Frasi su caserma
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema caserma, guerra, soldato, dopo.
Frasi su caserma

Origine: Il mio primo viaggio, p. 59

da Ad Demetrianum; citato in Santo Mazzarino, La fine del mondo antico. Le cause della caduta dell'impero romano, 1959; Rizzoli, 2002

Citazioni tratte da interviste, l'Unità
Origine: Napoli 1943, p. 174

o forse era "Maupassant dei distretti militari"? O forse... cosa dite? "Giobbe Covatta delle latrine"?
Origine: Da Rat-Man Collection n. 22, gennaio 2001, ed. Panini Comics

21 giugno 2007, Ufficio Stampa Rai http://www.ufficiostampa.rai.it/UFFICIO_STAMPA_MAIN_DETTAGLIO_NEWS.aspx?IDSCHEDAARCHIVIONEWS=47273

“La Prussia, il paese classico delle scuole e delle caserme.”
citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 329
pag. 333
Storia di una formazione partigiana – Resistenza nel Cuneese

Tat'jana Alekséevna Bakùnina
Un vicolo di Mosca, Citazioni sul libro
Il padrone dell'impossibile

Lotta di classe

“Il Parlamento è un po' una caserma. Troppi uomini.”
citato in Ettore Lo Gatto, prefazione a Michaìl Andreevič Osorgìn, Un vicolo di Mosca, Bompiani, 1968

da L'Italiano, n. 17-18, 1933
Origine: Citato in Gianfranco Gori, Alessandro Blasetti, La nuova Italia, Firenze, 1984, p. 25.
Origine: Cenno critico e biografico, p. XIX-XX

Origine: Citato in Vittorio Feltri, Amore e fame valgono per tutti anche per i gay http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1EPTZ9, il Giornale, 10 maggio 2012.
I Beati Paoli

da Diaro romano, Sant'Onofrio, Domenica, 3 dicembre 1876, pp. 78-79
Passeggiate romane

da La frontiera addosso. Così si deportano i diritti umani, Editori Laterza, 2010, p. 10-11

Weapons in hand, the peasants surrounded police stations and military posts, resorting to revolutionary violence because the ruling classes refused to solve the problem of the lands which they had grabbed from the poor peasants in collusion with the landlords. The ruling classes were the feudalists, the landlords and the capitalists. How could they satisfy the demands of the peasants? They couldn't. Their lies and their deceit could only help them for a time. When, after several actions, the peasants still had not recovered their lands, their discontent was transformed into anger, then class hatred, hatred arising from the class contradictions. At this stage, how could the problem be solved? There was nothing left for the peasants but to take up their scythes and axes and drive out the landlords, who had grabbed their land. From that point on, they no longer feared death, because they had nothing, and this was already like death for them.
Variante: Con le armi in pugno, i contadini circondarono le stazioni di polizia e le caserme, ricorrendo alla violenza rivoluzionaria, perché le classi dirigenti si erano rifiutate di risolvere il problema dei terreni che, in collusione con i proprietari terrieri, avevano usurpato ai poveri contadini. La classe dirigente consisteva di fautori del feudalesimo, proprietari terrieri e capitalisti. Come potevano soddisfare le richieste dei contadini? Non potevano. Le loro menzogne e i loro inganni potevano servire ad essi solo per poco. Visto che, dopo vari tentativi, i contadini non erano ancora rientrati in possesso delle loro terre, il loro malcontento si tramutò in rabbia, poi nell'odio di classe, un odio che sorgeva dalle contraddizioni di classe. A questo punto, come si poteva risolvere la questione? Ai contadini non restava nient'altro che impugnare le loro falci, le loro asce e scacciare i proprietari che si erano impossessati della loro terra. Da quel punto in poi, non temevano più la morte, poiché non avevano niente, e questo per loro era già come essere morti.
Variante: Ci fu un tempo, non tanto lontano, in Occidente, in cui il carattere laico e moderno del presidente iracheno era apprezzato, se non proprio esaltato. Il confronto con Khomeini concedeva un notevole vantaggio a Saddam Hussein. Di fronte alla rivoluzione islamica di Teheran, esportatrice di un oscurantismo inquietante, la classica dittatura di Bagdad, senza propositi missionari, sembrava un argine non solo accettabile ma provvidenziale. E' capitato a molti di noi di scrivere o di pensare qualcosa del genere durante la guerra Iran-Iraq. L'Iraq non era proprio una diga democratica, questo no, questo nessuno ha osato dirlo: ma un utile sbarramento laico e moderno, ossia efficiente, sì: un argine, appunto, in grado di contenere un fanatismo come quello iraniano ansioso di ricondurre le società musulmane ai secoli più bui della loro storia, e di aggredire attraverso il terrorismo gli infedeli dell' Occidente europeo e americano. Al contrario degli ayatollah iraniani, i dirigenti del partito Baas iracheno non erano considerati una minaccia alla stabilità del Golfo, vale a dire del mercato del petrolio. Khomeini costruiva moschee, Saddam Hussein scuole e ospedali e caserme. Egli dedicava, è vero, una particolare attenzione a quest' ultime ed anche alle prigioni, come del resto faceva Khomeini, ma, al contrario di Khomeini, era al tempo stesso favorevole all'emancipazione delle donne, alle quali a Bagdad non veniva imposto il ciador. Quando negli acquitrini della Mesopotamia meridionale, dove si incontrano il Tigri e l'Eufrate, furono scoperti nel 1984 migliaia di giovani iraniani uccisi dai gas iracheni, la nostra morale non fu affatto scossa. L' utilità di Saddam Hussein, in quanto diga del fondamentalismo musulmano, placava le nostre coscienze. Soltanto quattro anni dopo, quando i gas furono usati per mattare la città curda di Halabja, ci furono alcune reazioni.