Frasi su ossequio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema ossequio, verità, essere, paese.

Frasi su ossequio

Mario Borghezio photo
Papa Paolo VI photo
Mika photo
Antonio Rosmini photo

“Il maggior ossequio che l'uomo può dare a Dio, consiste nel sottomettere la propria volontà a quella di Lui.”

Antonio Rosmini (1797–1855) filosofo e sacerdote italiano

Lezione II, 2
Massime di perfezione cristiana

Mario Borghezio photo

“[A proposito dell'inserimento di una moschea in un presepe genovese, nel Natale del 2008] Un gesto di pura imbecillità e di ossequio vile e strisciante all'invasione islamica.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

citato in la Repubblica http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/cronaca/presepe-moschea/presepe-moschea/presepe-moschea.html, 24 dicembre 2008

Rita Levi-Montalcini photo

“A rovinare l'uomo è il servilismo, il conformismo, l'ossequio, non l'aggressività che è nell'ambiente più che dentro di noi.”

Rita Levi-Montalcini (1909–2012) neurologa e senatrice a vita italiana

Origine: Dalla presentazione di Elogio dell'imperfezione (Garzanti, 1987), Liceo classico Massimo d'Azeglio, Torino; citato in Giovanni Berlinguer, Il leopardo in salotto, Editori Riuniti, 1990.

Stephen King photo
Giacomo Leopardi photo
Stefano Benni photo
Arrigo Cajumi photo
Ennio Flaiano photo

“Il prevalere della pittura di Francesco Guardi su quella di Canaletto e del Longhi non è la conseguenza della moda, ma la conseguenza di una fatalità artistica. Guardi, infatti, si impadronisce del nostro spirito quando già il nostro spirito trova Canaletto antiquato o soverchiamente rigido, e Pietro Longhi assai spesso infantile più che ingenuamente arguto. […] Mentre cioè il consentimento verso Canaletto e Pietro Longhi si attenua e vi riconosciamo dentro non poco dell'amore ereditario e dell'ossequio a quella che passa per essere da un secolo e mezzo la convinzione generale, il consentimento verso Francesco Guardi aumenta di giorno in giorno.”

Gino Damerini (1881–1967) drammaturgo italiano

da L'arte di Francesco Guardi, 1912
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

Publio Terenzio Afro photo

“L'ossequio ti genera amici, la verità odio.”
Obsequium amicos, veritas odium parit.

68
Obsequium amicos, veritas odium parit.
Andria (La ragazza di Andros)

Rita Levi-Montalcini photo
Giulio Bizzozero photo
Lucio Anneo Seneca photo
Vittorio Messori photo
Ernst Jünger photo
J. K. Rowling photo
Oriana Fallaci photo

“Lo scià era stato un despota a tratti illuminato e innovatore, a tratti incline alla repressione e ignaro della rivolta che covava tra i sudditi. Aveva regnato trentasette anni e anche lui aveva fatto la sua Rivoluzione bianca. In particolare una riforma agraria che non aveva colpito troppo i latifondisti. A restituirgli il trono travolto da un'insurrezione popolare, nel 1953, era stata la Cia. Non gli erano poi mancati gli ossequi di mezzo mondo. Ossequi di un'intensità proporzionata alla produzione petrolifera della Persia. Persia era il nome che lo scià preferiva per il suo paese. Lo voleva storicamente collegato all'epoca preislamica. La protezione della superpotenza americana gli era garantita. Migliaia di esperti militari venuti dagli Stati Uniti erano la prova concreta che per questi ultimi la Persia di Pahlevi era il migliore alleato nella regione, insieme a Israele. L'idea di poter essere scalzato dai religiosi non l' aveva forse mai sfiorato. Lui aveva seguito le orme del padre, umiliandoli in più occasioni. Reza scià, il genitore, aveva destituito la vecchia dinasta Qajar e si era proclamato imperatore nel 1925, quando era un semplice ufficiale venuto dalla gavetta. Imitando il turco Ataturk, suo grande ispiratore, entrava a cavallo nelle moschee per dimostrare in quale conto tenesse la religione e i religiosi. Cosi aveva fondato una nuova dinastia, quella dei Pahlevi, giudicati dei parvenus da chi poteva vantare un antico sangue reale.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano