Frasi su favore
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“Persino in questo paese relativamente libero, gli uomini, nella maggior parte (per pura ignoranza ed errore), sono così presi dalle false preoccupazioni e dai più superflui e grossolani lavori per la vita, che non possono cogliere i frutti più saporiti che questa offre loro: le fatiche eccessive cui si sottopongono hanno reso le loro dita impacciate e tremanti. In effetti, un uomo che lavora duramente non ha abbastanza tempo per conservare giorno per giorno la propria vera integrità: non può permettersi di mantenere con gli altri uomini i più nobili rapporti, perché il suo lavoro sarebbe deprezzato sul mercato; ha tempo solo per essere una macchina […]. Io mi aguzzai la vista con l’esperienza, e così mi appare evidente che la maggior parte di voi conduce una vita meschina e abbietta: siete sempre in bilico, tentando di entrare in affari e insieme di tirarvi fuori dai debiti […] vivendo, morendo, venendo sepolti sempre per mezzo di questo bronzo altrui; promettendo sempre “pagherò”, ripetendo “domani pagherò” e morendo oggi, insolventi; tentando di ottenere favori e credito in tutti i modi possibili (scartando solo quelli che implichino rischio di galera) cioè con la menzogna, la piaggeria, il voto […] arrivando ad ammalarvi per mettere da parte qualcosa per quando sarete ammalati […].
Talvolta mi meraviglio che si possa essere tanto superficiali, per così dire, da applicarsi a quella volgare ma piuttosto straniera forma di servitù chiamata Schiavismo Negro, quando vi sono padroni così astuti e così scaltri che riescono a tenere schiavi Nord e Sud […] ma la cosa peggiore, è essere negrieri di se stessi.”

Walden

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“La leggenda racconta che, in quegli anni lontani, alcuni dei musicisti eccezionali che componevano l'orchestra diretta dal celebre compositore Duke Ellington, fossero soliti rivolgere una domanda ad Ella Fitzgerald in persona, alla quale chiedevano con un tono reverenziale : “Ella, dammi un “La” per favore!”. Sempre la leggenda narra che così riuscissero ad accordare ottimamente i loro strumenti, utilizzando la perfetta intonazione della voce di una delle più grandi cantanti del mondo. Mito o realtà?”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Variante: La leggenda racconta che, in quegli anni lontani, alcuni dei musicisti eccezionali che componevano l’orchestra diretta dal celebre compositore Duke Ellington, fossero soliti rivolgere una domanda ad Ella Fitzgerald in persona, alla quale chiedevano con un tono reverenziale : “Ella, dammi un “La” per favore!”. Sempre la leggenda narra che così riuscissero ad accordare ottimamente i loro strumenti, utilizzando la perfetta intonazione della voce di una delle più grandi cantanti del mondo. Mito o realtà?

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“Per favore, non siate troppo gentili. Tipo quando fate entrare qualcuno in macchina, e gli proteggete la testa, sapete, come mettete la mano sopra. Tipo, non fate battere la loro testa, e hanno appena ucciso qualcuno. Ho detto, "potete togliere quella mano, ok?"”

Donald Trump (1946) 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America

2017
Variante: Per favore, non siate troppo gentili. Tipo quando fate entrare qualcuno in macchina, e gli proteggete la testa, sapete, come mettete la mano sopra. Tipo, non fate battere la loro testa, e hanno appena ucciso qualcuno. Ho detto, “potete togliere quella mano, ok?”

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“A volte vedo in sogno la mia figlia prediletta, Soraya-raingsy, uccisa da Pol Pot. Faccio sogni così. E sì, a volte vedo i vietnamiti. Vengono in macchina, una macchina di lusso, e io sto là mezzo nudo, a torso nudo, coi piedi nudi. I vietnamesi poi si avvicinano e mi dicono, «Per favore, viene con noi.» Io rispondo, «Non posso uscire da casa mia; non sono vestito. Porto solo un sarong attorno la vita.»”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: A volte vedo la mia figlia preferita, Soraya-raingsy, uccisa nei miei sogni da Pol Pot. Faccio sogni così. E sì, a volte vedo i vietnamiti. Vengono in macchina, una macchina di lusso, e io sto là mezzo nudo, a torso nudo, coi piedi nudi. I vietnamesi poi si avvicinano e mi dicono, «Per favore, viene con noi.» Io rispondo, «Non posso uscire da casa mia; non sono vestito. Porto solo un sarong attorno la vita.»

“Venuta la guerra, Bombacci ed i suoi furono travolti dai suoi gorghi impetuosi. La considerarono la guerra proletaria per eccellenza ed a suo favore si batterono. E quando dopo la nascita della Repubblica Sociale Italiana, l'antico barbuto e lunghichiomato tribuno comunista partì da Roma verso il Nord, egli non ignorava che lassù soltanto la morte lo avrebbe atteso. Ad un amico che lo consigliava a riflettere sull'opportunità di attendere, rispose stanco ed accorato: «Caro mio, già una volta sono stato tacciato di tradimento. Due volte traditore, no. Io parto. Sarà quel che sarà.»”

Cesare Rossi (1887–1967) politico e sindacalista italiano

Nicola Bombacci, l'apostata impiccato. Traditore due volte, no, p. 278
Personaggi di ieri e di oggi
Variante: Venuta la guerra, Bombacci ed i suoi furono travolti dai suoi gorghi impetuosi. La considerarono la guerra proletaria per eccellenza ed a suo favore si batterono. E quando dopo la nascita della Repubblica Sociale Italiana, l'antico barbuto e lunghichiomato tribuno comunista partì da Roma verso il Nord, egli non ignorava che lassù soltanto la morte lo avrebbe atteso. Ad un amico che lo consigliava a riflettere sull'opportunità di attendere, rispose stanco ed accorato: «Caro mio, già una volta sono stato tacciato di tradimento. Due volte traditore, no. Io parto. Sarà quel che sarà». (Nicola Bombacci, l'apostata impiccato. Traditore due volte, no, p. 278)
Origine: Repubblica Sociale Italiana, citata a volte come Repubblica di Salò. voce su Wikipedia.

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“In sintesi: dovunque guardiamo, qualsiasi esempio consideriamo, vediamo che i princípi del razionalismo critico (prendere sul serio le falsificazioni; aumentare il contenuto; evitare ipotesi ad hoc; "essere onesti" qualsiasi cosa ciò significhi ecc.) e, a fortiori, i princípi dell'empirismo logico (sii esatto; fonda le tue teorie su misurazioni; evita idee vaghe e instabili; ecc.) ci danno un quadro inadeguato dello sviluppo anteriore della scienza e sono probabilmente destinati a ostacolare la scienza nel futuro. Essi ci danno un quadro inadeguato della scienza perché la scienza è molto piu "trascurata" e "irrazionale" della sua immagine metodologica. E sono destinati a ostacolarla perché il tentativo di rendere la scienza più "razionale" e più precisa ha, come abbiamo visto, la conseguenza di spazzarla via. La differenza fra scienza e metodologia, che è un fatto così evidente della storia, indica perciò una debolezza della seconda, e forse anche delle "leggi della ragione". Quei caratteri che ci si presentano come "sciatteria", "caos" o "opportunismo", quando vengono messi a confronto con tali leggi, hanno infatti una funzione molto importante nello sviluppo di quelle stesse teorie che oggi consideriamo parti essenziali della nostra conoscenza della natura. Queste "deviazioni", questi "errori" sono presupposti del progresso. Essi consentono alla conoscenza di sopravvivere nel mondo complesso e difficile in cui viviamo, ci consentono di rimanere liberi e felici. Senza "caos" non c'è conoscenza. Senza una frequente rinuncia alla ragione non c'è progresso. Idee che oggi formano la base stessa della scienza esistono solo perché ci furono cose come il pregiudizio, l'opinione, la passione; perché queste cose si opposero alla ragione; e perché fu loro permesso di operare a modo loro. Dobbiamo quindi concludere che, anche all'interno della scienza, la ragione non può e non dovrebbe dominare tutto e che spesso dev'essere sconfitta, o eliminata, a favore di altre istanze. Non esiste neppure una regola che rimanga valida in tutte le circostanze e non c'è nulla a cui si possa far sempre appello.”

XV; pp. 146-147
Contro il metodo

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“Chi comanda in Ungheria da più di trent'anni, fino alla vigilia dell'89, è Janos Kadar: il più riuscito esempio di leader restauratore di un comunismo afflitto dall'incapacità di rendersi tollerabile. La sua carriera politica ha seguito un percorso zigzagante, tra stalinismo e riformismo, scandito da scomuniche e promozioni. Il suo è il classico curriculum vitae di un dirigente dell'Est. All'inizio non ha osteggiato l'insurrezione del'56, ma poi è stato uno dei "normalizzatori". Il pragmatico Kadar ha preso le distanze dal tumultuoso disordine, troppo traboccante di sognie di passioni, al tempo stesso rivolto contro il comunismo e in favore di un comunismo migliore. E ha finito col chiedere l'intervento sovietico, che comunque ci sarebbe stato. Con lo stesso realismo, arrivato al vertice del partito, ha adottato la politica dell'indulgenza. Non verso la contestazioneo la critica politica; ma verso i piaceri più individuali. LL'Ungheria è diventata con lui la meta dei privilegiati degli altri paesi comunisti, attirati dalle vetrine in cui erano esposti, non senza gusto e con insolita abbondanza, tanti prodotti introvabili nelle loro città, dai tessuti di qualità ai cosmetici più raffinati. Non mancavano la buona cucina e la vita notturna con la sua dose di erotismo. L'ideologia dei consumi, accompagnata da un certo laissezfaire nell'illusoria satira dei cabaret, funzionava da surrogato delle libertà fondamentali chieste durante l'insurrezione del'56 e respinte con la repressione. Con il suo comunismo "al gulash" Kadar raggiunse un consenso passivo invidiabile nelle altre capitali del socialismo reale, alcune delle quali assai più dotate di risorse dell'Ungheria, paese economicamente gracile con una testa enorme e fantasiosa quale era (ed è) la sua capitale.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
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“Credo che la scissione [nel PD] sia stata un favore fatto a Renzi perché è venuto meno il confronto congressuale.”

Virginio Merola (1955) politico italiano

Origine: Dall'intervista di Daria Gorodisky, «Pd non autosufficiente, parte del nostro popolo è persa», Corriere della Sera, 1° maggio 2017, p. 5.

“L'Iran imperiale disponeva di enormi risorse finanziarie che consentivano grandi innovazioni, in tutti i campi. Teheran era la meta obbligata di legioni di uomini d'affari occidentali, incolonnati come questuanti davanti ai ministeri, ansiosi di proporre prodotti e progetti. Non mi passò neppure per la testa l'idea che quel successo potesse condurre a un disastro. A ritorcesi contro lo scià fu l'eccessiva modernizzazione, compresa quella culturale. La precipitosa industrializzazione, pagata con i proventi petroliferi, non dette i frutti sperati. L'Iran non era competitivo sul piano internazionale e all'interno i consumi non erano sufficienti per mantenere le attività appena create. Si accentuò il declino dell'agricoltura, ferita da una riforma che, per volontà dello scià, aveva trasformato mezzadri e fittavoli in tanti proprietari troppo piccoli per sopravvivere. Così il distacco tra le città, gonfiate da popolazioni inurbate in gran fretta, e la società rurale era aumentato, ed era cresciuto in modo vertiginoso quello tra le classi beneficiate dalla pioggia petrolifera e quelle escluse, abbandonate a se stesse. Le campagne in favore dell'emancipazione femminile e dell'alfabetizzazione fecero emergere strati sociali subito assetati di libertà adeguate al loro nuovo status. Ma un apparato poliziesco severo, e spesso spietato, reprimeva quegli slanci suscitati dalle riforme. La monarchia non fu capace di gestire la modernizzazione (l'occidentalizzazione) che essa stessa aveva voluto. Non fu capace di rinunciare a un rigido autoritarismo che comprimeva la società civile in espansione.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Sulle strade di Teheran con la furia di un popolo http://download.repubblica.it/pdf/diario/31012004.pdf, la Repubblica, 31 gennaio 2004.

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“Per favore, quando siete liberi da impegni, non ammazzate il tempo. Dedicatevi a qualcosa di saggio o semplicemente utile. C'è sempre bisogno di idee originali: se vi limitate ad ammazzare il tempo, ferite l'eternità!”

https://www.facebook.com/mimmo.parisi.98?__tn__=%2Cd*F*F-R&eid=ARAkI7BsHpcuwp0cNdTytNv2iSGvdutPcZznz7t043CgLNRD7PBALrgXjBLMpUtTpd0SyKNrLR08krhn&tn-str=*F
Mimmo Parisi

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Una donna dimentica perfino i favori concessi ad un uomo quando non lo ama più.”

I caratteri
Origine: Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X

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“Sono costretto a dire che mi auguro che il Signor Gandhi cesserà di esprimere opinioni che cambiano di giorno in giorno e di settimana in settimana, e che perpetuano in modo coerente contraddizioni e di concentrarsi sulla sola ed unica questione, e cioè, come lui, di tutti i leader del Congresso, sia il più adatto a rappresentare gli indù in quanto tali e possa onorare promesse a favore degli indù e conseguire il completo accordo fra le due principali comunità ed il resto verrà da sé.”

Mohammad Ali Jinnah (1876–1948) legislatore e politico pakistano

da una risposta a una dichiarazione di Mahatma Gandhi, 14 dicembre 1939
I am constrained to say I wish Mr. Gandhi will stop airing views which change from day to day and week to week, and which consistently perpetuate inconsistencies and apply his mind to the only and one question, namely, settling the Hindu-Muslim question as he, of all the Congress leaders, is best fitted to represent the Hindus as such and he can deliver the goods on behalf of the Hindus and bring about the complete adjustment between the two major communities and the rest will follow.

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“Ora, per favore, un po’ di comprensione. | Sono uno sfruttato ritenuto in eccesso, | ho in mano un grande e solido mattone, | vorrei contribuire alla storia.”

Filippo Gatti (1970) cantautore, musicista e produttore discografico italiano

da Un idiota, n.2
Tutto sta per cambiare

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“Le donne sono date nel matrimonio, prese nella battaglia, scambiate per favori, inviate come tributo, barattate, comprate e vendute.”

Gayle Rubin (1949) antropologa statunitense

in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019. ISBN 9788858022900

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“Va detto in modo chiaro: noi siamo a favore delle leggi ad personam.”

Giorgio Clelio Stracquadanio (1959–2014) politico e giornalista italiano

[...] Non servono a difendere il cittadino Berlusconi, ma il suo ruolo politico, scelto dagli elettori.

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“Non so se gli atei dovrebbero essere considerati cittadini, né tantomeno patrioti. Questa è una nazione timorata di Dio. Sono a favore della separazione tra Chiesa e Stato. Semplicemente non vedo di buon occhio gli atei.”

George H. W. Bush (1924–2018) 41º presidente degli Stati Uniti d'America

No, I don't know that atheists should be regarded as citizens, nor should they be regarded as patriotic. This is one nation under God. I support the separation of church and state. I'm just not very high on atheists.
Riportata dall'attivista ateo Robert I. Sherman come una frase pronunciata ad una conferenza stampa del 27 agosto 1987 all'aeroporto internazionale di Chicago-O'Hare, subito dopo aver annunciato la candidatura a presidente. L'accuratezza è stata oggetto di disputa. Quanto affermato da Sherman non è stato né confermato né contraddetto da altri giornalisti. Spesso la frase viene riportata anche come «No, I don't know that atheists should be considered as citizens, nor should they be considered patriots.»
Attribuite
Origine: Documents at Bush Presidential Library Prove VP Bush Questioned Citizenship and Patriotism of Atheists http://www.robsherman.com/advocacy/060401a.htm, RobSherman.com, 1° aprile 2006.
Origine: Citato in On the Barricades: Bush on Atheism, Free Inquiry, autunno 1988, vol. 8, n°. 4, p. 16, ISSN 0272-0701
Origine: Citato in Tom Tiede, Do We Want Atheist Army? http://news.google.com/newspapers?id=KltaAAAAIBAJ&sjid=yUwNAAAAIBAJ&pg=4651,702629, Waycross Journal-Herald, 22 ottobre 1990, vol. 73, n°. 250, p. 3.

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“Louis B. Mayer era un uomo malvagio. Mi ha fatto un favore: mi ha fatto produrre Furia.”

Joseph L. Mankiewicz (1909–1993) regista statunitense

Non gli piaceva il soggetto, non era interessato ai film a sfondo sociale. Ma Thalberg stava producendo Giulietta e Romeo, e Mayer voleva avere un suo pargolo "intellettuale" da sbattergli in faccia. E questo era Furia.

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“In molti problemi c'è sempre un lato a tuo favore, devi solo identificarlo.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net