Frasi di Charles Bukowski
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355 citazioni per una prospettiva cruda ed ispirante sulla vita

Scoprite le parole di Charles Bukowski, uno scrittore leggendario noto per la sua prospettiva cruda e onesta sulla vita. Dalle intuizioni profonde al sarcasmo pungente, scoprite una raccolta delle sue citazioni più famose che vi sfideranno, vi ispireranno e vi faranno mettere in discussione il mondo che vi circonda.

Hank Bukowski, nato Heinrich Karl Bukowski, è stato un famoso poeta e scrittore statunitense. Conosciuto anche come Henry Chinaski, il suo alter ego letterario, ha scritto numerosi romanzi, racconti e poesie che raggiungono oltre sessanta libri in totale. La sua opera si concentra principalmente sulla sua vita caratterizzata da una ossessione per l'alcol, esperienze sessuali frequenti e relazioni turbolente con le persone.

Bukowski è spesso associato alla corrente letteraria del realismo sporco, grazie alla sua rappresentazione cruda della realtà e dei suoi temi oscuri. La sua scrittura sincera e senza filtri affronta argomenti tabù ed esplora la dimensione più recondita dell'esistenza umana. Nonostante la sua vita difficile e i suoi problemi personali, Bukowski ha avuto un grande impatto sulla letteratura contemporanea e continua ad essere riconosciuto come uno dei più influenti scrittori americani del XX secolo.

✵ 16. Agosto 1920 – 9. Marzo 1994   •   Altri nomi Henry Charles Bukowski
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Charles Bukowski Frasi e Citazioni

“L'inferno era come te lo facevi tu.”

1995, p. 17
Pulp

“Il mondo è meno di una lisca di pesce.”

Sotto un sole di sigarette e cetrioli

“Io non sapevo conversare né ballare. Tutti sapevano qualcosa che io non sapevo.”

da Panino al prosciutto, Guanda, 2000
Panino al prosciutto

“Avevamo la sensazione che la vita sarebbe stata una gran cosa.”

da Appunti di un suicida potenziale
Compagno di sbronze

“Uno stolto e il suo denaro si diranno presto addio.”

Origine: Storie di ordinaria follia, p. 46

“Voglio così tanto che non è quì e che non so dove cercarlo.”

The Roominghouse Madrigals: Early Selected Poems, 1946-1966

“Scrivo ancora. Nei primi quattro mesi di quest'anno ho scritto duecentocinquanta poesie. Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena. Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le avrò dato battaglia. E se fra voi c'è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio va' avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la migliore pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla luce, e all'azzardo, e alle risate. Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti.”

da La mia pazzia; p. 93
Confessioni di un codardo
Variante: Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena. Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le ho dato battaglia. E se fra voi c'è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio va' avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la migliore pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla luce, e all'azzardo e alle risate. Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti.

“è sempre un processo di lasciar perdere, in un modo o nell'altro.”

The Roominghouse Madrigals: Early Selected Poems, 1946-1966

“L’autobus correva lungo una striscia di cemento molto stretta a pelo dell’acqua senza parapetto, niente; tutto lì. L’autista si appoggiava allo schienale e passava rombando su quella stretta striscia di cemento circondata dall’acqua e tutti i passeggeri dell’autobus, venticinque o quaranta o cinquantadue persone si fidavano di lui, ma io no. Ogni tanto c’era un nuovo autista e io pensavo, come li scelgono, questi figli di puttana? L’acqua è profonda su tutt’e due i lati e basta un piccolo errore per andare tutti al creatore. Era ridicolo. Mettiamo che quella mattina avesse litigato con la moglie. O che avesse il cancro. O che vedesse la Madonna. O che avesse i denti cariati. Qualunque cosa. Bastava un niente. Avrebbe potuto impazzire. Buttarci tutti di sotto. Sapevo che se ci fossi stato io, al suo posto, avrei preso in considerazione la possibilità di trascinare tutti in acqua. Mi sarebbe piaciuto. e qualche volta, dopo considerazioni del genere, la possibilità diventa realtà. Per ogni Giovanna d’Arco c’è un Hitler appollaiato dall’altra estremità dell’altalena. La vecchia storia del bene e del male. Ma nessuno di quegli autisti ci buttò mai di sotto. Pensavano soltanto alle rate della macchina, alla partita di baseball, al taglio dei capelli, alle ferie, ai clisteri, alle domeniche in famiglia. In quel branco di merdosi non c’era nemmeno un vero uomo. Arrivavo sempre al lavoro con la nausea ma sano e salvo. Il che dimostra che Schumann era più relativo di Shostakovich…”

Factotum

“Bel quartiere. Definizione di bel quartiere: un posto dove non puoi permetterti di vivere.”

1995, p. 143
Pulp
Variante: Un bel quartiere. Definizione di un bel quartiere: un posto in cui non puoi permetterti di abitare.