Frasi su colonialismo

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema colonialismo, politico, mondo, guerra.

Frasi su colonialismo

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“Il colonialismo è filantropia più il 5 percento.”

Cecil Rhodes (1853–1902) imprenditore e politico britannico

Origine: Citato in Aaron Eske, Le strade che portano a casa, traduzione di Sara Puggioni, Piemme, Milano, 2011, p. 121 https://books.google.it/books?id=80TVx1HPutoC&pg=PA121. ISBN 88-566-1438-3

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“Io parlerei di colonialismo teologico, qualora si volesse ancora oggi presentare il messaggio cristiano con categorie estranee all'Africa e all'Asia.”

Raimon Panikkar (1918–2010) filosofo, teologo e sacerdote spagnolo

da Ecosofia: la nuova saggezza. Per una spiritualità della terra, Cittadella Editrice, Assisi 1993

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“Se dovessi scegliere tra colonialismo e comunismo, sceglierei il comunismo.”

Sri Jawaharlal Nehru (1889–1964) politico indiano

Origine: Citato in Il Pandit Nehru accusa gli Stati Uniti di preparare una guerra anticomunista https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19500920_223.pdf#search=nehru&page=1, Avanti!, 20 settembre 1950.

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“"La storia del mondo attraverso i gabinetti" […] "un poema epico???" […]
Inglesi:
Il gabinetto inglese come ultima spiaggia del colonialismo.
Tedeschi:
I gabinetti tedeschi osservano le differenze di classe. In terza classe : carta ruvida e scura. In prima classe: carta bianca. Chiamata Spezial Krepp (non c'è bisogno di tradurre). Ma i gabinetti tedeschi sono unici al mondo, grazie al piccolo palcoscenico (tutto il mondo è un palcoscenico) sul quale cade la merda. […] Gente che riesce a costruire gabinetti del genere è capace di tutto.
Italiani:
Spesso si è in grado di leggere qualche articolo del Corriere della sera prima di pulirsi il sedere con le notizie. Ma in generale in Italia l'acqua scorre veloce e la merda sparisce prima che faccia in tempo a balzare in piedi e girarsi a guardarla. Per questo gli italiani sono grandi artisti. I tedeschi hanno già la merda da guardare. In mancanza di questo passatempo, gli italiani hanno pensato di scolpire e dipingere.
Francesi:
[…] Nei gabinetti francesi la luce si accende solo quando si chiude a chiave la porta.
Per qualche ragione non riesco a spiegarmi la letteratura e la filosofia francesi in termini dell'approccio francese alla merde.
Giapponesi:
Accovacciarsi è un fatto fondamentale nella vita orientale. La tazza è nel pavimento. Tutt'intorno decorazioni floreali. Tutto questo ha a che fare con lo Zen”

Cf. Suzuki.
Origine: Paura di volare, p. 37-38

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“La geografia della fame è una leggenda: è legata solo alla passività, all'inerzia creata dal colonialismo nelle popolazioni autoctone. Faceva comodo al colonialismo incoraggiare la fatalità, la rassegnazione. Io leggo sempre i vostri discorsi e quello che più mi ha colpito è la lotta contro la fatalità e la rassegnazione. Ho lottato anch'io contro l'idea fissa che esisteva nel mio Paese: che l'Italia fosse condannata a essere povera per mancanza di materie prime e di fonti energetiche. Queste fonti energetiche le ho individuate e le ho messe in valore e ne ho tratto delle materie prime. Ma prima di far tutto questo: ho dovuto fare anch'io della decolonizzazione perché molti settori dell'economia italiana erano colonizzati, anzi, direi, che la stessa Italia meridionale era stata colonizzata dal Nord d'Italia! Il fatto coloniale non è solo politico: è anche, e soprattutto, economico. Esiste una condizione coloniale quando manca un minimo d'infrastruttura industriale per la trasformazione delle materie prime. Esiste una condizione coloniale quando il giuoco della domanda e dell'offerta per una materia prima vitale è alterato da una potenza egemonica: anche privata, di monopolio o di oligopolio? Nel settore del petrolio questa potenza egemonica oligopolistica è il cartello. Io lotto contro il cartello non solo perché è oligopolistico ma perché è maltusiano e maltusiano ai danni dei paesi produttori come ai danni dei paesi consumatori.”

Enrico Mattei (1906–1962) imprenditore e politico italiano

Origine: Dagli appunti (poi non utilizzati) per un discorso da tenere a Tunisi nel giugno 1960, Archivio storico dell'Eni; pubblicato in Le mie idee sul petrolio http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/04/25/le-mie-idee-sul-petrolio.html?refresh_ce, la Repubblica, 25 aprile 2006.

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“È un nemico molto più spietato e inumano del colonialismo che abbiamo combattuto.”

Jaramogi Oginga Odinga (1911–1994) politico keniota

durante una conferenza stampa del 1966; citato in Ryszard Kapuściński, Se Tutta l'Africa, Feltrinelli 2012, p. 134

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“Come possiamo sperare di fare dell'Africa una zona denuclearizzata e indipendente dalla pressione della guerra fredda con un tale coinvolgimento militare nel nostro continente? Solo contrapponendo una forza comune di difesa, ispirata dal desiderio unitario di un'Africa libera dall'influenza straniera e dalla presenza militare e nucleare. Ciò richiederà la costituzione di un Alto Comando di tutti gli Stati africani, soprattutto laddove si debbono revocare i patti militari con gli imperialisti. È l'unico modo in cui possiamo spezzare questi legami diretti fra il colonialismo del passato e il neocolonialismo che sconvolge il nostro presente. (dal discorso all'Oua, 25 maggio 1963)”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Variante: Come possiamo sperare di fare dell'Africa una zona denuclearizzata e indipendente dalla pressione della guerra fredda con un tale coinvolgimento militare nel nostro continente? Solo contrapponendo una forza comune di difesa, ispirata dal desiderio unitario di un'Africa libera dall'influenza straniera e dalla presenza militare e nucleare. Ciò richiederà la costituzione di un Alto Comando di tutti gli Stati africani, soprattutto laddove si debbono revocare i patti militari con gli imperialisti. È l'unico modo in cui possiamo spezzare questi legami diretti fra il colonialismo del passato e il neocolonialismo che sconvolge il nostro presente. (Discorso all'Oua, 25 maggio 1963)

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“Il colonialismo e la politica di razzismo impongono un esame di coscienza riguardo il tema dei diritti umani, che pesa ugualmente sulla coscienza di tutti gli uomini e di tutte le nazioni di buona volontà. La storia dimostra ampiamente che la libertà goduta da molti diventa fragile quando viene tollerata la negazione, anche solo a pochi, dei diritti umani basilari.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Da un discorso alla sessione inaugurale africana del consiglio di sicurezza delle nazioni unite, 29 gennaio 1972; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

“La posta in gioco sono centinaia di migliaia di profughi hutu, fuggiti dal Ruanda nel timore di una rappresaglia, dopo il genocidio dei '94. Una massa umana in bilico sul confine, respinta dai tutsi: e di cui si servono invece, come di un ariete, i superstiti dell'ex regime di Kigali, autore del massacro, ora alla ricerca di una rivincita, con l'aiuto dello Zaire. Là il dramma ruandese può essere il detonatore che fa saltare quell'autentica polveriera tribale che è l'ex Congo belga. Un paese disegnato sulle frontiere coloniali, senza tener conto della storia – non scritta – di quelle regioni: e che adesso rischia, come già accadde al momento dell'indipendenza, di andare in frantumi e di destabilizzare l'intera Africa centrale. È al tempo stesso allucinante ed esemplare. A conclusione di un secolo che ha conosciuto la morte del colonialismo, e che ora, arrivato alla fine, assiste alla non tanto lenta rovina del continente nero, questo dramma ruandese è in definitiva il risultato di quello che gli scrittori africani riuniti a Roma, nella primavera del '59, denunciarono come uno dei più gravi peccati occidentali: l'avere accettato, senza discutere, e diffuso, la nozione di un popolo, quello africano, "senza cultura."”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Ed anche "senza storia", perché, appunto, la si tramandava per via orale. Partendo da questo principio, coloni e (spesso) missionari hanno creato una storia africana con un calco occidentale e hanno imposto la loro cultura come se prima ci fosse stato il vuoto. Ne sono uscite delle mostruosità.
Variante: La posta in gioco sono centinaia di migliaia di profughi hutu, fuggiti dal Ruanda nel timore di una rappresaglia, dopo il genocidio dei '94. Una massa umana in bilico sul confine, respinta dai tutsi: e di cui si servono invece, come di un ariete, i superstiti dell'ex regime di Kigali, autore del massacro, ora alla ricerca di una rivincita, con l'aiuto dello Zaire. Là il dramma ruandese può essere il detonatore che fa saltare quell'autentica polveriera tribale che è l'ex Congo belga. Un paese disegnato sulle frontiere coloniali, senza tener conto della storia – non scritta – di quelle regioni: e che adesso rischia, come già accadde al momento dell'indipendenza, di andare in frantumi e di destabilizzare l'intera Africa centrale. È al tempo stesso allucinante ed esemplare. A conclusione di un secolo che ha conosciuto la morte del colonialismo, e che ora, arrivato alla fine, assiste alla non tanto lenta rovina del continente nero, questo dramma ruandese è in definitiva il risultato di quello che gli scrittori africani riuniti a Roma, nella primavera del '59, denunciarono come uno dei più gravi peccati occidentali: l'avere accettato, senza discutere, e diffuso, la nozione di un popolo, quello africano, "senza cultura". Ed anche "senza storia", perché, appunto, la si tramandava per via orale. Partendo da questo principio, coloni e (spesso) missionari hanno creato una storia africana con un calco occidentale e hanno imposto la loro cultura come se prima ci fosse stato il vuoto. Ne sono uscite delle mostruosità.

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“Il colono mantiene nel colonizzato una collera, che blocca quando emerge. Il colonizzato è preso nelle maglie strette del colonialismo.”

Frantz Fanon (1925–1961) psichiatra, scrittore e filosofo francese

Origine: Citato in AA.VV., Il libro della politica, traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 306. ISBN 9788858019429

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