Frasi su sessualità
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“La sessualità rimane per sempre al centro delle preoccupazioni dei cristiani.”

Ida Magli (1925–2016) antropologa italiana

Origine: La sessualità maschile, p. 50

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“[…] l'interesse suscitato da questo disegno di legge, in Parlamento e nel Paese, dimostra che è su questioni che riguardano i diritti dei cittadini che avviene il vero cambiamento del Paese. Come la questione del divorzio, anche il tema delle unioni civili segnerà uno spartiacque nella storia italiana. La verità è che ancora una volta siamo chiamati a prendere atto di un progresso già avvenuto nella coscienza degli italiani e che le istituzioni devono in realtà solo formalizzare. Siamo in ritardo; il Paese ci ha già sorpassato e ci aspetta. Le responsabilità di questo ritardo le ha certamente una politica disattenta, ma le ha anche la Chiesa cattolica, e mi riferisco soprattutto alle gerarchie della Chiesa. Tutti sappiamo che la vera questione, il vero nervo scoperto della Chiesa cattolica, come per altre importanti religioni, è la sessualità e il rapporto, ancora discriminatorio nel 2016, fra uomo e donna. La sessualità è una questione cruciale, che condiziona fortemente la Chiesa nel suo approccio a molte altre questioni e nel rapporto con i fedeli purtroppo sempre più lontani. Dal divorzio all'aborto, dalle unioni civili alle questioni bioetiche, in particolar modo il fine vita per cui voglio ricordare l'urgente necessità di una legislazione, la Chiesa è irrigidita su posizioni di diffidenza e spesso di chiusura. È lontana, ahimè, da quello spirito di comprensione e compassione che tanto viene proclamato e predicato. E purtroppo questo clericalismo controriformista ha trovato supporto nel cinismo e nell'opportunismo di correnti politiche ultraconservatrici.”

Manuela Repetti (1966) politica e imprenditrice italiana

da un intervento al Senato durante la discussione del ddl Cirinnà, 3 febbraio 2016
Origine: Visibile in Manuela Repetti su Unioni civili in senato https://www.youtube.com/watch?v=xc2QPnbqHxQ, YouTube.com, 4 febbraio 2016; citato in Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 570 del 03/02/2016 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00964302&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl2081ecddcdfeduc-intervento_repettiala&parse=no, Senato.it, 3 febbraio 2016.

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“Allorché visitai l'antica pagoda di Turukalukundram (India meridionale), un Pandit locale mi spiego che gli antichi templi erano intenzionalmente ricoperti all'esterno da cima a fondo da sculture oscene, per ricordare all'uomo comune la sua sessualità. Lo spirito, disse, è un grande pericolo, perché Yama (il dio dei morti) porta subito via con sé gli imperfecti, se si prendono direttamente la via spirituale. Le raffigurazioni erotiche esistono per ricordare agli uomini il loro Dharma (legge), che impone l'adempimento delle norme comuni dell'esistenza. Soltanto dopo aver compiuto il Dharma, essi possono accedere alla via spirituale. Le oscenità tendono a risvegliare la curiosità erotica dei visitatori del tempio, affinché non dimentichino il loro Dharma: altrimenti non lo realizzerebbero. Solo che è stato abilitato dal suo karma (il destino raggiunto tramite le opere compiute in precedenza) e chi è destinato allo spirito, può trascurare senza rischi questo ammonimento. E, poiché non avrà alcun senso per lui. Ecco perché all'ingresso del tempio vi sono le due seduttrici che invitano all'adempimento del Dharma: perché solo così l'uomo comune può raggiungere un superiore sviluppo spirituale. Poiché il tempio rappresenta il mondo intero, in esso sono riprodotte tutte le attività umane, e poiché la gente pensa più o meno sempre sesso, la maggior parte delle immagini del tempio sono di natura erotica. Per questo anche il lingam (fallo) sta nella cavità sacra dell'adyton (il sancta sanctorum), nel garbha-grha ( recipiente del seme). Il Pandit era un seguace del tantra.”

Carl Gustav Jung (1875–1961) psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero

Aion: ricerche sul simbolismo del Sé (1951)
Origine: Da Aion: ricerche sul simbolismo del Sé, p. 207.

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“Che cos'è l'Ottocento? Un'epoca nella quale la donna era sacra, e si poteva comprare una ragazza di tredici anni per poche sterline, o pochi scellini se la si voleva soltanto per un'ora o due. Nella quale si costruirono più chiese che in tutta la precedente storia del paese, e a Londra una casa su sessanta era un bordello (la proporzione moderne sarebbe pressappoco una su seimila). Nella quale la santità del matrimonio (e della castità prematrimoniale) era esaltata da ogni pulpito, in tutti gli editoriali e nei pubblici comizi, e grandi personaggi pubblici - dal futuro re in giù - conducevano una vita assolutamente scandalosa. Nella quale venne gradatamente umanizzato il sistema penale, e la flagellazione era talmente diffusa che un francese cercò seriamente di dimostrare che il marchese De Sade doveva essere d'origine inglese. Nella quale il corpo femminile era più che mai celato agli occhi indiscreti, e i meriti degli scultori erano valutati in base alla loro capacità di scolpire donne nude. Nella quale non esiste un romanzo, una commedia o una poesia di un certo livello letterario che si spinga oltre la sessualità di un bacio […], mentre la popolazione di opere pornografiche raggiungeva un livello mai superato. Nella quale non si nominavano mai le funzioni escretorie, e le condizioni igieniche erano ancora talmente primitive […] che dovevano esserci poche case e poche strade che non le ricordassero in continuazione. Nella quale si sosteneva all'unanimità che le donne non hanno orgasmo, e si insegnava a ogni prostituta come simularlo. Nella quale ci furono progressi enormi in tutti gli altri settori dell'attività umana, e soltanto tirannide nel più personale e fondamentale”

The French Lieutenant's Woman

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“È abbastanza strano che ogni volta che un mio libro viene tradotto all'estero io venga associato a lui [Alberto Moravia]. Accade per una questione di ambientazioni, la borghesia, l'ipocrisia, il voyeurismo, la sessualità onanistica, perversa, ossessiva. Tuttavia, non amo il suo stile corrivo, la prolificità, le sue generalizzazioni sociologiche. Anche se è evidente che stiamo parlando di un grande scrittore.”

Alessandro Piperno (1972) scrittore italiano

Origine: Da intervista di Nicola Mirenzi, "Grillo ha convinto il 30% degli italiani, perché ha adottato la formula magica: 'Non è colpa vostra, è colpa loro" http://www.huffingtonpost.it/2017/10/01/grillo-ha-convinto-il-30-degli-italiani-perche-ha-adottato-la-formula-magica-non-e-colpa-vostra-e-colpa-loro_a_23228798/, Huffingtonpost.it, 1° ottobre 2017.

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“L’eterosessualità non è solo, come dimostra Wittig, un regime di governo, ma anche una politica del desiderio. La specificità di questo regime è che si incarna in quanto processo di seduzione e dipendenza romantica tra agenti sessuali “liberi”. […]
L’eterosessualità necropolitica è una pratica di governo che non è imposta da coloro che governano (gli uomini) a coloro che sono governati (le donne), ma si fonda piuttosto su un’epistemologia che fissa le definizioni e le rispettive posizioni degli uomini e delle donne attraverso una regolazione interna.
Questa pratica di governo non prende la forma di una legge, ma la forma di una norma non scritta, di una trasgressione di gesti e codici che hanno per effetto quello di stabilire nella pratica della sessualità una divisione tra ciò che può e non può essere fatto. Questa forma di servitù sessuale si basa su un’estetica della seduzione, su una stilizzazione del desiderio e su una dominazione costruita storicamente e codificata erotizzando la differenza del potere e perpetuandola. Questa politica del desiderio è precisamente ciò che mantiene in vita l’ancien régime sesso-genere, nonostante tutti i processi legali di democratizzazione e di empowerment delle donne. Questo regime eterosessuale necropolitico è degradante e distruttivo quanto lo erano il vassallaggio e la schiavitù nell’epoca dell’illuminismo.”

Paul B. Preciado (1970) filosofa spagnola
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“La scrittrice, con istinti omicidi e con una sessualità al calor bianco (tanto esibita quanto gelida), è tornata.”

Il Farinotti (1951) critico cinematografico italiano

Basic Instinct 2, p. 246

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