Frasi su futurista

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema futurista, essere, arte, tempo.

Frasi su futurista

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“Ho fatto un patto sai, | con le mie emozioni, | le lascio vivere | e loro non mi fanno fuori.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Manifesto futurista della nuova umanità, n. 2
Vivere o niente

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“Ho l'impressione che | la cosa più semplice | sarebbe quella di non essere mai nato!”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Manifesto futurista della nuova umanità, n. 2
Vivere o niente

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“Abbiate fiducia nel progresso, che ha sempre ragione, anche quando ha torto, perché è il movimento, la vita, la lotta, la speranza.”

Filippo Tommaso Marinetti (1876–1944) poeta, scrittore e romanziere italiano

da Teoria e invenzione futurista, Mondadori, 1966

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“[L']arte, questo prolungamento della foresta delle vostre vene, che si effonde, fuori dal corpo, nell'infinito dello spazio e del tempo.”

Filippo Tommaso Marinetti (1876–1944) poeta, scrittore e romanziere italiano

da Manifesto tecnico della letteratura futurista, Direzione del movimento futurista, 11 maggio 1912

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“Ogni idea politica è un organismo vivo. I partiti sono quasi sempre destinati a diventare dei grandi cadaveri gloriosi.”

Filippo Tommaso Marinetti (1876–1944) poeta, scrittore e romanziere italiano

da Vecchie idee a braccetto da separare, in Democrazia futurista
Democrazia futurista

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“Il Futurismo fu l'ultima avanguardia artistica e culturale di uomini e donne prodotta in Italia. Oggi sentirsi futuristi è essere protagonisti del proprio tempo, essere cioè capaci di lasciare la propria impronta interpretando il tempo che si vive, lasciarne testimonianza futura alle giovani generazioni.”

Giorgia Meloni (1977) politica e giornalista italiana

Origine: Citato in Cagliari alla riscoperta del Futurismo http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=4601, Rassegna stampa del comune di Cagliari, ComuneCagliariNews.it, 10 marzo 2009.

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“La Voce" annuncia la pubblicazione prossima di un giornale in cui Mussolini avrà con sé Papini, Prezzolini, Salvemini, e perché no Marinetti? Mi auguro che conosceremo le bellezze del socialismo "futurista"; sarà, in ogni caso, un socialismo "rumorista.”

Georges Eugène Sorel (1847–1922) filosofo, sociologo e ingegnere francese

dalla lettera ad Agostino Lanzillo del 17 novembre 1914; citato in Annali della Fondazione Micheletti, 1993-1994, p. 215

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“Le cose d'Italia mi sembra vadano assai male […] Il disordine dei fascisti, che sopprimono lo stato di cui [Giolitti] pretende essere il difensore intransigente, ben potrebbero ricondurre l'Italia ai tempi del medio-evo. Non sembra che i fascisti siano più equilibrati dei futuristi.”

Georges Eugène Sorel (1847–1922) filosofo, sociologo e ingegnere francese

dalla lettera a Mario Missiroli del 21 giugno 1921; citato in Lettere a un amico d'Italia, a cura di M. Missiroli, Bologna, 1963, p. 308-309

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“L'arte è per noi inseparabile dalla vita. Diventa arte-azione e come tale è sola capace di forza profetica e divinatrice.”

Filippo Tommaso Marinetti (1876–1944) poeta, scrittore e romanziere italiano

da Crollo di filosofi e storici, sibille a rovescio, in Democrazia futurista, Facchi
Democrazia futurista

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“[Su Antonio Aniante] Giovane commediografo novelliere futurista siciliano dotato di un forte ingegno originale.”

Filippo Tommaso Marinetti (1876–1944) poeta, scrittore e romanziere italiano

Origine: Citato in Aniante, il flop con Petrolini http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/01/09/aniante-il-flop-con-petrolini.html, la Repubblica.it, 9 gennaio 2010.

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“Il cinematografo futurista collaborerà così al rinnovamento generale, sostituendo la rivista (sempre pedantesca), il dramma (sempre previsto) e uccidendo il libro (sempre tedioso e opprimente).”

Filippo Tommaso Marinetti (1876–1944) poeta, scrittore e romanziere italiano

da La cinematografia futurista
Origine: Citato in Umbro Apollonio, Futurismo, Mazzotta, Milano, 1970, p. 271.

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“Il restaurant Astarita è abbacinato di luce elettrica e resta avvitato nel mare dai violenti riflessi di gesso elettrico liquido. Le barche da nolo nella penombra turchina si ninnano come fette di poponi. Le caldarroste scoppiettano. Una padella frigge. Un odore di olio e di pesce fritto e di mare. Seduti a riva gruppi di popolane stritolano i tarallini bagnati nell'acqua sulfurea. Il mozzo resupino nella speranza, con gli occhi e la bocca alle stelle, canta una canzone di nasse… Gli abitanti marinai del borgo luciano, sono addossati alle finestre terrene dalle quali sfolgora l'aureo salone dello chalet Savoia. quei vani dame in décolletés e cavalieri in frac. Salone, dame e cavalieri tipo Vedova allegra… A mezzanotte, poi, nei restaurants di Santa Lucia Nuova trillano tutti i mandolini dei posteggiatori della riva, che cantano alle mense delle chanteuses ancora pulsanti di canzoni cantate e ballate…
E allora tu, nell'odor del mare, senti un odor d'amore…”

Francesco Cangiullo (1884–1977) scrittore, poeta e pittore italiano

da Serate futuriste, Editrice Tirrena, Napoli, 1930
Variante: Il restaurant Astarita è abbacinato di luce elettrica e resta avvitato nel mare dai violenti riflessi di gesso elettrico liquido. Le barche da nolo nella penombra turchina si ninnano come fette di poponi. Le caldarroste scoppiettano. Una padella frigge. Un odore di olio e di pesce fritto e di mare. Seduti a riva gruppi di popolane stritolano i tarallini bagnati nell'acqua sulfurea. Il mozzo resupino nella speranza, con gli occhi e la bocca alle stelle, canta una canzone di nasse... Gli abitanti marinai del borgo luciano, sono addossati alle finestre terrene dalle quali sfolgora l'aureo salone dello chalet Savoia. quei vani dame in décolletés e cavalieri in frac. Salone, dame e cavalieri tipo Vedova allegra... A mezzanotte, poi, nei restaurants di Santa Lucia Nuova trillano tutti i mandolini dei posteggiatori della riva, che cantano alle mense delle chanteuses ancora pulsanti di canzoni cantate e ballate...
E allora tu, nell'odor del mare, senti un odor d'amore...(da Serate futuriste, Editrice Tirrena, Napoli, 1930)
Origine: Citato in Giovanni Artieri, Napoli, punto e basta?, [Divertimenti, avventure, biografie, fantasie per napoletani e non], Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1980, pp. 605-606.