un racconto bastava desiderare, e poi mettere per iscritto il desiderio, e potevi crearti un mondo; in un dramma invece ti toccava fare con quello che avevi a disposizione: niente cavalli, niente strade di un villaggio, niente mare. Niente sipario. Sembrava talmente ovvio, adeso che era troppo tardi: il racconto era una sorta di telepatia. Attraverso la trascrizione di segni sulla pagina, lei era in grado di trasferire pensieri e sentimenti dalla sua mente a quella del lettore. Era un processo magico, tanto comune che nessuno si soffermava a rifletterci. Leggere una frase coincideva con il comprenderla; come nel caso del gesto di piegare un dito, tra il prima e il dopo non c'era nulla. Non esisteva intervallo che precedesse la comprensione dei segni. Vedevi la parola castello ed eccolo là, in lontananza, circondato da frondosi boschi estivi, immerso nell'aria dolce e azzurrina tagliata dal filo di fumo che sale dalla bottega del fabbro, con una strada di ciottoli che sparisce serpeggiando nell'ombra verde.“
— Ian McEwan, libro Espiazione
Atonement
„A nessuno importerà quali individui siano stati modificati per costruire un romanzo. Lo so, c’è sempre un certo tipo di lettore che si sentirà in dovere di chiedere: Ma che cosa è successo veramente? La risposta è semplice: gli amanti sopravvivono, felici. Finché resterà anche una sola copia, un unico dattiloscritto della mia stesura finale, la mia Arabella dall'animo sincero e il suo principe-dottore sopravviveranno per amarsi. Il problema in questi cinquantanove anni è stato un altro: come può una scrittrice espiare le proprie colpe quando il suo potere assoluto di decidere dei destini altrui la rende simile a Dio? Non esiste nessuno, nessuna entità superiore a cui possa fare appello, per riconciliarsi, per ottenere il perdono. Non c’è nulla al di fuori di lei. È la sua fantasia a sancire i limiti e i termini della storia. Non c’è espiazione per Dio, né per il romanziere, nemmeno se fossero atei. È sempre stato un compito impossibile, ed è proprio questo il punto. Si risolve tutto nel tentativo. […] Mi piace pensare che non sia debolezza né desiderio di fuga, ma un ultimo gesto di cortesia, una presa di posizione contro la dimenticanza e l'angoscia, permettere ai miei amanti di sopravvivere e vederli riuniti alla fine. Ho regalato loro la felicità, ma non sono stata tanto opportunista da consentire che mi perdonassero, non proprio, non ancora.“
— Ian McEwan, libro Espiazione
Atonement
„Come si erano conosciuti, e come mai due innamorati dell’era moderna si rivelano così timidi e ingenui? Pur reputandosi troppo evoluti per credere al destino, restava paradossale ai loro occhi il fatto che un incontro di quella portata potesse essersi verificato per caso, determinato da centinaia di contingenze e scelte indi significanti. L’eventualità che non succedesse affatto era un pensiero tanto terrificante quanto possibile.“
— Ian McEwan, libro Chesil Beach
On Chesil Beach
„Le mie esigenze erano elementari. Non badavo granché a tematiche o felicità di stile, e saltavo le descrizioni minute di tempo atmosferico, paesaggi e interni. Volevo personaggi in cui potessi credere, e volevo provare curiosità per ciò che avrebbero vissuto. In genere prediligevo quando la gente si innamorava e disamorava, ma nemmeno disdegnavo che si cimentasse con altro. Per quanto triviale, mi piaceva che prima della fine qualcuno dicesse «Sposami». I romanzi senza personaggi femminili erano un deserto privo di vita. Per Conrad non avevo alcuna considerazione, come per gran parte dei racconti di Kipling e Hemingway. Né mi impressionava la reputazione. Leggevo qualunque cosa mi capitasse a tiro. Romanzi a sensazione, alta letteratura e tutto ciò che stava nel mezzo: a ognuno riservavo lo stesso rude trattamento.“
— Ian McEwan, libro Miele
Miele
„Essendo domenica, non si era fatto la barba: Lionel non aveva una fede religiosa, anche se a scuola fingeva. Gli piaceva riservarsi quella mattina per sé. E non radersi la domenica, gesto eccentrico per un uomo della sua posizione, significava evitarsi deliberatamente ogni impegno sociale.“
— Ian McEwan, libro Chesil Beach
Origine: Chesil Beach, p. 59
„Ecco da cosa nasceva quella sua sensazione prossima alla felicità. Forse non era poi così debole come aveva sempre creduto; dopotutto, ci si misura rapportandosi agli altri, non esiste alternativa. Di quando in quando, in modo assolutamente involontario, arriva qualcuno e ti insegna qualcosa sul tuo conto.“
— Ian McEwan, libro Espiazione
Origine: Espiazione, p. 125