
“Non mangio mai ostriche. Il cibo mi piace morto. Non malato, né ferito, morto.”
Citazioni tratte da film
Origine: Da Io e Annie.
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema ostrica, color, colore, due-giorni.
“Non mangio mai ostriche. Il cibo mi piace morto. Non malato, né ferito, morto.”
Citazioni tratte da film
Origine: Da Io e Annie.
Origine: Da Intervista sul Fascismo, a cura di M.A. Leeeden, Laterza, 1975, p. 21; citato in Renzo De Felice: studi e testimonianze, a cura di Luigi Goglia, Renato Moro e Fiorenza Fiorentino, Ed. di Storia e Letteratura, 2002, p. 289 http://books.google.it/books?id=Dy1njYkAT2cC&pg=PA289. ISBN 8863723451
“Il primo ottiene l'ostrica, il secondo la conchiglia.”
Senza fonte
Origine: Citato in Richard Lamb, Mussolini e gli inglesi, pag. 264.
Origine: Sulla traccia di Nives, pp. 29-30
“Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora.”
Origine: Diritto alla vita per gli animali?, p. 224
La semplificazione delle passioni, in Catalogo della Mostra antologica dell'opera di Renato Guttuso, Palermo, Palazzo dei Normanni, 1971
Origine: Da Corriere della Sera, 22 ottobre 1966.
1988, p. 131
Dizionario del diavolo
Origine: Da Biografia sentimentale dell'ostrica; citato in Anna Fata, Lo zen e l'arte di cucinare, Edizioni Il Punto d'Incontro, Vicenza, 2010, p. 78. ISBN 978-88-8093-714-2
Origine: Avventura nel primo secolo, p. 137
riferito a Alessio Romagnoli e al suo valore di mercato
Origine: Citato in Mihajlovic: "Romagnoli? Le fragole non devono costare come le ostriche" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Milan/14-07-2015/mihajlovic-milan-imballato-molti-non-sono-abituati-lavorare-cosi-tanto-120560819276.shtml, Gazzetta.it, 14 luglio 2015.
La camera di Baltus
Variante: Perchè il miracolo di illuminarlo lei non può compierlo.
Non ha alcun potere su di lui, perchè leui non crede a niente, nemmeno all'inferno.
Lui pensa che la vita non sia una punizione, ma una ricompensa. Fuggevole, ma sempre un premio che ciascunnuomo deve meritarsi.
Lui crede che l'uomo abbia un grande destino e un grande destino credeva che avrebbe avuto lui stesso.
Un'opera, un'opera che ancora non è scaturita da lui, ma che pure è dentro di lui come la perla in un'ostrica.
L'inferno è per lui l'assenza di futuro, è questo presente nebbioso e stagnanate, è l'indebolirsi delle convinzioni, delle idee, della fiducia nella vita e più ancora nel proprio talento.
L'inferno è sentir ribollire in sè un magma infuocato di ipotesi, di idee e della fiducia nella vita e non riuscire a esprimerne nessuno: vedere quelle ipotesi, idee e sentimenti oscurarsi, appassire, tramontare e dissoversi senza aver mai visto la luce.
L'inferno è lo sperpero dei propri giorni, è la mediocrità della propria anima votata alla dissoluzione.
L'inferno è questa inerziale assenza di tempo, è l'esilio dall'essere e dall'eternità.
Napoli, 1854, vol. IV, p. 23
Passeggiate per l'Italia