Frasi su fico

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema fico, grande, secco, casa.

Frasi su fico

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“Quante persone, lungo questo viaggio, stivano la barca fino a rischiare di farla affondare di cose sciocche che pensano essenziali al piacere e al comfort, ma che in realtà sono soltanto inutile zavorra? Come riempiono la povera piccola imbarcazione fino all'albero di bei vestiti e grandi case, di domestici inutili e di una miriade di amici alla moda ai quali non importa un fico secco di loro, e dei quali a loro importa ancora meno, di costosi divertimenti che non divertono nessuno, di formalità e mode, di finzioni e ostentazioni, e di – oh, la più pesante, la più folle delle zavorre! – della paura di che cosa penserà il vicino, di lussi che possono soltanto nauseare, di piaceri che annoiano, di vuote mostre di sé che, come la corona ferrea del criminale di un tempo, fanno sanguinare e tramortiscono il capo dolorante che la porta! È zavorra uomini… tutta zavorra! Gettatela fuoribordo. Rende la barca così pesante che remare vi sfinisce. La rende così lenta e pericolosa da manovrare che l'ansia e la preoccupazione non vi concendono mai un attimo libero; e non avete mai un momento di riposo per sognare pigramente, mai un momento per osservare le nuvole che sfiorano le onde spinte dal vento, o i scintillanti raggi di sole che giocano con le increspature, o i grandi alberi sull'argine che si curvano per fissare la loro immagine riflessa, o il bosco tutto verde e oro, o i gigli bianchi e gialli, o i giunchi che ondeggiano oscuri o i falaschi, o le orchidee o gli azzurri non-ti-scordar-di-me. Liberatevi della zavorra, uomini! Lasciate che l'imbarcazione della vostra vita sia leggera, carica soltanto di quello di cui avete bisogno: una casa accogliente e qualche semplice piacere, un paio di amici degni di questo nome, qualcuno da amare e che vi ami, un gatto, un cane, e una o due pipe, cibo e indumenti a sufficienza e da bere in abbondanza, perché la sete è una compagna pericolosa. La barca sarà più facile da governare, e non sarà tanto soggetta a capovolgimenti, e se si capovolgerà non sarà così grave; la merce semplice e di buona qualità sopporta un bagno. Avrete tempo per pensare oltre che per lavorare. Tempo per scaldarvi al sole della vita… tempo per ascoltare le melodie eoliche che il vento divino trae dalle corde del cuore umano tutt'intorno a noi… tempo per… Scusate tanto. Divagavo.”

III; 1997, pp. 21-22
Tre uomini in barca

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“La luna nello scempiato alone non è che un occhio, tutto | mangiato dalle mosche, che emana lume di lutto.”

Jules Laforgue (1860–1887) poeta francese

(da Lamento delle voci sotto il fico di Budda)
La lune en son halo ravagé n'est qu'un ceil | mangé de mouches, tout rayonnant des grandes deuils.
Lamenti

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“Vigna, nel mio cortil nereggia un fico | L'albero sarto del gran padre Adamo: | Io pranzo all'ombra de' suoi rami e dico: | — Vecchia Bologna, t'amo!”

Olindo Guerrini (1845–1916) poeta e scrittore italiano

da Memorie Bolognesi, in Postuma, XXXVIII http://it.wikisource.org/wiki/Postuma/XXXVIII

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“E quando il buon calcio si manifesta, rendo grazie per il miracolo e non mi importa un fico secco di quale sia il club o il paese che me lo offre.”

Eduardo Galeano (1940–2015) giornalista, scrittore e saggista uruguaiano

Confessione dell'autore
Splendori e miserie del gioco del calcio

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“Prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21.”

Giuliano Poletti (1951) dirigente d'azienda e politico italiano

Origine: Dal discorso agli studenti durante la convention di apertura a Veronafiere di Job&Orienta; citato in Antonelle De Gregorio, Poletti: «Laurearsi con 110 e lode a 28 anni non serve a un fico» http://www.corriere.it/scuola/secondaria/15_novembre_26/universita-ministro-poletti-110-lode-28-anni-non-serve-fico-95f221b6-9451-11e5-be1f-3c6d4fd51d99.shtml, Corriere.it, 26 novembre 2015.

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“I puritani dovrebbero portare due foglie di fico sugli occhi.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Non ho mai conosciuto uno che non valesse un fico secco e che non fosse irascibile.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“Prodi? È una foglia di fico.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

da Corriere della sera, 11 giugno 1995; citato in Corriere della sera, 23 dicembre 1995

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“Neppure in quel momento, mentre si avvicinava alla sua vecchia casa, [Louisa Bounderby] avvertí su di sé alcun benefico influsso. Che cosa aveva piú da spartire ormai con i sogni dell'infanzia, con le sue fiabe leggiadre, con la grazia, la bellezza, l'umanità, le illusioni di cui si adorna il futuro? Tutte cose tanto belle in cui credere da piccoli, da ricordare con tenerezza una volta adulti perché, allora, anche la piú insignificante di esse si eleva alla dignità di una grande e benevola disposizione del cuore che consente ai piccini che soffrono di avventurarsi per le vie irte di sassi di questo mondo, conservando quel piccolo angolo fiorito con le loro mani pure. Un giardino nel quale i figli di Adamo farebbero meglio a entrare piú spesso per scaldarsi al sole con fiducia e semplicità, liberi da vanità mondane.
Già, cos'aveva ormai da spartire con i ricordi dell'infanzia? Il ricordo di come, al primo incontro, attraverso la luce delicata dell'immaginazione, la Ragione, le fosse apparsa come una divinità benefica che additava a divinità altrettanto magnanime e non già come un idolo arcigno, gelido e crudele, con vittime legate mani e piedi; grossa figura ottusa dallo sguardo fisso che solo un sistema di leve, azionato da un preciso numero di tonnellate, sarebbe stato in grado di smuovere. La casa paterna e la fanciullezza le rimandavano immagini di fonti e sorgenti inaridite nell'istante stesso in cui sgorgavano dal suo giovane cuore. Niente acque dorate per lei: esse fluivano invece a fecondare la terra in cui si coglie l'uva dai rovi e il fico dal pruno.”

IX; 1999, p. 236
Tempi difficili, Libro secondo

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“Ma già vedi agli Iblei le ombre della sera | e tutt'intorno farsi muta la campagna | e stanco avviarsi al riposo il giorno…”

Pietro Nigro (1939) poeta italiano

da Mi guarda il vecchio fico, vv. 9-11
Il deserto e il cactus

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