Frasi su marine
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“Guadagni il proscenio! Abbiamo suddiviso questo studio come un angolo cottura, qui ospitiamo, cantiamo e di tanto in tanto mangiamo.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi del 7 febbraio 1996 – San Marino RTV; http://www.youtube.com/watch?v=4z99IjHV0q4
Prima che sia troppo tardi – San Marino RTV –

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“Io ho solo il vizio del bacco! Gli altri due, per carità, tabacco e venere!? Neanche a parlarne! [Replica maliziosa della collega] Per venere poi lo posso garantire io, amici telespettatori! (Da Prima che sia Troppo Tardi”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

San Marino RTV – del 5 gennaio 1996). http://www.youtube.com/watch?v=lQBstP5rrjw
Prima che sia troppo tardi – San Marino RTV –

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“Lei, De Bonis, ha detto che Andreotti e Hitler andranno all'inferno, Togliatti andrà in paradiso, l'ha fatto per farsi pubblicare da Walter Veltroni questo bell'articolo su l'Unità? (Da Prima che sia Troppo Tardi”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

San Marino RTV – del 3 maggio 1996) http://www.youtube.com/watch?v=2Yo2rCvEDMY.
Prima che sia troppo tardi – San Marino RTV –

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“La mia massima aspirazione non è lavorare in televisione ma alle poste.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 11 marzo 1996

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“Siamo nel mondo delle mutandine servite insieme alla mortadella-”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 13 marzo 1996

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“Sono uno di quelli che crede ancora nelle gioie della vita anche se non le ha mai avute.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 18 marzo 1996

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“[Roberto Mattioli al suo ospite ristoratore] Gli spaghetti del Conte Pinto non saranno niente ma li ho mangiati lo stesso con voluttà.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 19 marzo 1996

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“Lei è un obeso culturale.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 28 marzo 1996

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“Questo ragazzo di campagna ha seco qualche parvenza di rocker [Definizione di Gianni Drudi].”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 16 aprile 1996

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“Io sono un vero e proprio pataca, ho lo spirito da pataca, ragiono da pataca.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 29 aprile 1996

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“Vorrei avere un figlio come questo cane.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 26 aprile 1996

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“Per chi come me soffre di pappagorgia, e non ha propriamente un collo alla Modigliani.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 7 maggio 1996

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“Teo De Luigi mi ha dato del Poltergeist catodico.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 16 maggio 1996

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“Antonella Arancio non si sente neppure sull'onda corta.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino dell'aprile 1996

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“Prima di affrontare l'agone della trasmissione.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi del 5 marzo 1996 – San Marino RTV
Prima che sia troppo tardi – San Marino RTV –

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“Gli specchi sono l'anticamera degli analisti.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino dell'aprile 1996

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“Io sono rimasto traumatizzato da Topolino.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 22 marzo 1996

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“Chi fa canto fa anche recitazione, chi fa recitazione non canta.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 28 marzo 1996

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“Le cose fatte in casa sono come le tagliatelle, vengono sempre bene.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 3 aprile 1996

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“Quando ci si impapocchia diamo un'idea di noi stessi più verace.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 4 aprile 1996

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“È un discorso alla Enrico Ghezzi da terza serata.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 29 aprile 1996

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“Ho ingoiato un vocabolario da bambino.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 30 aprile 1996

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“Lei faceva parte dei sessantottini, quelli che si vomitavano addosso?”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 16 maggio 1996

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“Io mi struggo quando le storie d'amore sono tormentate. Se non c'è tormento non c'è passione.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino dell'8 maggio 1996

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“Tony De Bonis! Un uomo che fa un cinema rusticano, oserei dire un cinema ruspante!”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 3 maggio 1996

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“Lei si chiama Giuseppe Costanzo detto Pippo!? Come Pippo Baudo? Quindi possiamo definire la Sicilia la terra dei "Pippi", visto che Elio e le storie tese parlano della terra dei cachi riferendosi all'Italia. (Da Prima che sia troppo tardi”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

San Marino RTV dell'8 maggio 1996)
Prima che sia troppo tardi – San Marino RTV –

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“Demicrofonatevi!… Ecco lei Robertina faccia da sola, visto che è stata microfonata nelle zone endogene.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 18 aprile 1996

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“Bobbo: Chiama un dottore in medicina, Marino!
Marino: M'è sparito il telefono, Bobbo!
Bobbo: Noooo!”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

dopo esserselo nascosto nella maglia

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“Quello che si dà in teatro, in disco non lo si può dare.”

Franco Corelli (1921–2003) tenore italiano

citato in Marina Boagno, Franco Corelli, un uomo, una voce, Azzali Editore, novembre 1990, p. 165

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“Una ripida discesa, che si prolunga sul fianco del dirupo, ci conduce al fondo della vallata del torrente che sbocca alla Marina di Catanzaro. All'inizio di questo pendìo un gruppo di platani secolari, dal tronco marmorato, offrirebbe ai paesaggisti magnifici modelli per degli studi di alberi. Avvezzo alla abitudini del paese, io non stupisco né mi spavento di vedere il nostro cocchiere spingere le sue bestie a gran corsa nella discesa; so già per esperienza che i cavalli calabresi hanno il piede di una sicurezza mirabile, e sono abituati a scendere a tutto galoppo i più forti pendii, girando con una precisione meravigliosa nelle curve più brusche della strada, quando s'immaginerebbe che il loro slancio stia per trascinarli nell'abisso. In fondo alla vallata lasciamo sulla destra, a un centinaio di metri di distanza, una vasta chiusa di aranci e di altri alberi fruttiferi, perfettamente irrigua, di una vegetazione meravigliosa, circondata da tutti i lati da rocce a picco bruciata dal sole e coperte da cactus, di agavi e aloe. Questa chiusa passa per una delle meraviglie dei dintorni di Catanzaro; è uno dei siti in cui si conducono i forestieri. La si chiama il Paradiso, e tal nome è ben dato, perché è un vero paradiso di frescura e di ridente vegetazione, una deliziosa solitudine, nella quale è possibile credersi isolato dal resto del mondo.”

François Lenormant (1837–1883) assiriologo e numismatico francese

Origine: La Magna Grecia. Paesaggi e storia, La Calabria (vol. III), pp. 8-9

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“Un dio marino e galeotto ci contamina canotto e sfiatatoi.”

Sergio Caputo (1954) cantautore e musicista italiano

Trio vocale militare, n. 4
Effetti personali

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“Il Caravaggio fu in Italia uno dei più illustri propagatori del sistema che prevalse poi nella scuola olandese, sistema che consiste nel trasformare in bellezza d'arte, ciò che è schifoso nella natura. L'elevatezza del pensiero non è il suo fine; sì invece l'imitazione d'ogni naturale qual ch'esso sia.”

Pietro Selvatico (1803–1880) architetto, critico d'arte e storico dell'arte italiano

da Storia estetico-critica delle arti del disegno, 1856; citato in Francesca Marini (a cura di), Caravaggio, 1ª ed., introduzione di Renato Guttuso, Rizzoli/Skira, Milano, 2003. ISBN 8817008087

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“Per dimostrare che fanno parte della fauna e non della flora le stelle marine scoppiano a piangere.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 64

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“La stella marina quando è incinta ha una punta in più.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 64

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“Lo studioso di stelle marine professor Zwicker sta in acqua da marzo a ottobre. La moglie del professor Zwicker ha chiesto la separazione venerdì.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 64

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“Le stelle marine non si sa esattamente quanto vivono perché sono tutte uguali.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 64

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“Se l'aereo che deve portarvi su un altro continente ha le ali incrostrate di alghe marine, scendete.”

Daniele Luttazzi (1961) attore, comico e scrittore italiano

dal libro Crampo

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“[sul caso Telekom Serbia] Confesso, sono io il burattinaio, il puparo di tutta questa vicenda, mi autodenuncio per concorso in calunnia con Paoletti, Marini e Pintus. [Ho] creato difficoltà a Forza Italia e a Berlusconi. [È quindi giusto] che mi ritiri dalla vita politica. Ho sbagliato fortemente, e questa è una confessione aperta, è giusto che faccia pubblica ammenda; do atto a Repubblica di essere dotata di giornalisti di primo rango. Sto dando un annuncio serio, darò le dimissioni da deputato nei prossimi giorni. Attraverso i diversi processi indicati da Repubblica e per i miei rapporti con personaggi come D'Andria, Fracassi, Di Bari e anche Francesco Pazienza, tutti collegati dall'immaginario collettivo a servizi segreti deviati e a truffe e riciclaggio internazionali, sono riuscito a raggiungere l'obiettivo di mettere la Commissione Telekom Serbia di essere oggetto di una polpetta avvelenata. Mi assumo tutte la responsabilità di personaggi che chiamando in causa Prodi, Dini e Fassino li hanno gravemente calunniati; e mi autoaccuso per concorso in calunnia, anche se mi auguro che Repubblica faccia altrettanto, perché mentre io mi autoaccuso vorrei sapere da D'Avanzo e Bonini chi fossero i loro burattinai dell'epoca e a chi prestano ora il loro servizio. Repubblica ha ragione, non posso querelare!”

Carlo Taormina (1940) avvocato e politico italiano

da la Repubblica http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/politica/telekomserbia3/taormina/taormina.html, 26 settembre 2003

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“Cruijff per me era e forse resta il migliore calciatore di tutti i tempi: aveva tutto, era un leader, col suo scatto lasciava chiunque dieci metri dietro, tirava, passava, colpiva di testa, scartava, lanciava.”

Mario Giubertoni (1945) calciatore italiano

Origine: Citato in Giovanni Marino, "Vi racconto l'ultima finale dell'Inter, la Coppa valeva 10 milioni di lire" http://www.repubblica.it/rubriche/la-storia/2010/03/31/news/ultima_finale_inter-3040869, Repubblica.it, 31 marzo 2010.

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“Lasciando perdere le passioni, se la Juventus sta bene il calcio italiano sta bene.”

Marino Bartoletti (1949) giornalista e conduttore televisivo italiano

Origine: Citato in Marino Bartoletti fa infuriare gli interisti: "Se la Juventus sta bene, il calcio italiano sta bene" http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=99587, TuttoJuve.com, 22 giugno 2012.

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“A me queste cose non interessano: piuttosto guarda la foto dell'arrivo, ho le gambe larghe, dovevo essere proprio stanco…”

Eddy Merckx (1945) ciclista su strada, pistard e ciclocrossista belga

Rispondendo al suo direttore sportivo Marino Vigna in merito ai cinque anni di vita persi dopo una fuga
citato in Adriano De Zan, Gentili signore e signori buongiorno

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“Nell'affrontare il problema capitale della trasformazione psicologica dello spettatore televisivo Giovanni Paolo II vede in essa un potenziale di comunicazione spirituale.”

Derrick de Kerckhove (1944) filosofo, sociologo e accademico belga

citato da Giancarlo Bosetti in introduzione a Karl R. Popper e John Condry, Cattiva maestra televisione, traduzioni di Marina Astrologo e Claudia Di Giorio, CDE, 1996

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“Si aggiunga che egli comprendeva l'urgenza di porre riparo ai mali più grandi che affliggevano l'organismo statale e la necessità di attrarre verso il trono gli elementi più responsabili del regno, da tempo sfiduciati e in disparte. Sia pure con dieci anni di ritardo, si tentava così quell'opera di riconciliazione, per la ricostruzione del paese, che sarebbe stato necessario affrontare dopo la restaurazione del '21. Ma quali forme assunse quel tentativo? Parve che in un primo momento esso riuscisse pienamente. Si determinò negli anni dopo il '30 un'atmosfera di idilliaca fiducia intorno al giovane sovrano, che reprime scandali, sradica abusi, richiama in patria gran numero di esuli, fa sentire in tutti i rami dell'amministrazione il peso della sua fattiva volontà di progresso civile, rivolge le sue cure maggiori alla ricostruzione dell'esercito, cura il benessere economico del paese, diminuisce le imposte, promuove le industrie — in modo che la Napoli industriale di allora è stata giudicata, sia pure con qualche amplificazione, dall'Arias o dal Barbagallo per nulla inferiore alle città del settentrione — dà incremento alla marina mercantile, traccia ed apre nuove vie di comunicazione, intraprende opere di bonifica, agevola con un protezionismo moderato e perfino con principi liberistici il commercio, tanto da meritare in pieno parlamento britannico le lodi di Robert Peel. Insomma una linea politica che apparve all'inizio in netto contrasto con quella dei suoi immediati predecessori. Intorno al re una classe di governo che appare sensibile alla necessità di riforme in tutti i campi dell'amministrazione e un notevole fervore di studi che ripropone il problema della revisione degli indirizzi economici dello stato napoletano e rimette sul tappeto, ravvivandoli, molti dei vecchi temi del riformismo settecentesco.”

Ruggero Moscati (1908–1981) storico italiano

cap. 7, p. 121
I Borboni d'Italia
Origine: Ferdinando II re delle Due Sicilie.

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“[Su Atlantic City] I grandi alberghi si ergevano al di là del lungomare, uno dopo l'altro, con le tende sventolanti alla brezza marina, le loro verande immacolate con le file di sedie a dondolo e le poltrone di vimini. Le bandiere nautiche sventolavano in cima alle cupole, e la notte si illuminavano con file di lampadine elettriche che ne delineavano la sagoma.”

E. L. Doctorow (1931–2015) scrittore statunitense

Origine: Da Ragtime, Mondadori; citato in Gay Talese, C'era una volta Atlantic City https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/settembre/22/era_una_volta_Atlantic_City_co_0_96092213580.shtml, New York Times, tradotto da Monica Levy per la Repubblica, 22 settembre 1996, p. 14.

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“Da 15 anni è irrevocabilmente accertato che l'assassinio di Calabresi fu organizzato nel servizio d'ordine di Lotta continua, ordinato da Giorgio Pietrostefani con l'assenso del leader Adriano Sofri e materialmente eseguito da Ovidio Bompressi, con la complicità di Leonardo Marino, che rubò e guidò l'auto durante l'agguato, e di altri fiancheggiatori miracolati dalla mancanza di prove certe. […] Eppure, nella fiction, queste quattro figure diventano invisibili. Non pervenute, se non nei titoli di coda che danno conto delle quattro condanne. Uno degli aspetti più positivi del film-tv di Graziano Diana è quello di mostrare la campagna d'odio che si scatenò contro Calabresi dopo la tragica fine alla questura di Milano dell'anarchico Pinelli, ingiustamente sospettato di aver avuto un ruolo nella strage di Piazza Fontana: prime pagine di Lotta continua e altri giornali, appelli di intellettuali, manifestazioni con slogan assassini. […] Ma il peccato originale della fiction è che mancano i volti e le imprese dei colpevoli. Non c'è la riunione in cui si decise l'omicidio, non c'è l'ordine di uccidere, non c'è il viaggio di Marino a Pisa dove Sofri gli confermò il mandato, non c'è il processo costellato dalle bugie degli imputati e ancor più dei falsi testimoni ingaggiati dalla nota lobby. Nulla di nulla: nel 2013, alla Rai, è ancora proibito. […] Eppure questo banalissimo rilievo nessuno degli ipercritici della libera stampa ha osato muoverlo. Strano, eh? Chissà come mai.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Il suicidio Calabresi, 11 gennaio 2014
Il Fatto Quotidiano