Frasi su uopo
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema uopo, popolo, stesso, dio.
Frasi su uopo

da Bello figliolo che tu sè, Raffaello

道). Invece, chi ha studiato Confucianesimo o Buddhismo potrà ritenere che la via del Samurai sia una "via" irragionevole. Solo se studi tutte le varie "vie" potrai esser in grado, prima o poi, di capire che cos'è veramente ragionevole. (citato in Mishima 1996)

Origine: Citato in Marguerite Yourcenar Il Tempo, grande scultore, p. 193

“Ad amare l'umanità, è d'uopo saper mirare, senza scandalezzarsi, le sue debolezze, i suoi vizi.”
Dei doveri degli uomini

“Per credere, è d'uopo voler credere, è d'uopo amare fortemente il vero.”
Dei doveri degli uomini

libro VII, capitolo I, p. 318
De medicina libri octo
Vol. III, p. 23
Storia della Letteratura Italiana

“Ora è d'uopo, Enea, di coraggio e di saldo petto.”
VI, 261
Parte prima, VII, p. 257

Origine: Principj del Codice Penale e Logica de' Probabili, p. 11
Origine: Cenno critico e biografico, VII

“Piccoli e grandi rendi ognun contento, | ché di tutti si ha d’uopo in questo mondo.”
da Il Leone e il Topo, II, XI
Le favole

da Dialogo Secondo, Delle lettere latine, p. 60
L'Asino Pontaniano

Caprera, 28 novembre 1871; p. 603
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

Alla Società operaia — Millesimo, Caprera, 4 luglio 1865, p. 373
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

Origine: La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale, p. 17

dalla lettera da Palermo del 25 giugno 1799, pp. 74-75
Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton
Variante: Infine, una severità esatta, pronta, giusta. L'istesso si farà per le donne che si sono distinte nella rivoluzione, e ciò senza pietà. Non v'è bisogno di una giunta di Stato. Non è processo, né opinione : è un fatto avvenuto provato, stampato: o gli scellerati si all'imponente forza dell'ammiraglio, o bisognerà riunire i corpi di truppe, farne venire anche da fuori se fa uopo, avvisare le povere donne e fanciulli di uscire, prendendo per forza i due castelli secondo le norme della guerra con coloro che son dentro, e cosi terminare questa colpevole e pericolosa resistenza.
Il cardinale non deve nominare nessun impiegato senza proporlo. I sedili, sorgente di tutti i mali, e vera prima riunione dei ribelli, che hanno rovinato il regno e detronizzato il re, restano per sempre aboliti, come pure i diritti, e giurisdizioni baronali per sollevare dalla schiavitù un popolo fedele che ha rimesso il re sul trono, donde il tradimento, la fellonia e la colpevole indifferenza dei nobili l'hanno cacciato. Ciò non piace, ma è d'assoluta necessità; senza ciò il re non governerà sei mesi tranquillamente. I popoli aspettano dalla sua giustizia d'esser sollevati dopo aver fatto tanto per lui. Infine mia cara Miledy, raccomando a Milord Nelson di trattar Napoli come se fosse una città ribelle d'Irlanda che si fosse condotta così. Non bisogna aver riguardo al numero, le migliaia di scellerati di meno renderanno la Francia più debole e noi staremo meglio. Essi avranno meritato d'esser gettati in Africa, in Crimea. Gettarli in Francia sarebbe una carità. Meriterebbero d'esser bollati, affinchè nessuno fosse ingannato da loro; cosi è un bene che gli si concede. Vi raccomando dunque, mia cara Miledy, la più gran fermezza, forza, vigore, rigore; ne va della nostra considerazione e futura tranquillità: il popolo fedele lo desidera. Vi raccomando di darmi spesso vostre nuove: potete immaginare la mia premura.
Credetemi per la vita, la vostra più che sensibile, affettuosa riconoscente amica — Carolina. (dalla lettera da Palermo del 25 giugno 1799, pp. 74-75)

Origine: Da Lettere di un dilettante di politica sulla Germania, la Francia e l'Italia; in Carlo Alberto Biggini, Il pensiero politico di Pellegrino Rossi di fronte ai problemi del Risorgimento italiano, Roma 1937, pp. 173-74, 182-83, 185, 188-89; citato in Denis Mack Smith, Il Risorgimento italiano. [Storia e testi], Gius. Laterza & Figli, 1968; edizione Club del Libro, 1981, pp. 286-289.