Frasi su avvio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema avvio, dopo, stesso, vita.

Frasi su avvio

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“Si muore tra un avvio e un rinvio.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Hangar
Viaggiatore sulla coda del tempo

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“Erano indiani, per davvero. O figli della rivoluzione del '68, o profeti di una dottrina che avrebbe cambiato per sempre il modo di fare calcio. E il loro capo-tribù si chiamava Rinus Michels. Il suo calcio totale che trasformava gli spazi in praterie era fatto di un possesso-palla esasperato, di accelerazioni improvvise, di pressione multipla sul'avversario col pallone, di fuorigioco alto quando non altissimo. Ma soprattutto era interpretato non più da specialisti dei vari ruoli, bensì da giocatori eclettici capaci di attaccare e difendere, di giocare senza palla prima ancora che con la palla, di muoversi con disinvoltura in ogni zona del campo stando sempre corti, compatti, ossessivi. Una nuvola biancorossa, quella dell'Ajax, una nuvola arancione, quella dell'Olanda. Con portieri che, una volta aboliti i ruoli specifici, si erano riciclati da liberi, interpretando la parte in maniera più spregiudicata. L'emicrania non venne soltanto a Maldini. Venne agli inglesi la prima volta che affrontarono l'Olanda di Michels, le punte scattavano sul risaputo lancio dalle retrovie e la nuvola arancione li aveva messi in offside non di tre, ma di dieci-quindici metri. Venne al sommo Brera, cui quei satanassi mandarono all'aria tutti i parametri atletici e tattici sino a li' elaborati: e Brera se ne vendicò ribattezzandoli «cicale» dopo la finale mondiale persa nel '74 dai tedeschi padroni di casa. È vero, nell'albo d'oro ci sono le formiche, che ad ogni buon conto si chiamavano Beckenbauer, Muller, Overath, Breitner, Mayer. Ma nell'archivio delle emozioni indimenticabili restano loro, restano quei 16 tocchi consecutivi olandesi dal fischio d'avvio al fallo di Vogts su Cruyff in area germanica. Il primo tedesco a toccare il pallone in quella finale fu Muller, riavviando il gioco dal disco di centrocampo dopo il rigore di Neeskens. Il generale Michels si prese la rivincita quattordici anni più tardi quando, sullo stesso campo, l'Olympiastadion di Monaco, decorò la bacheca olandese dell'unico trofeo conquistato sin qui, l'Europeo '88, firmato da una storica prodezza di Van Basten. Ma fu un indennizzo tardivo e mai fino in fondo assaporato. Perché pur nel rispetto di una matrice di massima, quella non era più la sua Olanda-totale. Tant'è vero che il suo fuoriclasse, Van Basten, era pienamente classificabile, in quanto prototipo del centravanti moderno: a differenza del fenomeno d'un tempo, Cruyff, che segnava sì a mitraglia ma che nessuno ha mai saputo battezzare se non come uomo-ovunque.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

4 marzo 2005

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“A piedi e con cuore leggero m'avvio per la libera strada, | in piena salute e fiducia, il mondo offertomi innanzi, | il lungo sentiero marrone pronto a condurmi ovunque voglia.”

1, p. 183
Foglie d'erba, Canto della strada
Origine: Questi versi vengono recitati in parte da Patch Adams (interpretato da Robin Williams) nell'omonimo film a lui dedicato (1998). «A piedi e allegro la strada aperta inbocco, | di salute e di...».

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“I miracoli sono un avvio alla fede a patto però che non ci si arresti alla loro superficie.”

Bruno Maggioni (1932–2020) presbitero, biblista e docente italiano

La brocca

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“Tre cartellini gialli, 43 falli: 22 fischiati contro l'Argentina, 21 contro l'Inghilterra. Detta così sembra facile. Il fatto è che bisogna saperla rendere facile una partita come Argentina-Inghilterra, con tutto quel che si portava dietro, dalla mano de dios dell'86 alla sceneggiata di Simeone del '98 e sullo sfondo tutto il resto che sappiamo. Il fatto è anche che quell'unico fischio di differenza è proprio quello che la differenza l'ha fatta, quando mancava poco più di un minuto alla fine del primo tempo. Pure, non ci ha pensato un istante il nostro Collina. Piazzato, tanto per cambiare, in posizione ideale per decidere, Collina ha visto la gamba di Pochettino alzarsi d'istinto per intercettare quella di Owen. […] Non ha azzeccato soltanto quel fischio, Collina. Ha indovinato anche gli altri quarantadue, così come i tre cartellini: uno a Batistuta per aver lasciato il piede su Cole che rinviava, subito in avvio, per far capire che aria tirava, uno allo stesso Cole per sgambetto su Ortega, uno a Heskey per aver allontanato il pallone fingendo di non aver udito il fischio. Dopo tanti dilettanti allo sbaraglio con l'hobby dell'arbitraggio, finalmente un fuoriclasse del fischietto, non a caso reputato il migliore del mondo. Mica per altro. Per la disinvoltura con cui riesce a rendere facili le partite difficili, quale certamente era questa di Sapporo. Come era successo ad Agnolin al Mondiale messicano dell'86, quando aveva domato da par suo un'Argentina-Uruguay ben più avvelenata della sfida di ieri. E come non era invece accaduto a Gonella, unico arbitro italiano a dirigere una finale nella storia dei Mondiali, in Argentina-Olanda del '78, al cospetto dei generali padroni di casa. E se in Italia, Collina non gode della stessa reputazione che lo accompagna nel resto del mondo, non è soltanto perché da noi restano più gettonati gli arbitri che sanno essere deboli con i forti e forti con i deboli. È anche perché, per evadere dalla routine di indiscutibile primo della classe, Collina coltiva il ben noto vezzo, tra tante partite difficili che riesce a rendere facili, di renderne di tanto in tanto difficile una che sarebbe facile.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

8 giugno 2002

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“L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. […] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. […] Una volta nei nostri congressi si faceva sempre capo alla letteratura, alla cultura, e si citava per esempio Gentile, non c'era congresso del Movimento Sociale dove non vi fosse Gentile di mezzo, Céline o Ezra Pound, del quale cito: "Ama il tuo sogno e disprezza ogni amore meschino, i sogni possono veramente essere e perciò in sogno ti raggiungo e mi avvio, o Patria mia."”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Dall'intervento tenuto il 7 febbraio 1998 durante l'Assemblea nazionale di Alleanza Nazionale presso l'Hotel Ergife, Roma; ascoltabile su Radioradicale.it http://www.radioradicale.it/scheda/98372/98727-assemblea-nazionale-di-alleanza-nazionale-co-hotel-ergife.

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“Mi avvio verso il mio capolinea con l'angoscia di portare con me le cose che ho più amato: il mio paese e il mio mestiere, temo che non mi sopravviveranno.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Da un'intervista del 1996, tratta da Tablet Italiani, puntata 2, "Montanelli/Bocca", Rai Storia, 25 agosto 2013.

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“Il presidente Obama, che ha dichiarato "Un mondo senza armi nucleari" a Praga, ha vinto il Nobel per la Pace.È finalmente iniziata l'era del cambiamento? L'avvio del progetto del Peace Walker? Me lo auguro sinceramente.
"La pace non verrà da te."”

Hideo Kojima (1963) autore di videogiochi giapponese

"È necessario andarle incontro."
Origine: Dal suo blog ufficiale; citato in Kojima commenta il Nobel di Obama http://www.spaziogames.it/notizie_videogiochi/console_playstation_psp/112322/kojima-commenta-il-nobel-di-obama.aspx, spaziogames.it, 12 ottobre 2009.
Origine: Cfr. Metal Gear Solid: Peace Walker:
« Paz: Così, per raggiungere la pace, dobbiamo crearla noi stessi. Reclamarla non la porterà o non la farà durare. Ognuno di noi deve andare a cercarla.
Snake: Non la troverai senza fare sacrifici».

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