Frasi su spot

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema spot, pubblicitario, vita, citata.

Frasi su spot

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“Notte raminga e fuggitiva lanciata veloce lungo le strade d’Emilia a spolmonare quel che ho dentro, notte solitaria e vagabonda a pensierare in auto verso la prateria, lasciare che le storie riempiano la testa che così poi si riposa, come stare sulle piazze a spiare la gente che passeggia e fa salotto e guarda in aria, tante fantasie una sopra e sotto all’altra, però non s’affatica nulla. Correre allora, la macchina va dove vuole, svolta su e giù dalla via Emilia incontro alle colline e alle montagne oppure verso i fiumi e le bonifiche e i canneti. Poi tra Reggio e Parma lasciare andare il tiramento di testa e provare a indovinare il numero dei bar, compresi quelli all’interno delle discoteche e dei dancing all’aperto ora che è agosto e hanno alzato persino le verande per godersi meglio le zanzare e il puzzo della campagna grassa e concimata. Lungo la via Emilia ne incontro le indicazioni luminose e intermittenti, i parcheggi ampi e infine le strutture di cemento e neon violacei e spot arancioni e grandifari allo iodio che si alzano dritti e oscillano avanti e indietro così che i coni di luce si intrecciano alti nel cielo e pare allora di stare a Broadway o nel Sunset Boulevard in una notte di quelle buone con dive magnati produttori e grandi miti. Ne immagino ventuno ma prima di entrare in Parma sono già trentatré, la scommessa va a puttane, pazienza, in fondo non importa granché.”

Camere separate

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“Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi, se fosse per quelle, lo leverei anch'io. […] Se dobbiamo difendere il crocifisso come "arredo", tanto vale staccarlo subito. Gesù in croce non è nemmeno il simbolo di una "tradizione" (come Santa Klaus o la zucca di Halloween) o della presunta "civiltà ebraico-cristiana" (furbesco gingillo dei Pera, dei Ferrara e altri ateoclericali che poi non dicono una parola sulle leggi razziali contro i bambini rom e sui profughi respinti in alto mare). Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula. È, da duemila anni, uno "scandalo" sia per chi crede alla resurrezione, sia per chi si ferma al dato storico della crocifissione. L'immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e speranza, di resistenza inerme all'ingiustizia, ma soprattutto di laicità ("date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio") e gratuità ("Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno"). Gratuità: la parola più scandalosa per questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all'asta. Gesù Cristo è riconosciuto non solo dai cristiani, ma anche dagli ebrei e dai musulmani, come un grande profeta. Infatti fu proprio l'ideologia più pagana della storia, il nazismo – l'ha ricordato Antonio Socci – a scatenare la guerra ai crocifissi. È significativo che oggi nessun politico né la Chiesa riescano a trovare le parole giuste per raccontarlo. […] Basterebbe raccontarlo a tanti ignorantissimi genitori, insegnanti, ragazzi: e nessuno – ateo, cristiano, islamico, ebreo, buddista che sia – si sentirebbe minimamente offeso dal crocifisso. Ma, all'uscita della sentenza europea, nessun uomo di Chiesa è riuscito a farlo. Forse la gerarchia è troppo occupata a fare spot per l'8 per mille, a batter cassa per le scuole private e le esenzioni fiscali, a combattere Dan Brown e Halloween, e le manca il tempo per quell'uomo in croce. Anzi, le mancano proprio le parole. Oggi i peggiori nemici del crocifisso sono proprio i chierici. E i clericali.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Ma io difendo quella croce, 5 novembre 2009
Il Fatto Quotidiano

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Non è la par condicio che mi fa venire l'orticaria, ma sono quelli che spadroneggiando sui mezzi di informazione in lungo e in largo, da sempre, quando arrivano le elezioni diventano le prefiche della par condicio. Come se io fossi il signore degli spot! Io avrei da guadagnare da una vera par condicio.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1996
Origine: Citato in Il Cavaliere "Non sono il signore degli spot" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/02/21/il-cavaliere-non-sono-il-signore.html, la Repubblica, 21 febbraio 1996.

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“Sempre più in alto!”

Mike Bongiorno (1924–2009) conduttore televisivo, conduttore radiofonico e partigiano italiano

dallo spot pubblicitario di una grappa, negli Anni '70
Dai programmi televisivi

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“[riferito a 2 uomini che ballavano in un noto spot pubblicitario] Sono esseri mitologici. Mezzi uomini e mezzi pirla!”

Luciana Littizzetto (1964) attrice, cabarettista e doppiatrice italiana

15 gennaio 2006
Che tempo che fa

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“Il Natale, quando arriva arriva!”

Renato Pozzetto (1940) attore italiano

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“[Su Rino Gaetano] È tra noi in qualche modo e quindi è nelle compilation, è nella fiction, è negli spot televisivi, è ovunque.”

Dario Salvatori (1951) giornalista, critico musicale e insegnante italiano

Origine: Dal programma televisivo Rino vive! – Ma il cielo è sempre più blu di Antonio Carella, La storia siamo noi, Rai Tre, 19 novembre 2007. ( Link Youtube Parte 5 http://www.youtube.com/watch?v=JfOGRvKP4DY)

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“R: Se uno fa, tutte le cose che faccio io, non ha neanche il tempo per considerarsi malato.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Spot; 4 febbraio 1986
Lettera d'amore a una ragazza di una volta, Rai, Silvio Berlusconi, L'uomo della tv

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“Se la Rai non è in grado di avere spot in tutte le fasce orarie, questo è un problema di professionalità: noi ce l'abbiamo.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1985
Origine: Citato in Berlusconi critica la TV di stato "Non sa raccogliere pubblicità" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/02/15/berlusconi-critica-la-tv-di-stato-non.html, la Repubblica, 15 febbraio 1985.

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“Credo che sia soprattutto importante aver preso un impegno perché ci sia un limite alla continua ripetizione degli spot. Il pubblico non deve subire eccessi di pubblicità, non dev'essere stancato dall'insistenza di uno stesso spot. Quanto all'ottimizzazione degli investimenti, crediamo che l'affollamento sia esagerato non solo in tv ma anche sulla carta stampata, e in particolare sui periodici.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1989
Origine: Citato in Laura Delli Colli, Dal primo aprile meno pubblicità nelle Tv Fininvest http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/03/17/dal-primo-aprile-meno-pubblicita-nelle-tv.html, la Repubblica, 17 marzo 1989.

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“Penso che il Chievo sia lo spot per il calcio, non per l'altro calcio, ma per questo calcio. La nostra promozione non è in antagonismo con la politica dei grandi club, con i miliardi della serie A, noi viviamo dentro questo mondo, semplicemente lo facciamo alla nostra maniera. Ammesso che il nostro successo possa essere un segnale, lo sarà a favore del calcio, non contro.”

Luca Campedelli (1968) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Dall'intervista di Massimo Vincenzi, Campedelli e la favola Chievo: "Siamo uno spot per il calcio" http://www.repubblica.it/online/campionato/campe/campe/campe.html, Repubblica.it, 4 giugno 2001.

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“A due giorni dal Santo Natale il Presidente del Consiglio [Silvio Berlusoni] giungerà in pompa magna con tanto di slitte, ma soprattutto carico di pacchi. […] Basterebbe che il Governo [Berlusconi IV] badasse più al concreto e meno all'effetto spot dei suoi ormai consueti annunci.”

Giuseppe Ruvolo (1951) politico italiano

tratto da PONTE STRETTO: RUVOLO (UDC), PRIMA PIETRA? SARA? ANCHE L'ULTIMA. GOVERNO DIA SPAZIO A PRIORITA' NON A SPOT". http://www.giusepperuvolo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=166, Sito ufficiale Giuseppe Ruvolo 20° ottobre 2009

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“Io ho portato il ministro Saverio Romano qui in Abruzzo, appena è stato nominato ministro, e al che dopo sono stato consigliere suo e abbiamo portato avanti specialmente la contraffazione, e io ero responsabile sulla contraffazione.”

Antonio Razzi (1948) politico italiano

Origine: Citato in Spot elettorale di Antonio Razzi, i nuovi video dell'ex deputato Idv su Imu e Agricoltura: "Le famiglie si forma con la casa" http://www.huffingtonpost.it/2013/02/07/spot-elettorale-di-antoni_n_2637395.html, L'Huffington Post, 7 febbraio 2013.

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“Fare un film per Dolce & Gabbana non è come realizzare qualsiasi altro spot o campagna pubblicitaria. Stefano e Domenico non ti danno una trama, ti danno una sensazione: mi hanno chiesto di ricreare un'atmosfera di delicata seduzione. La campagna di Dolce è la storia di un corteggiamento d'amore, un racconto siciliano.”

Giuseppe Tornatore (1956) regista italiano

Origine: Citato in Dolce. Lo spot di D&G girato da Peppuccio Tornatore, a Noto http://www.ragusanews.com/articolo/40593/dolce-lo-spot-di-damp;g-girato-da-peppuccio-tornatore-a-noto, Ragusanews.com, 2 marzo 2014.

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“Il mio rapporto con Mina? Tutto comincia per caso e con una lite. Siamo nel 1967, io lavoro in pubblicità, come regista di Caroselli, e lei (che aveva esordito sui teleschermi otto anni prima) è già una star televisiva resa familiare da programmi come Il Musichiere e Studio Uno. La Barilla punta su di lei per lanciare una pasta. A Roma mi colpiscono le sue mani, lunghe e affusolate, che muove in modo particolare, tutto suo. Allora invento lo spot in cui Mina accarezza lentamente i rigatoni. Passano pochi secondi e litighiamo. Per una divergenza su un’inquadratura. Io le chiedevo di camminare sul tapis roulant e alzare un braccio. “Perché, di grazia, dovrei fare questo?”, domanda lei ironica. “Di grazia”, replico io, “sta a significare come se lei portasse un piatto di spaghetti a tavola”. Mina si indispettisce: “Preferisco il suo predecessore. Era un vero signore”. “Forse con le vere signore”, replico stizzito. Insomma la ragazza si rivela, oltre che sexy, anche di temperamento forte. Fanno da pacieri Antonello Falqui e l’agente di Mina, Elio Gigante, che era stato mio amico d’infanzia. Qualche giorno dopo lei mi telefona per invitarmi a casa sua in via Emanuele Filiberto a Milano. Ci arrivo con una rosa. Così comincia la nostra amicizia.”

Paolo Limiti (1940–2017) paroliere, conduttore televisivo e produttore televisivo italiano

dall'intervista di Salvatore Giannella [//www.giannellachannel.info/2017/07/05/quando-paolo-limiti-mi-racconto-mina-e-febbre-del-sabato-sera/ "Quando Paolo Limiti mi raccontò Mina e la febbre del sabato sera"] per "I nomi di Oggi", 2009

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“Io ho condotto una campagna a basso costo, senza spot elettorali televisivi, andando casa per casa. Discutendo di valori, di questioni complesse e non parlando con slogan di 10 secondi.”

Bernie Sanders (1941) politico statunitense

Origine: Citato in I mugugni dei finanziatori «Romney, campagna sbagliata» https://archivio.unita.news/assets/main/2012/11/09/page_008.pdf, L'Unità, 9 novembre 2012.