Frasi su corruzione
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“…in Arabia Saudita la corruzione è un'industria nazionale in cui la famiglia reale è la principale azionista mentre ministri e alti funzionari sono i piccoli proprietari.”

Bernard Guetta (1951) Giornalista francese

Origine: Da Il principe ereditario saudita cerca di frenare l’egemonia iraniana https://www.internazionale.it/opinione/bernard-guetta/2017/11/06/riyadh-principe-ereditario-facciata, Internazionale.it, 7 novembre 2017.

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“Mio caro amico, Gorbaciov ha tradito il mondo intero, e non solo Menghistu. Ha distrutto il proprio paese e tutto il movimento internazionale socialista, comunista e nazionalista. È salito al potere dicendo che voleva combattere la corruzione all'interno del vecchio Pcus, dandosi arie di efficientista: invece voleva smantellare il sistema, altro che migliorarlo.”

Menghistu Hailè Mariàm (1937) militare e politico etiope

Variante: Mio caro amico, Gorbaciov ha tradito il mondo intero, e non solo Menghistu. Ha distrutto il proprio paese e tutto il movimento internazionale socialista, comunista e nazionalista. È salito al potere dicendo che voleva combattere la corruzione all'interno del vecchio Pcus, dandosi arie di efficientista: invece voleva smantellare il sistema, altro che migliorarlo.

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“L'attuale regime userà tutti i mezzi per frenare la corruzione e la corruzione nella pubblica amministrazione, sia a livello del governo centrale che provinciale.”

Mobutu Sese Seko (1930–1997) politico della Repubblica Democratica del Congo

Citazioni di Mobutu, Paroles du Président
Variante: L'attuale regimeimpiegherà tutti i mezzi per frenare la corruzione e la concussione nelle amministrazioni pubbliche, sia a livello del governo centrale che provinciale.

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“La moltiplicità delle leggi non essendo, che una moltiplicità d'insidie tese al popolo, è perciò causa della corruzione del governo.”

James Harrington (1611–1677) filosofo e scrittore britannico

cap. IX, 1; p. 104
Aforismi politici

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“La corruzione nei regimi di Obote era così diffuso che era quasi dato per scontato. I ministri, i presidenti dei parastatali e gli impiegati statali più ricchi possedevano flotte di macchine, bus, tantissime case per l'affitto, dei bar, dei benzinai ecc. e Obote non chiese mai in alcun istante ai suoi uomini su dove avessero acquisito questa ricchezza.”

Idi Amin Dada (1925–2003) politico e militare ugandese

Variante: La corruzione nei regimi di Obote era così diffusa che era quasi data per scontato. I ministri, i presidenti dei parastatali e gli impiegati statali più ricchi possedevano flotte di macchine, bus, tantissime case per l'affitto, dei bar, dei benzinai ecc. e Obote non chiese mai in nessun caso ai suoi uomini in che modo avessero acquisito questa ricchezza.

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“In quegli anni circolavano due diverse immagini di Hailè Selassiè. Una, quella nota all'opinione pubblica internazionale, presentava l'imperatore come un monarca esotico ma capace, dotato di un'energia inesauribile, di una mente acuta e di una profonda sensibilità; un uomo che si era opposto a Mussolini, aveva riconquistato l'impero e il trono, e nutriva l'ambizione di sviluppare il proprio paese e di svolgere nel mondo un ruolo di rilievo. L'altra immagine, formata poco per volta dalla parte più critica, e inizialmente esigua, dell'opinione pubblica interna, lo mostrava come un monarca deciso a difendere il potere con ogni mezzo; ma soprattutto come un demagogo e un padre padrone che, con i fatti e con le parole, mascherava la corruzione, l'ottusità e il servilismo della classe dirigente da lui stesso creata e blandita. Le due immagini, come spesso succede, erano vere entrambe. Hailè Selassiè aveva una personalità complessa: per taluni piena di fascino, per altri odiosa; certuni lo adoravano, altri lo maledicevano. Governava un paese che conosceva solo i metodi più brutali per conquistare (o per conservare) il potere, e dove le libere elezioni erano sostituite da pugnali e veleni, e le libere discussioni da forche e fucilazioni. Lui stesso era un prodotto di quella tradizione, alla quale a suo tempo aveva fatto ricorso. Tuttavia si rendeva conto che in tutto ciò c'era qualcosa di stonato e di incompatibile con il mondo nuovo. Non potendo certo modificare il sistema che lo manteneva al potere (e per lui il potere veniva prima di ogni altra cosa), ricorreva alla demagogia, al cerimoniale e a quei discorsi sullo sviluppo così assurdi in un paese tanto povero e arretrato. Uomo simpatico, politico astuto, padre tragico e avaro patologico, condannava a morte gli innocenti e graziava i colpevoli: capricci del potere, tortuose manovre di Palazzo, ambiguità e misteri che nessuno riuscirà mai a decifrare.”

Ryszard Kapuściński (1932–2007) giornalista e scrittore polacco

Origine: Il negus, p. 105

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“[…] l'epoca bizantina è un'epoca d'anonima corruzione, senza nulla d'eroico.”

Origine: La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, p. 352

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“Quando venni in Cambogia nel 1967, Phnom Penh era la città più bella dell'Asia sudorientale. Forse è troppo facile per uno straniero romanticizzare un tale luogo, ma volare sopra il fiume Mekong da Saigon tormentata e nevrotica significava ribadire la mia convinzione che se gli eserciti stranieri fossero stati alla larga da questi popoli, essi avrebbero affermato la loro civiltà e misurato la loro propria prosperità. Certo, c'era il feudalismo e la corruzione, ma non c'era alcuna guerra, alcuna strage, alcun napalm, e la famiglia cambogiana era una fortezza a cui non mancava niente. E ora, questa deliziosa città è una rovina carbonizzata di quella visione.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

When I came to Cambodia in 1967, Phnom Penh was the most beautiful city in southeast Asia. Perhaps its too easy for a foreigner to romanticise such a place, but to fly across the Mekong river from beleaguered and neurotic Saigon was to reaffirm the belief that if only foreign armies would leave alone these people, they would assert their own civilization, and measure their own prosperity. Certainly there was feudalism and corruption, but there was no war, no slaughter, no napalm, and the Cambodian family was a fortress without want. And now, now this delicious city is a smouldering wreck of that vision.
Variante: Quando venni in Cambogia nel 1967, Phnom Penh era la città più bella dell'Asia sudorientale. Forse è troppo facile per uno straniero di romanzare un tale posto, ma volare sopra il fiume Mekong dal Saigon tormentato e neurotico era ribadire la mia confinzione che se gli eserciti stranieri stessero alla larga da questi popoli, eserciterebbero la loro civiltà e misurerebbero la loro propria prosperità. Certo, c'era il feudalismo e la corruzione, ma non c'era la guerra, niente strage, niente napalm, e la famiglia cambogiana era una fortezza a cui non mancava niente. Ora questa deliziosa città è una rovina carbonizzata.

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“Ogni tanto qualcuno ha il coraggio di parlare di medicina umana, che guarda al paziente e non alla malattia. Eppure nessuno parla di mondo, cultura, società moderna che deve adeguarsi ai bisogni dell’uomo. Come se il mondo fosse un involucro estraneo alle dinamiche umane. Così i ragazzi si devono inserire nel mondo del lavoro, e gli non si offre alcuna possibilità di inventare un nuovo modo di lavorare, una nuova filosofia di vita. Il mondo adulto dovrebbe sfruttare il pensiero giovane che, positivamente responsabilizzato, potrebbe favorire scenari nuovi, clamorosi. Certo che la giovinezza deve essere anche l’età della ribellione. Ma la ribellione ha in sé degli elementi costruttivi che il nostro mondo rifiuta categoricamente, perdendo due opportunità: quella dei giovani di crescere e quella degli adulti di cambiare. E invece: bambino, lasciali lavorare. E lasciaci portare avanti i nostri sporchi giochi di potere, i posti già assegnati per diritto di famiglia o politico, le corruzioni già previste, le ingiustizie già programmate, le nostre divisioni opportunistiche tra il bene e il male, la nostra paura dell’amore, le nostre fedi a cui non crediamo. Lascia fare e mettiti in riga, che tanto le cose vanno così e nessuno le può cambiare. Adeguati. Che gli ideali cadono con l’età adulta. Mettiti l’animo in pace. Tanto continuerai a sentire frasi ovvie come “sono i giovani del nostro futuro” e qualcuno comincerà ad applaudire annuendo perché vorrà farsi vedere mentre applaude e tutti si complimenteranno perché quella è davvero una banalità che non cambia nulla. I giovani saranno il nostro futuro. Perché anche loro, i giovani, impareranno presto, prestissimo, a perdere se stessi e i loro pensieri. Diventeranno adulti. Perché, dicono, diciamo, non c’è altra scelta.
Il mondo adulto conta sui giovani. Per vendicarsi e rivivere attraverso di loro la propria perdita di identità.”

Luca Raffaelli (1959) giornalista, saggista e sceneggiatore italiano

Le anime disegnate

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“La corruzione è la fonte maggiore di malcontento e perdita di fiducia nella politica e nelle istituzioni democratiche. È di cruciale importanza che gli Stati possano disporre della legislazione e delle risorse appropriate non solo per investigare e sanzionare i reati di corruzione, ma anche per prevenire questo fenomeno. La corruzione non sarà tollerata, ovunque si manifesti.”

Thorbjørn Jagland (1950) politico norvegese

Origine: Ciato in Il Consiglio d'Europa invita urgentemente gli Stati a rafforzare la loro azione nella prevenzione della corruzione https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?p=&Ref=DC-PR082(2017)&Language=lanItalian&Ver=original&Site=DC&BackColorInternet=F5CA75&BackColorIntranet=F5CA75&BackColorLogged=A9BACE&direct=true, Comunicato stampa DC082(2017) - Strasburgo, 7 giugno 2017.

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“È noto che in nome dell'onestà e della lotta alla corruzione, in politica, nel passato come oggi, si combattono opache battaglie di potere.”

Norma Rangeri (1951) giornalista italiana

Origine: Da Lo sguardo corto dei 5 stelle https://ilmanifesto.it/lo-sguardo-corto-dei-5-stelle/, Ilmanifesto.it, 14 maggio 2016.

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“È giusto dare un segnale contro l’evasione, che è strettamente legata alla corruzione e che è un danno a tutti. Va bene inasprire le pene ma non è con le manette che si vince l’evasione, così come per la corruzione.”

Raffaele Cantone (1963) magistrato italiano

Origine: Da Fisco, Cantone: “Inasprimento delle pene serve, ma evasione non si vince solo con le manette” https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/17/fisco-cantone-inasprimento-pene-serve-ma-evasione-non-si-vince-solo-con-le-manette/5519491/ ilfattoquotidiano.it, 17 ottobre 2019

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“Anche se è imparagonabile il livello di corruzione attuale con i livelli di Tangentopoli, il tema corruzione è scomparso dai riflettori. Io sono oggettivamente preoccupato.”

Raffaele Cantone (1963) magistrato italiano

Origine: Da Corruzione, Cantone (Anac): “Il tema è scomparso dai riflettori. Sono preoccupato” https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/17/corruzione-cantone-anac-il-tema-e-scomparso-dai-riflettori-sono-preoccupato/5519571/, ilfattoquotidiano.it, 17 ottobre 2019

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“Ho consacrato tutta la vita alla lotta contro la corruzione e tutti sano che sono un uomo che non si compra. Non ho mai fatto transazioni con il mio onore di uomo pubblico ed è per questo che i miei nemici vogliono colpirmi nella mia morale privata. Non potendo attaccarmi come politico attentano al padre e allo sposo.”

Jânio Quadros (1917–1992) avvocato e politico brasiliano

Origine: Citato in L'enigmatico Quadros: un duro combattente che incanta le masse, ma conosce la malinconia http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0078_01_1961_0031_0003_16878414/, La Stampa, 5 febbraio 1961

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