Frasi su mira
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“L'ebraismo è una religione del tempo che mira alla santificazione del tempo.”

Abraham Joshua Heschel (1907–1972) rabbino e filosofo polacco

Il Sabato: Il suo significato per l'uomo moderno

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“Andò Marco alla caccia e colle fisse | pupille un augellin prese di mira; | ma Laura [moglie di Marco Minghetti] impietosita a Marco disse: | Perché tiri all'uccel che a te non tira?”

Giovanni Prati (1814–1884) poeta e politico italiano

Origine: Epigramma osé, sfottente nei confronti del ministro Minghetti, del quale era nota la passione venatoria, ma sul quale correva la diceria (infondata) di poca virilità.
Origine: Citato in Romano Bracalini, La Regina Margherita, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1985. ISBN 88-17-16555-7

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“A Varria', me sa che domenica te cacciano… Sta attento a come te comporti che me sa che te cacciano. Io ho conoscenze a Roma, sono venuto a sapere che ti stanno per sostituire… Non è bello che ogni domenica prendi di mira gli allenatori.”

Carlo Mazzone (1937) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Dalla trasmissione televisiva Stadio Sprint, 25 novembre 2002; citato in Mazzone esonera il telecronista in tv https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/novembre/25/Mazzone_esonera_telecronista_tv_co_0_0211255534.shtml Corriere della Sera, 25 novembre 2002, p. 31.

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“Quello veramente da tener di mira è la sua nuova concezione stilistica. La nota che la caratterizza è una ricerca così tenace di concisione, da ricordare la sobrietà dei grandi periodi arcaici. A tal fine il Caravaggio si serve principalmente di due mezzi: della luce e della composizione. Egli, come è noto, immerge le sue scene nell'oscurità, investendole di un getto violento di luce radente, in modo che alcune parti soltanto affiorino dalle tenebre nella luce. Questa, creduta fino ad oggi, e forse dagli stessi suoi seguaci, una trovata realistica fu, caso mai, una concessione alla fantasia – come pare la interpretasse lo stesso Rembrandt –, ma soprattutto una ricerca di unità e di stile: un mezzo a mettere in valore certe parti e linee essenziali delle cose, facendole affiorare nella luce e ad eliminarne nelle tenebre altre secondarie, inutili o dannose ad una concisa rappresentazione. L'altro mezzo che il Caravaggio impiega per raggiungere l'unità stilistica riguarda, dunque, la composizione del quadro. Per il primo Michelangiolo aveva decisamente spezzato la secolare uniformità degli schemi compositivi a linee e piani paralleli "al quadro", e aveva mostrato quante maggiori risorse di movimento e di energia offrisse l'impostatura, diciamo, in tralice di certe sue figure; risorsa che il Tintoretto aveva spinto al colmo, limitandola però anche lui troppo a singole figure isolate. Era riserbato al Caravaggio di coronare la geniale iniziativa dei suoi precursori estendendo questo stesso sistema costruttivo a tutta quanta la compagine della composizione, in modo da ottenere in un sol tratto, con sintesi insuperata, il massimo risultato di senso plastico e dinamico. (da [http://books.google.it/books?id=euFBAQAAIAAJ Il Caravaggio], 1922; citato in * Caravaggio”

Matteo Marangoni (1876–1958) critico d'arte e compositore italiano

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Francesca Marini, 2003
s)

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“I giudici di Mani pulite vanno arrestati, sono un'associazione a delinquere con licenza di uccidere che mira al sovvertimento dell'ordine democratico.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

16 luglio 1994
Da programmi televisivi
Origine: Citato in Marco Travaglio, Ad personam, Chiarelettere, Milano, 2010, p. 59. ISBN 978-88-6190-104-9.

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“Tutto quanto essi stabiliscono sul fare e il non fare, mira alla divinità.”

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Vita di Pitagora
Origine: Citato in Erica Joy Mannucci, La cena di Pitagora, Carocci, Roma, 2008, p. 18. ISBN 978-88-430-4574-7

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“Non si tratta di abbandonare la scienza, la quale nel suo tortuoso cammino ha pur mostrato di essere ricerca docile alla verità, e dalla quale proprio oggi ci vengono le meno incerte indicazioni di speranza anche teoretica. Si tratta piuttosto di accompagnarle una ricerca filosofica che, in costante sforzo di attenzione, recuperi le necessarie armonie (con la natura e con gli altri) nelle regioni più proprie dell'umano: fantasia, sentimenti, esperienza storica, intelligenza. Questa collaborazione tra scienza e filosofia è indispensabile. Come l'opera manipolatrice e distruttiva della scienza non sarebbe giunta tanto lontano senza l'avallo e la spinta dell'idea filosofica dell'homo faber, così l'attuale riconversione della scienza a un'attività conoscitiva e conservativa non può dare tutti i suoi frutti se la filosofia non riproporrà l'idea perenne dell'homo sapiens, che illumina di sapienza anche il suo fare.
Oggi molti scienziati mostrano di aver inteso la lezione di questa sapienza che conosce il limite e la misura. Hanno compreso che, quand'anche si abbia di mira soltanto il fare e il produrre, non è più possibile continuare a provocare la natura. Ma occorre esplorarla riconoscendone la realtà, davvero inesauribile sul piano della conoscenza, e fors'anche sul piano di una utilizzazione sapientemente rispettosa; ma esauribile (e quanto rapidamente!) sul piano della manipolazione fabbrile che obbedisce alla misura egocentrica dell'uomo.”

Sergio Cotta (1920–2007) filosofo italiano

Origine: Proprio del fabbro e, per estensione, di ogni attività manuale. Manipolazione fabbrile è quindi un utilizzo indiscriminato delle ricchezze naturali.
Origine: da L'uomo tolemaico, Rizzoli, Milano. Citato in Giuseppe Passarello, Elena Janora e Serena Passarello, La memoria e la ragione: Ottocento e Novecento, [antologia di cultura generale. Per gli istituti professionali], Società Editrice internazionale, Torino, Ristampa luglio 1981, p. 827. ISBN 88-05-01587-3

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“In realtà, non vediamo come la «vita sociale» nel significato prettamente profano inteso dai moderni, possa avere dei legami con la spiritualità, a cui, al contrario, non apporta che impedimenti; essa ne aveva invece quando si integrava in una civiltà tradizionale, ma è precisamente lo spirito moderno che li ha distrutti, o che mira a distruggerli là ove essi ancora esistono; e quindi cosa mai ci si può attendere da uno «sviluppo» il cui tratto caratteristico è proprio di andare all'opposto di ogni spiritualità?”

René Guénon (1886–1951) scrittore e esoterista francese

Variante: In realtà, non vediamo come la «vita sociale» nel significato prettamente profano inteso dai moderni, possa avere dei legami con la spiritualità, a cui, al contrario, non apporta che impedimenti; essa ne aveva invece quando si integrava in una civiltà tradizionale, ma è precisamente lo spirito moderno che li ha distrutti, o che mira a distruggerli là ove essi ancora esistono; e quindi cosa mai ci si può attendere da uno «sviluppo» il cui tratto caratteristico è proprio di andare all'opposto di ogni spiritualità? (p. 87)
Origine: Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, p. 87

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“Siamo nel 2017 e una situazione del genere non dovrebbe esistere. Sono stato preso di mira con i versi della scimmia in parecchie partite e non è mai accaduto nulla, bisogna intervenire, per me è incomprensibile che non sia stato già fatto. Per chi non ha il mio stesso colore della pelle del nostro è facile dire che dovremmo restare tranquilli, non sapranno mai come ci si sente.”

Antonio Rüdiger (1993) calciatore tedesco

Origine: Citato in Rüdiger: "Versi della scimmia contro di me, l'Italia non combatte il razzismo" http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2017/06/17/news/ru_diger_versi_della_scimmia_contro_di_me_l_italia_non_combatte_il_razzismo_-168375294/?ref=RHPPBT-VS-I0-C6-P9-S2.2-T1, Repubblica.it, 17 giugno 2017.

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“Quattro revolverate in faccia a Casalegno, che ora è grave. Alzano la mira.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

16 novembre 1977
I conti con me stesso

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