Frasi su favore
pagina 5

Oreste Rossi photo

“Ho deciso di passare dal gruppo Efd al Ppe in quanto, come ho sempre sostenuto durante tutti gli interventi e gli incontri con i gruppi e con le scuole a cui ho partecipato sia al parlamento europeo sia sul mio territorio, non sono un 'euroscettico' ma un 'eurocritico' a favore degli Stati Uniti d'Europa.”

Oreste Rossi (1964) politico italiano

Origine: Citato in Eurodeputato Rossi, da 'euroscettico' a 'eurotifoso' http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2013/07/04/Eurodeputato-Rossi-euroscettico-eurotifoso-_8975511.html, Ansa.it, 4 luglio 2013.

Thomas Henry Huxley photo
Giuliano Ferrara photo

“Penso che ogni tanto qualche scappellotto ci voglia per questo tipo di bambinacce. […] L'elemento della truffa è quello che più mi colpisce. Non c'è stata e non c'è fino ad ora –se ci sarà lo dirò– una censura della Rai e del cattivo Berlusconi contro la satira della Guzzanti. C'è stato un tentativo evidente di guadagnarsi la censura da parte della Guzzanti, che ha associato alla satira, cioè al suo mestiere, un altro mestriere, quello del comizio politico "de paese", "de borgata", quello violento, duro, in cui le è scappata anche la famosa espressione "razza ebraica", perché la ragazza è molto ignorante. E… questo non è bello. La censura se c'è stata risale al direttore di Rai 3, Paolo Ruffini, che ha avuto un ripensamento domenica 16 novembre al pomeriggio, poi ha deciso di mandarla in onda, e è andata in onda tranquillamente. Dopodiché la presidente di garanzia della Rai indicata dalla sinistra, Lucia Annunziata, all'unanimità con il resto del consiglio di amministrazione ha deciso che, prima di mandare in onda una cosa, vogliono sapere di cosa si tratta. Anche perché sennò si beccano le querele e soprattutto rendono un cattivo servizio al pubblico. […] Guardi, io faccio un giornale che per un terzo è satira, mi rendo colpevole di vilipendio tutti i giorni. Tutto sta a intenderci: c'è stile o non c'è stile? è una cosa fatta per comunicare con il pubblico e per essere onesti con sé stessi o una slealtà professionale e un tentativo di lucrare vantaggi politici da un contratto con la Rai? Ecco, secondo me è questa seconda cosa. […] La cosa che mi dispiace è la violazione del sacro canone del mestiere dell'attore. Un attore cosa fa? Un attore interpreta una parte, fa la satira – tra l'altro non l'ha mica inventata la Guzzanti la satira: la faceva pure Alighiero Noschese, voglio dire; se l'ha inventata qualcuno l'ha inventata la televisione commerciale dell'odiato Berlusconi, che ha rinnovato la televisione italiana e le ha aperto nuovi spazi di libertà. Uno fa la satira, punto e basta. Se uno attraverso la satira –come avvenne con Daniele Luttazzi– vuole fare campagna elettorale a favore del proprio partito, non va più in televisione. Molto semplice: non è censura, sono regole, regole sane.”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Primo piano, RaiTre, 24 novembre 2003

Louis C.K. photo
Mario Michele Giarrusso photo
Edouard Manet photo
Pierre-Marc-Gaston de Lévis photo

“Tutto è grande nel tempio del favore, tranne le porte che sono così basse, che bisogna entrarci strisciando.”

Citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

Antonio Martino photo
Luca Rastello photo
Francesco Cossiga photo
Nicola Zingaretti photo
Štefan Füle photo
John Fante photo
Tony Trabert photo

“Fatemi un favore. Parlate molto bene di Maureen Connolly perché era una grande campionessa, una gran signora e ha fatto benissimo nella sua carriera.”

Tony Trabert (1930) tennista statunitense

Origine: Citato in John Martin, "Little Mo" Connolly, la prima regina del tennis http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/10/03/959862-little_connolly.shtml, traduzione di Giulia Vai, Ubitennis.com, 3 ottobre 2013.

Francesco De Gregori photo
John Oliver photo
Mina (cantante) photo

“Giù i capoccioni, tutti e due in carena, Rossi davanti, via! La signorina per favore via! Grazie! Grazie! Ma dai, è la fidanzata, si chiama Esther Cañadas, è una modella spagnola famosa in tutto il mondo, ma adesso francamente non ce ne frega granché!”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

Jerez 2005, inizia l'ultimo giro con Rossi e Gibernau in lotta per la vittoria, la regia inquadra la fidanzata del pilota spagnolo ai box
Tratte da alcune gare

“Fammi un favore, e siimene grato.”

Ugo Ojetti (1871–1946) scrittore, critico d'arte e giornalista italiano

Origine: Sessanta, CCXCI

Ferdinando Petruccelli della Gattina photo
Saˁdi photo
Platone photo
Anacleto Verrecchia photo
Charles Darwin photo

“Ma potrei dire che l'impossibilità di concepire che quest'universo grandioso e meraviglioso, con i nostri sé coscienti, sia scaturito dal caso, a me pare l'argomento principe a favore dell'esistenza di Dio; ma sebbene questo sia un argomento di valore effettivo, io non sono mai stato in grado di decidermi. Sono consapevole che se si ammette una causa prima, la mente brama ancora di sapere da dove questa è venuta, come si è generata.”

Charles Darwin (1809–1882) naturalista britannico che formulò la teoria dell'evoluzione

Origine: But I may say that the impossibility of conceiving that this grand and wondrous universe, with our conscious selves, arose through chance, seems to me the chief argument for the existence of God; but whether this is an argument of real value, I have never been able to decide. I am aware that if we admit a first cause, the mind still craves to know whence it came, and how it arose. (da una lettera a N.D. Doedes, 2 aprile 1873).

Luciano De Crescenzo photo
Abd Allah II di Giordania photo
Jacques Ellul photo
Licurgo di Atene photo

“A coloro che dei beni ricevuti da natura fanno cattivo uso, funesti sono i favori della fortuna: come se uno essendo valoroso preferisca far il predone anzi che il soldato, o, essendo forte, rubare anzi che [esercitare la lotta, o, essendo valente nel dire, fare il sicofante anzi che] l'oratore, o, essendo bello, fornicare piuttosto che prender moglie: costui è un traditore dei beni accordatigli da natura.”

Licurgo di Atene (-390–-324 a.C.) politico e oratore ateniese

orazione non identificata, frammento conservato da Giovanni Stobeo in Florilegio, III, 2, 30 ed. Wachsmuth-Hense; traduzione in Oratori attici minori, p. 927
Orazioni, Frammenti
Origine: Questa è un'integrazione proposta per una lacuna del testo di Giovanni Stobeo (Oratori attici minori, p. 927).

Giuseppe Pisanu photo
Mino Raiola photo

“Cruijff? Può andare al diavolo. Sta diventando vecchio e non ha avuto la forza di continuare la sua carriera da allenatore. Credo che lui e Guardiola possano andare in un ospedale psichiatrico, seduti a giocare a carte, farebbero un favore al Barcellona. Cruijff ha detto che Ibra è più adatto al calcio italiano, perché non ha detto che non era adatto a quello spagnolo prima di comprarlo?”

Mino Raiola (1967) procuratore sportivo italiano

Origine: Da Expressen, citato in Tancredi Palmeri; Il blob della settimana Balotelli, i razzisti e Cassano http://www.gazzetta.it/Calcio/22-11-2010/-blob-settimana-711900197322.shtml, Gazzetta.it, 22 novembre 2010.

Ken Wilber photo
Marguerite Yourcenar photo
Oliver Stone photo
Gianni Vattimo photo

“Ma proprio, direi, guardi, che è il momento di fare le Brigate Internazionali come in Spagna, eh! E certo, perché lì c'è un regime fascista che sta sta distruggendo un popolo intero. In Spagna non era niente in confronto a questo: questo è un genocidio in atto, nazista, razzista, colonialista, imperialista, e qui ci vuole una resistenza […]. Contro gli Israeliani, che bombardano ospedali, cliniche private, bambini eccetera eccetera sparerei, certo; purtroppo non sono capace, ché non ho fatto il servizio militare, essendo figlio unico di madre vedova, però imparerei volentieri […]. Vado lì e combatto contro questi bastardi di Israeliani sionisti, che non hanno niente a che fare con gli Ebrei […]. Io sono a favore della libertà dei Palestinesi, che sono stati cacciati dalla loro terra e vengono distrutti, distrutti, genocizzati da questi qui con la scusa dell'Olocausto […]. Stanno facendo l'Olocausto al rovescio e stanno sterminando i Palestinesi, in tutti i modi […]. [Israele] È uno stato razzista dove c'è una minoranza perseguitata, maltrattata, tenuta senz'acqua, espropriata, murata via via, altro che democrazia, belli miei!”

Gianni Vattimo (1936–2023) filosofo e politico italiano

Origine: Durante la trasmissione radiofonica La Zanzara, 16 luglio 2014; audio disponibile su video.corriere.it http://video.corriere.it/vattimo-frasi-choc-israele-stato-canaglia/f68ba454-0d0f-11e4-b4c9-656e12985e4f

Charles Darwin photo
Wayne Pacelle photo
Luigi Pirandello photo
Arthur Pink photo
Gianluigi Nuzzi photo
Alessio Villarosa photo
Victor Klemperer photo
Napoleone Bonaparte photo
Sergio Zavoli photo
Howard Lyman photo
Pietro Della Valle photo
Donald Trump photo
John Irving photo
Gianluigi Nuzzi photo
José Mourinho photo
Alfredo D'Attorre photo
Helmut Schmidt photo
Antonio Stoppani photo
David Cameron photo
Brendan Behan photo
Roberta Lombardi photo
Vittorio Feltri photo

“[Sugli attentati del 22 luglio 2011 in Norvegia] Ciononostante, poiché la strage si è consumata in 30 minuti, c'è da chiedersi comunque perché il pluriomicida non sia stato minimamente contrastato dal gruppo destinato allo sterminio. Ragioniamo. Cinque, sei, sette, dieci, quindici persone, e tutte disarmate, non sono in grado di annientare un nemico, per quanto agisca da solo, se questo impugna armi da fuoco. Ma 50 – e sull'isola ce n'erano dieci volte tante – se si lanciano insieme su di lui, alcune di sicuro vengono abbattute, ma solo alcune, e quelle che, viceversa, rimangono illese (mettiamo 30 o 40) hanno la possibilità di farlo a pezzi con le nude mani. […] Ma è incredibile come, in determinate circostanze, ciascuno pensi soltanto a salvare se stesso, illudendosi di spuntarla, anziché adottare la teoria più vecchia (ed efficace) del mondo: l'unione fa la forza. […] Evidentemente l'uomo non ha, o forse ha perso nei secoli, l'abitudine e l'attitudine a combattere in favore della comunità della quale pure fa parte. In lui prevalgono l'egoismo e l'egotismo. Non è più capace di identificarsi con gli altri e di sacrificarsi per loro, probabilmente convinto che loro non si sacrificherebbero per lui.”

Vittorio Feltri (1943) giornalista italiano

Origine: Da http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=12GIET Il Giornale, 25 luglio 2011.

Francesco De Gregori photo

“E adesso, per favore, dimmi quando finirà la guerra: | sono stufo di stare nella mia trincea di lusso.”

Francesco De Gregori (1951) cantautore italiano

da Ultimo discorso registrato, n. 8
Bufalo Bill

Virginia Woolf photo

“Cos'altro posso fare per incoraggiarvi a far fronte alla vita? Ragazze, dovrei dirvi – e per favore ascoltatemi, perché comincia la perorazione – che a mio parere siete vergognosamente ignoranti. Non avete mai fatto scoperte di alcuna importanza. Non avete mai fatto tremare un impero, né condotto in battaglia un esercito. Non avete scritto i drammi di Shakespeare, e non avete mai impartito i benefici della civiltà ad una razza barbara. Come vi giustificate? È facile dire, indicando le strade, le piazze, le foreste del globo gremite di abitanti neri e bianchi e color caffè, tutti freneticamente indaffarati nell'industria, nel commercio, nell'amore: abbiamo avuto altro da fare. Senza la nostra attività nessuno avrebbe solcato questi mari, e queste terre fertili sarebbero state deserto. Abbiamo partorito e allevato e lavato e istruito, forse fino all'età di sei o sette anni, i milleseicentoventitré milioni di esseri umani che secondo le statistiche sono attualmente al mondo; e questa fatica, anche ammettendo che qualcuno ci abbia aiutate, richiede tempo. C'è del vero in quel che dite – non lo nego. Ma nello stesso tempo devo ricordarvi che fin dal 1866 esistevano in Inghilterra almeno due colleges femminili; che, a partire dal 1880, una donna sposata poteva, per legge, possedere i propri beni; e nel 1919 – cioè più di nove anni fa – le è stato concesso il voto? Devo anche ricordarvi che da ben dieci anni vi è stato aperto l'accesso a quasi tutte le professioni? Se riflettete su questi immensi privilegi e sul lungo tempo in cui sono stati goduti, e sul fatto che in questo momento devono esserci quasi duemila donne in grado di guadagnare più di cinquecento sterline l'anno, in un modo o nell'altro, ammetterete che la scusa di mancanza di opportunità, di preparazione, di incoraggiamento, di agio e di denaro non regge più. Inoltre gli economisti ci dicono che la signora Seton ha avuto troppi figli. Naturalmente dovete continuare a far figli, ma, così dicono, solo due o tre a testa, non dieci o dodici.”

2011, p. 151
Una stanza tutta per sé

Charlie Chaplin photo

“Il giorno prima di lasciare San Francisco feci quattro passi per Market Street, dove m'imbattei in una botteguccia con la vetrina coperta da una tenda e un cartello che diceva: «Fatevi leggere la fortuna sulle mani e sulle carte. Un dollaro». Entrai, un po' imbarazzato, e mi trovai di fronte a una donna rubiconda sulla quarantina che uscì da una stanza interna masticando un boccone del pasto interrotto. Con aria noncurante m'indicò un tavolino addossato al muro opposto alla vetrina, e senza guardarmi disse: «Prego, si accomodi». Poi sedette davanti a me. I suoi modi erano bruschi. «Mescoli queste carte e tagli il mazzo tre volte, poi metta le mani sul tavolo col palmo in alto, per favore.» Voltò le carte e le sparse sul tavolo, le studiò, poi mi guardò le mani. «Lei sta pensando a un lungo viaggio, il che significa che presto lascerà gli Stati Uniti. Ma vi tornerà fra breve per dedicarsi a un'altra attività… diversa da quella che fa ora.» Qui la donna esitò e parve confondersi. «Be', è quasi la stessa, però è diversa. Vedo un enorme successo coronare questa nuova iniziativa; lei ha davanti a sé una carriera straordinaria, ma non so dirle quale sia.» Per la prima volta alzò lo sguardo su di me, poi mi prese la mano. «Oh sì, ecco tre matrimoni: i primi due non riusciranno, ma lei giungerà alla fine dei suoi giorni felicemente ammogliato e con tre figli.» (Qui sì che si sbagliava!) Poi tornò a studiarmi la mano. «Sì, farà una fortuna eccezionale, è una mano da soldi la sua.» Scrutandomi in viso, disse: «Morirà di broncopolmonite all'età di ottantadue anni. Un dollaro, prego. Ha qualche domanda da fare?».
«No» dissi ridendo «mi pare che basti.»”

Charlie Chaplin (1889–1977) attore, regista, sceneggiatore, compositore e produttore britannico

Origine: La mia autobiografia, pp. 155-156

Anthony de Mello photo
José Mourinho photo

“Nel 1964 [Alan Paton] aveva testimoniato a favore di Nelson Mandela nel processo che doveva poi condannare all'ergastolo il leader dell'African national congress. Nonostante ciò nessuna organizzazione radicale sudafricana, né l'Anc né l'Udf, e nessun leader, né il reverendissimo Desmond Tutu, né Allen Boesak, ha ritenuto di dovere onorare la memoria di Ala F. Paton. Perché? Perché Paton era portatore di un virus che per l'intellighenzia sudafricana (e non solo sudafricana), nera e bianca, è peggiore dell'Aids: era contrario alla violenza. Peggio: sosteneva che la grande maggioranza dei neri sudafricani non è violenta ed è fortemente contraria all'uso della violenza per dare uno sbocco alla complessa situazione politica del Sud Africa. […] Naturalmente gli feci la domanda rituale. «È ancora possibile fermare la rabbia nera?». Rispose: «Lei è stato nello Kwa Zulu Natal, dove vivono sei milioni di Zulu, ed ha visto la rabbia nera? Io ho vissuto al bordo della "valle delle mille colline" per trentacinque anni e non ho mai visto nessuna rabbia nera. E se andrà in Transkei, dove vivono altri quattro o cinque milioni di persone, lei non vedrà nessuna rabbia nera, non sentirà nessun odio nero. La rabbia nera c'è a Soweto, ma dipende molto più da questioni di disgregazione urbana, di perdita totale delle proprie radici contadine, che da questioni razziali che comunque sono continuamente alimentate, fomentate, incoraggiate dall'Anc». […] Paton aveva molto in sospetto questo genere di progressisti che sono soliti far gli eroi sulla pelle degli altri. Di Edward Kennedy, che era stato in Sud Africa qualche anno prima, mi disse: «È venuto solo per farsi propaganda; dei neri, in verità, non gliene importa niente. Se gliene importasse dovrebbe andare ad Harlem prima che a Soweto.»”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Questi sono i motivi per cui nessun fiore progressista è stato posato sulla tomba di Alan F. Paton. Così a quest'uomo, che ha dedicato l'intera sua vita e le sue opere alla battaglia antirazzista, è toccato il paradosso di ricevere, in morte, un solo telegramma di condoglianze: quello del presidente sudafricano Botha.
Origine: Da Sud Africa, pace e astratti furori, L'Europeo, 29 aprile 1988.

Alfonso Bonafede photo
Thomas Mann photo
Arthur Schopenhauer photo

“Custine ha avuto il paradossale favore di un presente che si è venuto modellando sulle sue più nere visioni.”

Piero Buscaroli (1930–2016) critico musicale e giornalista italiano

dall'introduzione a Astolphe de Custine, Lettere dalla Russia, Fogola, Torino
Origine: Citato in Lia Wainstein, Un reazionario nella Russia '800, La Stampa, 12 novembre 1977.

Kristian Vigenin photo
Hamid Karzai photo

“L'Afghanistan accoglie con favore la presenza italiana dopo il 2014. Negli ultimi 12 anni l'Italia ci ha aiutato molto, con abnegazioone, e gli afghani hanno apprezzato il lavoro meticoloso da parte delle truppe italiane, un lavoro sensibile.”

Hamid Karzai (1957) politico afghano

Origine: Citato in Afghanistan, Letta incontra i soldati e Karzai: "Italia resterà anche dopo fine missione" http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/25/news/letta_in_afghanistan_visita_ai_soldati_italiani-65252703/?ref=HRER2-1, Repubblica.it, 25 agosto 2013.

Francesco Cossiga photo
Juha Sipilä photo
Marc Levy photo
Francis Scott Fitzgerald photo
Jonathan Littell photo
Alessandro Baricco photo
Paulo Coelho photo

“Un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità dal più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse a un meraviglioso castello in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava. Invece di trovare un sant'uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala dove regnava un'attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, ovunque gruppetti che parlavano, una orchestrina che suonava dolci melodie. E c'era una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo. Il Saggio parlava con tutti, e il ragazzo dovette attendere due ore prima che arrivasse il suo turno per essere ricevuto. Il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita, ma disse al ragazzo che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il segreto della felicità. Gli suggerì di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore. 'Nel frattempo, voglio chiederti un favore,' concluse il Saggio, consegnandogli un cucchiaino da tè su cui versò due gocce d'olio. 'Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l'olio.' Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, sempre tenendo gli occhi fissi sul cucchiaino. In capo a due ore, ritornò al cospetto del Saggio. 'Allora,' gli domandò questi, 'hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto i giardini che il Maestro dei Giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?' Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d'olio che il Saggio gli aveva affidato. 'Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo,' disse il Saggio. 'Non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa.' Tranquillizzato, il ragazzo prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare per il palazzo, questa volta osservando tutte le opere d'arte appese al soffitto e alle pareti. Notò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d'arte era disposta al proprio posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferì particolareggiatamente su tutto quello che aveva visto. 'Ma dove sono le due gocce d'olio che ti ho affidato?' domandò il Saggio. Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate. 'Ebbene, questo è l'unico consiglio che ho da darti,' concluse il più Saggio dei saggi. 'Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza mai dimenticare le due gocce d'olio nel cucchiaino.' Il ragazzo tacque. Aveva capito la storia del vecchio re: un pastore ama viaggiare, ma non dimentica mai le sue pecore.”

The Alchemist

David Nicholls photo
Douglas Coupland photo
Cassandra Clare photo
Paulo Coelho photo

“Aveva sofferto abbastanza per poter sfruttare le cicatrici a proprio favore.”

Paulo Coelho (1947) scrittore brasiliano

The Witch Of Portobello

Markus Zusak photo
Marco Tullio Cicerone photo

“Odiosa razza di uomini, quella che rinfaccia i favori, che dovrebbe ricordare chi li ha ricevuti, non chi li fece.”

Marco Tullio Cicerone (-106–-43 a.C.) avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano

L'amicizia

Enrico Brizzi photo
Yasmina Reza photo

“Da quando mio padre è morto, gli chiedo di intervenire nella mia vita. Guardo il cielo e gli parlo con voce confidenziale e veemente. È l’unico essere a cui possa rivolgermi quando mi sento impotente. All’infuori di lui non conosco nessuno che potrebbe preoccuparsi di me nell’aldilà. Non mi viene mai in mente di parlare con Dio. Ho sempre ritenuto che non si possa disturbare Dio. Non si può parlare con lui direttamente. Dio non ha tempo di interessarsi ai singoli casi. A meno che non si tratti di casi eccezionalmente gravi. Nella scala delle suppliche, le mie sono diciamo così ridicole. Io la penso come la mia amica Pauline, quando ha ritrovato una collana che aveva ereditato dalla madre e perso nell’erba alta. Passando da un paese, suo marito ha fermato la macchina per precipitarsi in chiesa. Il portone era chiuso, e lui si è messo a scuotere freneticamente il catenaccio. Ma cosa fai? Voglio ringraziare Dio, ha risposto. – Dio se ne frega! – Voglio ringraziare la Madonna. – Ascolta Hervé, se mai c’è un Dio, se mai c’è una Madonna, credi che con tutto quello che succede nell’universo, con tutti i mali del mondo, gliene importi qualcosa della mia collana?!… Per cui io invoco mio padre, che mi sembra più accessibile. Gli chiedo dei favori ben determinati. Forse perché le circostanze mi portano a desiderare cose precise, ma anche, sotto sotto, per testare le sue capacità. È sempre la stessa richiesta d’aiuto. Una preghiera affinché succeda qualcosa. Ma mio padre è un disastro. Non mi sente, oppure non possiede alcun potere. È deprecabile che i morti non abbiano alcun potere. Disapprovo questa divisione radicale dei mondi. Ogni tanto gli attribuisco un sapere profetico. Penso: non soddisfa le tue richieste perché sa che non sarebbe un bene per te. Questo mi dà sui nervi, ho voglia di dire, non sono affari tuoi, ma almeno posso considerare il suo non intervento come un gesto deliberato. [Da].”

Yasmina Reza (1959) drammaturga, scrittrice e attrice francese

Heureux les heureux

Markus Zusak photo
Giovannino Guareschi photo

“«Gesù» disse «non avrò dunque il mio altoparlante?»
«Se è stabilito che tu lo abbia lo avrai. Ma se lo avrai non sarà certo perché tu abbia indotto Dio a mutare quanto prestabilito per farti un favore personale. E Lo dovrai ringraziare solo perché ti avrà concesso la grazia di compiere una azione in accordo con la divina armonia che regola ogni cosa dell'universo. Don Camillo, tu cammini soprappensiero ed ecco che, nell'attraversare la ferrovia,
finisci con un piede impigliato non si sa come in una rotaia e, per quanti sforzi tu faccia, non riesci a toglierti di là e nessuno ti può aiutare. La linea ferroviaria è doppia e ha due binari affiancati e tu non sai su quale dei due binari passerà il treno. E tu domandi aiuto al tuo Dio. E, poco dopo, ecco un fischio: il treno passa sull'altro binario. Tu sei salvo e ringrazi Dio di aver predisposto le cose in modo tale che tu non finissi impigliato nell'altro binario. Non puoi ringraziare Iddio di aver fatto passare il treno dove tu volevi che passasse. Il treno era già in viaggio, quando tu sei finito col piede nella rotaia. E il treno camminava sull'altro binario. Tu non puoi pensare che Dio, per favorirti, lo abbia tolto da un binario per metterlo in quello vicino. Lo devi perciò ringraziare soltanto perché il treno camminava nell'altra rotaia.»
Don Camillo si inchinò e si segnò:
«Se vincerò al totocalcio Vi ringrazierò non di avermi fatto vincere, ma perché ho vinto» disse.
«E quindi non mi rimprovererai nel caso che tu non vincessi» concluse il Cristo sorridendo.”

Giovannino Guareschi (1908–1968) scrittore italiano

Tutto Don Camillo: Mondo Piccolo

Michail Bulgakov photo
Pier Paolo Pasolini photo